sabato 29 maggio 2004

"Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è
Legnano"
(tratto dall'Inno di Mameli)


QUI SI FA LA STORIAAAAAAA!!!!!!!


http://www.paliodilegnano.it/storia.htm

giovedì 27 maggio 2004



A volte Milano è strana, ti capita lì tra le ruote e non sai di preciso cosa voglia mostrarti. E’ stato così anche ieri sera, mentre tornavo dalla cena con Jo. Una inspiegabile aura di malinconia ha preso a girarmi tra le stazioni delle radio. Alla fine sempre radio capital, come ogni notte. Mi è presa così, non ci dev’essere sempre un perché.


Non ho guardato nemmeno un cartello, sterzavo seguendo le luci di un immaginario tragitto mai cercato. C’erano uffici ancora accesi in qualche palazzo antico, si vedevano le finestre aperte e dentro, giacche e cravatte della “Milano che lavora”. Poi lì a sinistra una strana via, di quelle che ti sembra di essere in vacanze, nella zona di Brera che io adoro. Ed era tutto un ticchettio di tacchi sul pavè, connubio impossibile, di cinture di strass luccicanti e capelli dai colori innaturali. Ridevano i passanti, come se in quella via fosse tutto felice, tra le luci, la chiesetta e l’ombra di un qualcosa che assomigliava tanto ad un albero, possibile?


Mi mancava lui, o meglio “mi mancavamo”. Mi mancava il nostro tempo e le serate in Blues House. Quelle che si partiva e non si sapeva mai dove, come e se, saremmo arrivati alla fine di quella serata, in un inizio della nostra “storia non dichiaratamente storia”. Mi mancava un po’ sentirmi come se fossi un regalo, un lieto evento inaspettato, un fantasma che compare e ti fa compagnia. Mi sembrava che là fuori tutto fosse come a Natale. Tutto brillava nelle strade … e io ero dentro, nel buio della mia auto, intasato dalle musiche del passato. Poi così, senza volerlo, mi sono trovata al Castello, nella zona del parco e dell’Old Fashion. C’erano macchine ammucchiate ovunque, un gruppetto di ragazze stava scendendo dalla macchina trendy, barcollando su tacchi gialli. Si sono disegnate sul parabrezza le mie “serate trendy” e ho ricordato di botto la solitudine che avevo dentro. Ho iniziato a guardare la “Milano da vivere” come se fossi ancora single e ho fatto caso a tutto quello che avrei notato, che mi avrebbe ferito. E sono comparsi all’improvviso due vecchietti che uscivano probabilmente da teatro, mano nella mano, un passo rallentato ma sereno, due ragazzini in scooter, la finestra di un appartamento…


E mi sono sentita stupida. E tanto direi!.Mi sono ricordata di quando giravo sola e avrei pagato qualsiasi cosa per essere amata, per avere un compagno e una mano da stringere dopo il teatro. Ho sorriso e ho imboccato Viale Certosa. Un messaggio “sto arrivando”. Lo so che era tardi, lo so che non si fa, ma non me ne fregava… volevo solo stringerti, sapere che esistevi. Avrei voluto aprire la porta di casa e trovarti assonnato ad aspettarmi, ma per ora mi dovrò accontentare. Non è un happy end, perché sarebbe banale, così come sarebbe banale dire che la malinconia se ne va con la brina del mattino. Un po’ al mio mal di vivere ci sono affezionata, resta sempre la molla che mi fa decidere che tangenziale prendere. Ma volevo che sapessi che mi manchi, che non ho scordato che esistiamo anche noi, che è un periodo così e che alle volte ho bisogno delle mie notti vagabonde…. Un bacio


mercoledì 26 maggio 2004

VINCENTE


Sono una vincente perchè ogni errore che ho fatto, l'ho fatto alla grande. Sono una vincente perchè quando ho amato qualcuno non è mai stato invano. Perchè ho imparato dall'amore e dall'odio che mi circonda. Sono una vincente perchè nonostante i TG e la sfiga che gira per strada, credo nelle persone, nelle diversità, nel confronto, nello scontro. Sono vincente perchè se sbaglio, ho intorno a me persone intelligenti che me lo fanno capire. Sono vincete perchè sono una goccia in un mare di persone fantastiche, trovate ovunque, anche qui nel mondo blog. Sono una vincente perchè a fine giornata sento di aver dato il massimo di me stessa, sento di aver amato e studiato..... ci vuole un po' di ottimismo per cambiare il mondo!

