lunedì 29 novembre 2004

in una uggiosa serata di lunedì posto questo link per farvi venire il buon umore baciiiiii


http://digilander.libero.it/silviodr/pollon.htm

IL MIO MODO-MONDO DI CIVILITA'

IL MIO MODO-MONDO DI CIVILTA'


Io domando, lui non risponde dispersivo. Lui domanda e io non rispondo dispersiva. Lui gira per la casa, io resto sul divano. Io vado in camera, poi lo trovo sul divano. Cinque minuti di silenzio riflessivo. Poi io: "sei arrabbiato?" e lui: "ci sono rimasto male" "anch'io, ho usato il tuo stesso atteggiamento per farti capire come ci si sente" no, si, no, si ...si. Risata, bacio, le risposte inevase prima e un modo per imparare a capirsi. "Non fare all'altro ciò che non vuoi sia fatto a te", ecco il mio modo-mondo di civiltà. Troppo lontano da "farò in modo che non la passi liscia", troppo sussurrato per essere gridato. Non più dubbi, ma certezze e una dolce buonanotte che sa di "mi sei mancato in quei cinque minuti di silenzio". Notte amore mio.

sabato 27 novembre 2004

Le case si costruiscono anche confidando i propri progetti a qualcuno e sentendosi sostenuti, per questo oggi voglio scrivere i miei auguri ad una persona che ha saputo rimettere un po' di coraggio e di ordine nei miei pensieri pazzi. Grazie e.....


AUGURI



VECCHIETTO!!!!

mercoledì 24 novembre 2004


Terre di mondi e di mondine, tutte con i cappelli chini sul riso dai piedi rugosi bagnati dall'acqua. Le vite scalcagnate di qualche paio di occhi che hanno saputo intrecciare mani, sentimenti e steli di riso.


Nonna ormai la ricordo ad icone, immagini a volte slegate tra loro, troppo spesso ricordi di dolore, come l'immagine di lei che ci salutava con la mano dalla finestra del secondo piano dell'ospedale. Ma questa sera rivedo in tv le immagini di queste mondine e vedo il suo volto balenare sotto il cappellaccio di paglia. Nonna era due occhi neri sopra due zigomi pronunciati. Era un cestino di lucidissimi boccoli corvini che pettinavo per ore prima di addormentarmi, e penso ora di intuire il suo dolore nel vedere sul cuscino i suoi capelli che cadevano a ciocche.


La vedo giovane, rumorosa come solo lei sapeva essere, mentre, nel sole del vercellese, cantava "Colomba bianca", intercalado con il suo veneto stretto, scherzando con la sua compagna di avventure e di vita Argia. Donne simili ad una pagnotta di pane dalla dura crosta dorata e saporita, e dal cuore di mollica bianca e soffice. Donne da assaporare con i valori e i profumi della campagna, da racchiudere in un quadro di girasoli, argini di Fiume, con Terranegra sotto i piedi e due sorrisi che resteranno immortalati in questa nuova icona che ho creato per loro e che legherà Bianca e Argia per sempre in un quadro sorridente.

martedì 23 novembre 2004

lunedì 22 novembre 2004















Ma non dovrebbero essere già tutti morti i ragni? Eh che diamine, siamo in un freddo inverno milanese e non ai tropici, fuori siamo a - 2 gradi! Che diavolo ci fa ancora un dannato ragno nella mia anticamera? Eh già ma non ci son più le mezze stagioni, si stava meglio quando si stava peggio, e parlando di luoghi comuni, potrei aggiungere che non sono più una bambina. Ieri notte si è infranta l'onda aspettata superando la barriera del frangiflutto: ho dormito a casa MIA. Sola nel letto sono crollata dopo dieci minuti, sarà stato il Nero d'Avola che ha funzionato da Panacea??? Insomma le cose piano piano si stanno sbloccando, anche se ammetto che il mio piccolino mi ha fregato in pieno con le sue interviste "dove vivi? che lavoro fai????????" bhooooo. Ho saputo rispondere con fermezza solo quando mi ha chiesto il nome... diciamo che è sempre un inizio..... ma come si fa a non essere ottimisti????????


venerdì 19 novembre 2004

Scrivo le parole dell'ultima canzone di Celentano che mi sono arrivate nel buio mentre guidavo, e che mi hanno dato la prima parola per riempire la pagina vuota dei miei pensieri...


....a papà... forse l'unico più testone di me....