mercoledì 19 maggio 2004

e sono canterina in questi giorni.. questa è dedicata... a S.B.Gibson


Artista: Pino Daniele
Album: Passi D'Autore
Anno: 2004
Titolo: La Mia Casa Sei Tu

Voglio una casa tutta bianca
Dove ti affacci alla finestra
E vedi le cose come sono
I baci sono baci
E gli abbracci sono abbracci
E le parole son parole
Voglio una casa piena di sole
Capelli sciolti sulle spalle
Nei giorni di festa
Mentre i bambini corrono, giocano
Nella mia testa
Tutte le voci che ho lascito
In quelle vecchie foto
Mentre il mondo si allontana

Sulla mia moto
Immaginando
La terra vista da lassù
Immaginando
La vita da quaggiù
Immaginando
Perché il sangue non è acqua
Ed io ti amo da morire
Non so se sei tu a proteggermi
O sono io a farti capire
Voglio una casa senza porte
E senza pavimento
Dove per tetto avremo il cielo
E per letto il sentimento
Voglio una casa piccola
O grande che sia
Dove tutto il giorno e la notte
Non si dice una bugia
Dove torni per cena e non riparti più
Perché la mia casa sei tu
La mia casa sei tu

Una canzone o una poesia, che differenza fa?... è tornato a far "canzoni" onore al merito... e ma si sente il "Gaetano"



Artista: Vasco Rossi
Titolo: Un Senso

Voglio trovare un senso a questa sera
anche se questa sera un senso non ce l'ha...
Voglio trovare un senso a questa vita
anche se questa vita
un senso non ce l’ha
voglio trovare
un senso a questa storia
anche se questa storia
un senso non ce l’ha

voglio trovare
un senso a questa voglia
anche se questa voglia
un senso non ce l’ha!
Sai che cosa penso
che se non ha un senso
domani arrivera’
domani arrivera’ lo stesso

senti che bel vento
non costa mai tempo
domani un altro giorno arrivera’

voglio trovare un senso a questa situazione
anche se questa situazione un senso non ce l’ha!
Voglio trovare un senso
a questa condizione
anche se questa condizione un senso non ce l’ha!

Sai che cosa penso
che se non ha un senso
domani arrivera’
domani arrivera’ lo stesso
senti che bel vento
non costa mai tempo
domani un altro giorno arrivera’
domani un altro giorno ormai e ‘ qua

voglio trovare un senso a tante cose
anche se tante cose
un senso non ce l’ha

lalalalalalalalalalalalalalalalalalala

domani arrivera’
domani arrivera’
lo stesso

senti che bel vento
non passa mai il tempo
domani un altro giorno arrivera’
domani un altro giorno arrivera’
domani un altro giorno

martedì 18 maggio 2004


Fantastico, oggi mi sono trovata nel mio videogioco preferito: "Theme Hospital". Sì, quello con i dottori buffi, i pazienti con la testa gonfia e la sala pompa.


Ero lì in ospedale, appesa alle pareti dell'interminabile corridoio di attesa e mi guardavo in giro. C'erano le infermiere con l'aria incazzosa e annoiata che aprivano e chiudevano convulsamente le porte, che camminavano nervosamente senza apparente motivazione plausibile. Ogni tanto sorridevano, diciamo che impegnavano i loro muscoli facciali solo quando, incrociandosi nei labirinti, si scambiavano un: "Ho finito il turno", oppure: "Sono all'11, vienimi a trovare". C'erano i pazienti presi da attacchi di "ondata di vomito" a causa delle lunghe attese davanti agli ambulatori sguarniti. Mi sembrava di sentire il din din dei soldi nei distributori di bevande e le acclamazioni per i pazienti curati o la delusione dei clienti scontenti.


Però, c'è sempre un però, c'era qualche piccola difformità, rispetto alle schermate del gioco. Per esempio: i corridoi stipati di gente erano bassi e non areati, il caldo era infernale, non c'erano piante messe a rallegrare i pazienti divenuti "Spazienti", ma nonostante ciò, non si è visto nessun avviso per dire "l'ospedale deve essere accogliente" e nessun grafico, nessun indice di Sgradimento segnava un picco rosso negativo per l'eccessivo calore dei locali, per l'insufficienza di posti a sedere o per l'attesa infinita (forse perchè molti dottori preferivano la sala biliardo). Inoltre i "pazienti Spazienti", non erano colti da patologia da testa gonfia, bensì da imbarazzanti attacchi di orchite.


Sì, sì, non c'è dubbio, se davvero mi fossi trovata in una partita di "Theme Hospital", avrei perso clamorosamente e il mio primario sarebbe finito a leggere la "gazzetta degli scandali" seduto sul cesso, immortalato da un fotografo.


sabato 15 maggio 2004

le mani di papÃ


Queste sono le mani del mio papà e sono la cosa più bella che mi abbia regalato e insegnato.Mi ha dato il suo lavoro e mi ha insegnato cos'è l'esempio e la volontà. Mi spiace non averti capito per così tanto tempo pa', ma sono felice che abbiamo imparato a ritrovarci sempre. Sono anche contenta che oggi hai chiamato me quando ti sei fatto male. Spero di poterti aiutare ogni volta che avrai bisogno di me... magari la prossima volta evita di farti male per avermi al tuo fianco.Un bacio



venerdì 14 maggio 2004

E poi lo sai anche tu che non è colpa sua. La paura che ti senti non viene da lui e non sono i suoi occhi ad essere distanti. Sei stanca, e lo sai, e ti sembra che tutto ti possa crollare addosso. Forse continui a credere che la felicità non sia fatta per il tuo mondo, e se invece ti sbagliassi? Pensi davvero che le cose belle debbano necessariamente finire? Guarda che non è così. E' solo una serata un po' giù di tono, come capita a chiunque. Si, me lo ricordo, lo so che hai imparato a diffidare di ogni gesto. D'altro canto era tutto normale prima di prendere quel dannato treno, no? Ma non sempre la storia si ripete. Forse Laura ha voglia di sentirsi un po' indifesa. Ha voglia di sapere che qualcuno pensa a lei, come quando sveniva o come quando piangeva. E' solo la voglia di lasciarmi cadere, avendo la certezza che tu mi prenderai. Si, si lo so che non puoi sempre essere la mia ancora di salvezza, come diceva la cara vecchia Sally. Non sei un mago e non predici il futuro. Non puoi assicurarmi che andrà sempre tutto bene. Ma mi basta sapere che ci credi mentre lo dici, ed io saprò che ce la metteremo sempre tutta, fino all'ultimo respiro, per mandare avanti il nostro mondo. Forse è voglia di sentire ancora e ancora la favola della buona notte. Voglio che ti sieda accanto a me e che scacci tutte le streghe dei miei sogni. Mi spiace per le lacrime, servono solo a pulire gli occhi dalla visione dei brutti fantasmi. Ora mi infilerò nel letto e aspetterò il tuo messaggio per dirmi che è andato tutto bene, E IO TI CREDERO'. Notte cow boy.

domenica 9 maggio 2004

PICCOLA BIMBA



PICCOLA BIMBA


Calda sera d'estate,


le dita affondate


nella folta chioma verde


delle rive dell'Adige.


Bionda, sorridente, dolce


vita,


rinchiusa ora in una cornice


di monti, pianure e cemento.


Piccolo sguardo


che spunta dal quadro:


due occhi di bimba


che sempre ameranno


la vecchia scuola e la fontana del cortile.


Per me sempre sarai


la piccola bimba


sulle rive dell'Adige,


i piedi nudi


e tra le tue mani


la mia vita.