C'E' SEMPRE UN MOTIVO


se rido se piango


c'è sempre un motivo


se penso se canto


mi sento più vivo


se vinco se perdo


rientra nel gioco


ma in fondo mi basta


che mi pensi un poco


se guardo se sento


è perchè ci credo


se parlo e ascolto


è perchè ci vedo


ADESSO SE PENSI


CHE SONO APPAGATO


HAI FATTO UN ERRORE


NON HO ANCORA FINITO


SE GRIDO PIU' FORTE


E' PER FARMI SENTIRE


E POI MI CONOSCI


NON AMO MENTIRE


se cerco ancora la strada più breve


lavoro di notte


NE HO DATE DI PROVE


cammino e camino


quando il sole è vicino


E STRINGO I DENTI SAI


QUANDO TU NON MI SENTI


E CERCO DI STARE UN PO' PIU' TRANQUILLO


SE INTORNO LA VITA


MI VUOLE CHE OSCILLO


e cammino cammino


VADO INCONTRO AL DOMANI


E MI SENTO PIU' FORTE


SE TI TENGO LE MANI


LE CERCO E NON MI PERDO


STRAVOLGO LA VITA


PERCHE' TU NON DICA "E' FINITA"


SE PENSO SE DICO


C'E' SEMPRE UN MOTIVO


SE A VOLTE MI ESTRANEO


E' PERCHE' NON APPROVO


E CERCO PAROLE


CHE DIANO PIU' SENSO


ASPETTO IL MOMENTO


ADESSO CI PENSO


ECCO CI SONO


C'E' SEMPRE UN MOTIVO


A VOLTE NASCOSTO


A VOLTE INTUITIVO


dipende dal caso


oppure è già scritto


e ora ad esempio


non so se ti aspetto


e cammino cammino


quando il sole è vicino


e stringo i denti


quando tu non mi senti


e cerco di stare


un po' più tranquillo


se in fondo la vita mi vuole che oscillo


e cammino cammino


vado in contro al domani


e mi sento più forte


se ti tengo le mani


E CERCO INVENTO


STRAVOLGO LA VITA


perchè tu non dica


sta votla è finita


SE PENSO E MI SENTO


UN PO' PIU' NERVOSO


E' SOLO UN MOMENTO


CHE SA DI NOIOSO


POI PASSA...POI TORNA


NON SO COME DIRE


C'E' SEMPRE UN MOTIVO


PER TORNARE A CAPIRE.

mercoledì 17 novembre 2004

hahahaah e poi dicono che la cultura non paga!


--- Received from IKEA6.FA03 199.11.46.46 04-11-17 15.00
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Gent Sig.ra ............,

Innanzitutto voglia accettare i nostri piu' sentiti ringraziamenti per
l'interesse dimostrato nei confronti della nostra
azienda, unitamente ai complimenti per la dialettica e la capacita'
d'espressione che si evincono dalla mail che ci ha
inviato.
Saremmo lieti di poterle offrire 2 buoni per un pranzo o cena presso il nostro
ristorante interno che potra' ritirare
presentandosi direttamente presso l' assistenza clienti del negozio IKEA a Lei
piu' vicino con la copia di questa mail.
La pregheremmo di riscriverci specificando in quale dei magazzini IKEA milanesi
preferirebbe recarsi, onde poterle preparare
i buoni di cui sopra.

Rinnoviamo i nostri ringraziamenti e cogliamo l'occasione per porgerle

Cordiali Saluti
IKEA Italia Retail Srl
Gabriele
Servizio Clienti

lunedì 15 novembre 2004



Oh belle famiglie è domenica qui nella brumosa pianura padana. I giovani dormono ancora in questa pallida mattinata di sole, qualcuno più audace corre a pieni polmoni per i viali inquinati della nostra bella città. Ma ecco in lontananza si ode un fruscio, un lieve scorrere di pagine ricche di immagini. Nella sua piccola casetta la giovine biondastra, sfoglia e scruta il suo CATALOGO preferito e subito balena tra i suoi riccioli dorati, la fantastica idea … “amore andiamo all’ikea?”.


E così, dopo aver percorso la tangenziale stranamente non intasata ma ricolma di improvvisati autisti della domenica, si arriva finalmente nell’oasi giallo blu a due passi dalla periferia. Qui, insediato ad ogni ora del giorno e della notte (dato che in settimana chiude alle 22.00), vive e si moltiplica il POPOLO IKEA.


Ikea è la rappresentazione reale e conclamata della società cosmopolita ed integrata. C’è di tutto: coppie etero e coppie gay che camminano indistintamente coperti da mensole da montare, borse di cartone, cuscini e lampade creative.