AUGURI MAMMA

sabato 8 maggio 2004

"LE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA"
di Paulo Coelho

Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà.
E per questo, bisognerà che tu la perdoni.
Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e
solo pochi secondi per distruggerla.
Che non dobbiamo cambiare amici,
se comprendiamo che gli amici cambiano.
Che le circostanze e l'ambiente hanno influenza su di noi,
ma noi siamo responsabili di noi stessi.
Che, o sarai tu a controllare i tuoi atti, o essi controlleranno te.
Ho imparato che gli eroi sono persone che hanno fatto
ciò che era necessario fare, affrontandone le conseguenze
.
Che la pazienza richiede molta pratica.
Che ci sono persone che ci amano, ma che semplicemente
non sanno come dimostrarlo.
Che a volte, la persona che tu pensi ti sferrerà
il colpo mortale quando cadrai, e invece una di quelle
poche che ti aiuteranno a rialzarti.
Che solo perché qualcuno non ti ama come tu vorresti,
non significa che non ti ami con tutto se stesso.
Che non si deve mai dire a un bambino che i sogni sono sciocchezze:
sarebbe una tragedia se lo credesse.
Che non sempre e sufficiente essere perdonato da qualcuno.
Nella maggior parte dei casi sei tu a dover perdonare te stesso.
Che non importa in quanti pezzi il tuo cuore si e spezzato;
il mondo non si ferma, aspettando che tu lo ripari.
Forse Dio vuole che incontriamo un po' di gente sbagliata
prima di incontrare quella giusta,
cosi quando finalmente la incontriamo,
sapremo come essere riconoscenti per quel regalo.
Quando la porta della felicita si chiude, un'altra si apre,
ma tante volte guardiamo cosi a lungo a quella chiusa,
che non vediamo quella che e stata aperta per noi.
La miglior specie d'amico e quel tipo con cui puoi
stare seduto in un portico e camminarci insieme,
senza dire una parola, e quando vai via senti come se
fosse stata la miglior conversazione mai avuta.
E vero che non conosciamo ciò che abbiamo prima di perderlo,
ma e anche vero che non sappiamo
ciò che ci e mancato prima che arrivi.
Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno,
un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo,
ma ci vuole una vita per dimenticarlo.
Non cercare le apparenze, possono ingannare.
Non cercare la salute, anche quella può affievolirsi.
Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo
un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia.
Trova quello che fa sorridere il tuo cuore.
Ci sono momenti nella vita in cui qualcuno ti manca
cosi tanto che vorresti proprio tirarlo fuori dai tuoi
sogni per abbracciarlo davvero!
Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere,
perché hai solo una vita e una possibilità di
fare le cose che vuoi fare.
Puoi avere abbastanza felicita da renderti dolce,
difficoltà a sufficienza da renderti forte,
dolore abbastanza da renderti umano,
speranza sufficiente a renderti felice.
Mettiti sempre nei panni degli altri.
Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono cosi.
Le più felici delle persone, non necessariamente hanno
il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da
ogni cosa che capita sul loro cammino.
La felicita è ingannevole per quelli che piangono,
quelli che fanno male, quelli che hanno provato,
solo cosi possono apprezzare l'importanza delle persone
che hanno toccato le loro vite.
L'amore comincia con un sorriso,
cresce con un bacio e finisce con un the.
Il miglior futuro e basato sul passato dimenticato,
non puoi andare bene nella vita prima di lasciare
andare i tuoi fallimenti passati e tuoi dolori.
Quando sei nato, stavi piangendo e tutti intorno a te sorridevano.
Vivi la tua vita in modo che quando morirai,
tu sia l'unico a sorridere e ognuno intorno a te a piangere.

venerdì 7 maggio 2004

Ho notato una cosa leggendo i vari blog. Noto che vengono maggiormente "premiati" i post a carattere personale. Sfoghi, pensieri e meditazioni personali. E non conta la forma, la punteggiatura, bensì la linea diretta che si viene a creare. I commenti alle poesie o a stralci di canzoni, si limitano sovente a "bella, belle parole, grande,...". E mi fa pensare questa cosa. E' come se il mondo dei blog fosse in antitesi con la vita reale quotidiana.


Se incontraste un estraneo, così, magari ai giardinetti o in fila al supermercato, che si mettesse a raccontare che è triste, che si è lasciato con la compagna, che vorrebbe mollare carciofi e latticini e fiondarsi sul primo aereo, cosa pensereste di lui? Siamo onesti! Almeno un "ma che vuole sto sfigato?" ci balenerebbe per la testa. Credo sia paradossale come situazione: riusciamo ad essere più "vicini" ad anime lontane e abbiamo paura di mostrare i nostri occhi quando qualcuno vicino ci parla. Parlo in prima persona sia chiaro. Io per prima mi muovo con diffidenza, magari sarei anche curiosa ma spesso ho paura.


Sono felice però che esista un modo alternativo per cumunicare. Non mi sento assolutamente di demonizzare i nuovi mezzi di comunicazione, poichè nel mondo quotidiano comunicare, è sempre più complicato. Molti discriminano e se mandi loro una mail dicono "non potevi dirmelo di persona?". Magari no, magari preferisco scrivere. Una volta c'erano lettere e missive e molti ora le rimpiangono. Ma mi paiono lacrime di coccodrillo causate dalla solita malinconia per le cose perdute, e che ci impediscono di vedere con chiarezza le cose positive che esistono nel nostro presente.


Tanto ammettiamolo, ognuno di noi ha più o meno consciamente una maschera ogni giorno ( e non credo sia negativo), perchè non decidere di indossare una "maschera cibernetica?".


Un abbraccio


giovedì 6 maggio 2004

CAVALIERE DEGLI INDIANI

Oggi ho deciso di scrivere qui parole che vengono dal mio "passato estremamente passato". Mi fanno tenerezza, perchè ricordo la ragazzina che le scrisse dieci anni fa circa. Rileggendole ritrovo una latente solitudine, che già allora batteva alle porte. Ma allâ??epoca mi sembrava giusta, era la solitudine di una discepola innamorata del santone.


Dal punto di vista sintattico è abominevole e me ne rendo conto, ma ne salvo i contenuti, perché quella ragazzina ci aveva visto lungoâ?¦. Avrei dovuto ascoltarla di più, senza farla rimanere intrappolata in aspettative e sogni. Ma resto ugualmente orgogliosa di lei, perché ha saputo Amare oltre le sue forze, ha saputo cadere e ha saputo mantenere puliti i suoi sentimenti, senza permettere agli eventi di metterla nellâ??angolino. Sono orgogliosa di te Laura.





CAVALIERE DEGLI INDIANI



Cavaliere degli indiani,


ritorni prepotente negli occhi della mente.


Solo ora,


nellâ??uniforme manto scuro delle notti di paese


puoi essere, solo e tutto mio.


Ora, solo ora,


non ti devo dividere con i tuoi pensieri e con i tuoi occhi assenti


solo ora,


non volerai via sulle ali di una nota sconosciuta.



Mio primitivo indigeno,


dal cuore oppresso da troppo candido amore,


fuggi dal mondo e,


con gli occhi che si perdono nel tuo nulla di infinite visioni,


rivedi la diabolica farfalla bianca e il mite lupo solitario.



Solo tu, anima del passato,


sconvolgi il mio presente


con illogiche, veritiere parole.


Tu sei lo specchio del giusto


Per te nulla è grigio,


câ??è solo un sentiero in salita


e un bicchiere mezzo vuotoâ?¦. Il tuo unico errore!



Il tuo luogo è nel passato e nel futuro


E fuggi da questo presente con voli lontani


Come lâ??aquila che vola sempre alta nel cielo


E torna fugace nel nido solo per trovare


Le note familiari dei suoi piccoli frammenti di cuore.



Cavaliere degli Indiani,


occhi di sole,


vorrei partecipare con te


al rito del pacifico kalumè


perché solo così potrei avere


alla luce del sole,


tutti i tuoi pensieri in me.



Ti cerco nei miei sogni,


ti chiamo nella notte,


ma solo la visione dei tuoi occhi


può farmi rimanere intrappolata


nel tuo mistico, immortale


rito dâ??infinito.



(4 M.)

martedì 4 maggio 2004

lunedì 3 maggio 2004

LAVORI SOCIALMENTE U...