C’è la coppia di cinesi che fino a due minuti fa erano “quelli del ristorante in metropolitana” e che qui diventano “asiatici in cerca di tocchi feng shui”.


Ci sono studenti squattrinati e bocconiani alla loro prima casa. Ci sono neoassunti, neonati, neon.


Ci sono single convinti che faranno della brugola in dotazione l’icona della loro indipendenza e capacità costruttiva.


Ci sono giovani che si guardano innamorati, con un occhio al proprio amato e uno al cartellino del prezzo, che si aggirano sognando il loro nido d’amore.


Ci sono giovani biondastre che misurano tutto, cercano l’ispirazione e poi arrivano in cassa con un set di pennelli e tre portacenere da € 1.50 totali!


Ci sono mamme col pancione e papà con i bimbi nel marsupio, che si aggirano estasiati nel paradiso del bambino. Qualche genitore audace si fida a lasciarli nel parco giochi all’ingresso, salvo poi arrivare al reparto cucine e sentirsi chiamare dall’altoparlante.


C’è la Sig.ra della Milano bene che vive in controtendenza al “benpensantismo” e decide di mischiare nella sua casa arredata in vero antiquariato, delle chicche di design postmoderno.


Il popolo di Ikea è tutto questo e molto di più. Una miscellanea di colori, stili di vita, situazioni personali, riuniti in un capannone di idee nuove, con un sacco di rotelle che si muovono mentre immaginano come ci starebbe bene la “tullsta” in quell’angolino in camera o il tavolo “Granas” con il divano panna. C’è l’abbattimento degli status simbol, delle classi sociali, perché qui tutti vengono per trovare qualcosa di carino che costi poco e chi se ne strafrega se poi ci sei arrivato con la panda o con il porsche. Qui tutti possono aggirarsi dentro le minuscole case allestite, senza chiedere permesso, aprendo tutti i cassetti, i bambini possono buttarsi sui giochi gommosi, chiudersi dentro la poltrona a foglia, o tirare pugni al sacco da box e mischiare così bambini grandi e grandi bambini e mai e poi mai qualcuno gli dirà “stai attento non toccare” perché IKEA E’ FATTA PER ESSERE TOCCATA.


E poi il Natale in casa Ikea!!! E già perché è già Natale! E già ci sono cestoni di cianfrusaglie natalizie, dal cappello di babbo natale (finalmente ho capito dove li vendono) alle renne pelose o ai biscotti di natale e poi loro… rappresentazione di quanto la demenza collettiva possa aggirarsi al nostro fianco i BLIMP FIGUR, che trasformano i più duri cow boy in simpatici umoristi J http://www.ikea.it/PIAimages/34999_PE125383_S3.jpg


Insomma… la pace nel mondo è qui in periferia, basta andare all’ikea!!!!!

lunedì 8 novembre 2004


CRONACHE dal CORRIERE DELLA SERA







Una riedizione a Roma dell'«esproprio proletario» degli anni '70



Libreria e supermarket presi di mira da autonomi



Eccetto questi casi il corteo dei precari si è svolto in modo pacifico. Margherita: «Infiltrati professionisti della violenza»



ROMA - Alcuni libri «spariti» dopo un'irruzione alla libreria Feltrinelli di largo Argentina, riedizione dell'«esproprio proletario» in un supermercato di Pietralata dopo il corteo dei precari a Roma. Risutato: 87 persone identificate dalla polizia. Un gruppo dei centri sociali è entrato in un supermercato della periferia romana e ha












Gli autonomi nella libreria Feltrinelli a Roma (AP)



attuato una sorta di autoriduzione dei prezzi sui prodotti. In precedenza altri partecipanti al corteo erano penetrati alla libreria Feltrinelli portando via alcuni volumi esposti sugli scaffali. Eccetto questi casi, il corteo si è svolto pacificamente.
Al supermercato i manifestanti, alcuni dei quali con il volto coperto da sciarpe e bandane, hanno fatto irruzione occupando le casse e prelevato dagli scaffali generi alimentari e bevande. Hanno poi invitato i clienti in fila alla cassa a uscire con quello che avevano preso senza pagare e hanno distribuito generi alimentari ai passanti. Sul posto è intervenuta la polizia che si è limitata a controllare a distanza la situazione. La Digos ha acquisito i video dell'impianto a circuito chiuso del supermercato, dove una vetrata è andata in frantumi.

«PROFESSIONISTI DELLA VIOLENZA» - «Il diritto a manifestare è sacrosanto, e alcune forme originali di protesta possono essere accettabili se servono per amplificare la notizia. Oggi però si sono infiltrati professionisti della violenza che nulla avevano a che vedere con le richieste e il senso stesso della manifestazione», ha affermato il deputato della Margherita Roberto Giachetti.
«Sono gesti di intolleranza che vanno contrastati con il buon senso da un lato e la fermezza dall’altro», ha detto Renato Schifani, presidente dei senatori di Forza Italia.



Ci sarà bisogno di aggiungere qualcosa? Forse un solo unico ululato


BASTA


Basta con chi si nasconde dietro ALTI IDEALI per nascondere le proprie ERESIE, basta con chi non legge LIBRI DI STORIA, basta con chi SPUTA NEL PIATTO DOVE MANGIA, basta con chi NON HA VOGLIA DI LAVORARE, basta con chi PREDICA. Parlano di centri sociali... sticazzi! Sono ben stata al Leonca, e ho ben visto i grandi rivoluzionari del 2004! Ragazzini con le felpe firmate, con le scarpe trendy, gli zainetti di marca indaffaratati a fare colletta per il panino alla salamella e per la festa del raccolto della maria. Figli di papà che non hanno mai visto uno stipendio in vita loro e che vedremo tra qualche anno imborghesiti e "mediocri" (stando ai loro parametri). C'era una frase della libreria del Leonca (che sicuramente giaceva non letta da anni) e diceva


"segui l'istinto quando è maturo"


e come diceva il buon Forrest "e su questa faccenda non ho altro da dire"

VENERDI' HO FATTO IL MIO PRIMO RAGU'.......



SPETTACOLO!!!!


giovedì 4 novembre 2004





La vita è una melodia composta dall'alternarsi di parole e silenzi, suddivisa da battute.


Io, strana che sono, non ho paura delle parole, ma temo i silenzi. Forse perchè ne conosco la ferocia, io che per mesi mi sono chiusa dietro un silenzioso muro di ghiaccio e talvolta continuo a barricarmi quando si parla seriamente di me.


Ho paura dei desideri non confessi, dei dubbi inesplicati, della noia e dei non pensieri, dell'apatia. E' pur vero che dietro i silenzi si celano grandi emozioni, che rischiano però di essere travisate o disperse dietro i muri scalati da dubbie interpretazioni. Perchè cadere nella banalità delle solite frasi fatte quando c'è un mare di emozioni che hanno voglia di infrangersi rumorosamente sugli scogli della vita?


Cosa invidio all'adolescenza? La capacità di dire e credere che sia "per tutta la vita", quando ancora non sai cos'è la vita, l'incoscienza di chi gioca il jolly, compra una vocale , gira la ruota e se ne frega se rischia tutto. E' forse questo il giro di boa dei 30 anni? Accorgerti di botto che tutta la libertà che hai avuto, ti ha portato a costruirti un recinto di convenzioni e non avere le palle, o la freschezza, di dire che quella è la tua vita, te la sei sognata e te la sei costruita.


Abbiamo passato i 20 anni a tirarci a lucido, trascinandoci in locali "in" e "wow" come fossimo in vetrina, in cerca del Grande Amore e poi, una volta che facciamo casa, magari figli, ci chiudiamo nei silenzi, salvo correre ed urlare.....soprattutto urlare se ci portano via il nostro giochino.


Ok vietatemi di vedere "L'ultimo bacio" per l'ennesima volta.....


e no.... non sono delusa

martedì 2 novembre 2004

... per la gioia di giadim....



Sta sera mentre ero a yoga, durante la fase dell'abbandono, ho visualizzato una scena che mi ha trasmesso curiosità e tenerezza. Ho visto una casa antica, estremamente sfarzosa, sembrava un'ala di Versailles. Era un giorno di pioggia, ma di quelli con le nuvole in movimento, non di quelli uggiosi e tristi. Diciamo una pioggia primaverile. Pioveva tanto e l'aria intorno sembrava pulita. All'ingresso principale della casa c'era un piccolo portico sorretto da due colonne e pochi gradini a fare da invito. Sul gradino più alto c'era una bambina con un vestito di crinoline di altri tempi con il mento tra le mani che guardava il giardino. Il giardino era sconfinato e lì vicino c'era un laghetto con dei fiori bellissimi tipo calle ma di color lilla sfumato. E la bambina era sola ma non era triste guardava la pioggia cadere sui fiori.


Poi prima di "riprendere il contatto con il corpo" ho salutato la bambina e l'ho vista alzarsi ed entrare nella casa, poi si è diviso e il quadro è scomparso.