LAVORI SOCIALMENTE UTILI/INUTILI: parte II


Il lavoro di cui vorrei parlarvi oggi è l'AMMINISTRATORE DI CONDOMINIO. Eh si, al contrario di quanto pensiate, lo reputo un lavoro SOCIALMENTE UTILE. E lo so che ora inizierete con una sequela di insulti e lamentele e avete anche ragione. Giusto per spezzare una lancia a favore delle nuove leve, posso dire con espressione di bossiana memoria, che "amministratori ladroni" ne conosco parecchi e mi duole dirlo, appartengono spesso alla vecchia generazione. Molti azzeccagarbugli sarebbero da mandare a scopare il mare (come diceva la mia ex suocerina), ma mi riservo questa polemica per i giorni bui.


Tornando a noi. Volevo fare un appello ai dolcissimi Sig. Pensionati. Lo so che oggi è una giornata bigia e grigia, che la nipotina adorata è all'asilo, che a "Beautiful" non è successo niente di emozionante, ma anime sante, non potete scambiare l'amministratore per il 118. Illustrissimi Signori, dovete capire che se ricevo una telefonata nella quale mi si dice "son questioni delicate che non si possono dire per telefono...", mi allarmo un attimino. E giù a guardare tutti i riparti delle spese, ad analizzare gli atti di provenienza, a controllare la corrispondenza inviata e ricevuta. Mi sono arrovellata cercando di capire tale urgenza. Ho pensato che stesse crollando l’intero edificio anche se è nuovo! E invece oggi, sono arrivata lì, e nonostante l’inizio non fosse promettente (“Allora come va?” risp. “Male!”), mi sono accorta che i muri maestri erano ancora in ottimo stato. Ho passato così un’ora ad ascoltare lamentele sussurrate come se ci fossero le cimici nell’appartamento. E l’inquilino sotto ha fatto entrare il pallone nel loro cortile, e parcheggia la macchina storta e … bla bla bla. Ora pii uomini e pie donne, se volete offrirmi il caffè è fare una “ciciaradina”, fatemi il piacere di invitarmi la domenica per l’ora del thè. Non conoscete la favola di “Al lupo al lupo”?. Tutto ciò premesso, e nonostante lo stress e la voglia di strozzare gli “adorabili” vecchietti, ammetto che alla fine sono uscita da questo “intervento a cuore aperto” sorridendo… e sorridevano anche loro. Per cui oggi decreto che L’amministratore condominiale può essere un lavoro socialmente utile.


Tutto ciò premesso, mi permetto di pubblicare questo caloroso appello.


“Illustrissimi Signori Condomini di tutto il mondo e di tutte le razze,


fatemi il personalissimo piacere di ricordare che la vita in società è spesso basata sulla tolleranza e sui compromessi.


Sigg. Anziani, preparate torte per i vostri vicini e non arrabbiatevi per ogni giorno di ordinaria malinconia.


Sigg. Giovani, rispettate i nonnini e pensate che un giorno sarete come loro (spero meno oppressivi dei “miei vecchietti”).


Sigg. di mezza età, per voi la vedo grigia, dovete sopportare i giovani e gli anziani, ma vi lasciamo il beneficio di rinfacciare apertamente ad entrambe le categorie (vedasi “un giorno crescerai e capirai” oppure “non ti ricordi quando eri giovane tu?).


E soprattutto ricordatevi il regolamento condominiale universalmente valido:


1. Se hai un problema, pensa almeno 80 volte se davvero E’ un problema o è solo una brutta giornata;


2. Se hai un problema, parlane prima di azzannare rabbiosamente il vicino;


3. Se nonostante i punti 1 e 2, il problema sussiste allora siete autorizzati a chiamare i Vs. rispettivi Amministratori.


4. Quando chiamate l’Amministratore, cercate di placare i Vostri attacchi di panico e spiegate con parole vostre il problema.


5. Siete autorizzati a lagnarvi solo ed esclusivamente, se i precedenti punti 1,2,3,4 sono stati applicati ma il problema continua ad esistere.


RingraziandoVi sin da ora per la collaborazione, cogliamo l’occasione per porgere i ns. più


Distinti Saluti