mercoledì 30 novembre 2005

parafrasando "L'aereo più pazzo del mondo" ...


HO SCELTO IL GIORNO SBAGLIATO PER SMETTERE DI IMPRECARE



Va bene! Va bene che non devo lamentarmi che c'è chi sta peggio, va bene che mi devo adattare, va bene che devo imparare ad aspettare....ma la paternale di fine giornata sulla "mediocrità del lavoratore dipendente a discapito dei rampanti imprenditori", no, è decisamente troppo! Prima di tutto odio, e sottolineo ODIO, quelli che si sentono "come se fossi tuo padre", come si dice a Roma: sticazzi! Di padre ne ho uno e sarà un paio di giorni che ho imparato ad andarci d'amore e d'accordo. "Come se" non esiste, o sei o non sei!


Non voglio entrare in merito alle scelte personali dei grandi imprenditori stacanovisti che a loro tempo e a loro motivazione, hanno scelto di dedicare la propria vita al lavoro, ma trovo nauseante che questo modus vivendi sia posto come "oracolo di saggezza" da imitare e seguire.


Trovo che sia un po' deprimente arrivare all'età della maturità per accorgerti che senza il lavoro non sei nessuno. Se, quando ti relazioni alle persone, anteponi il loro titolo o la loro carica al nome, allora cosa hai imparato nei tuoi anni di esperienza? Se sei disposto ad ipotecarti l'anima pur di lavorare perchè muori alla sola idea di restare a casa, cosa hai costruito?


Un'impresa non è un uomo. Le imprese si fondano, si associano, si liquidano...restano gli uomini, resta la famiglia. Ecco io la paternale da questi 50/60enni che si sono accorti ora di avere figli adulti e mogli delicate solo perchè si crogiolano di aver lavorato 12 ore al giorno, non so cosa farmene. Ci metto anche mio padre, non posso escluderlo questa volta, che si sente un pulcino spaurito perchè ora è un uomo e non più il capo (resta sempre il fatto che adoro mio padre, lo stimo e lo ringrazio).


Io penso, mi auspico e mi impegno per questo, che la mia vecchiaia sia appagata da ciò che materialmente ho costruito, ho sempre e comunque le mie smanie imprenditoriali, ma soprattutto, sia il raggiungimento di quella serenità personale e familiare che ho saputo costruire. Lotterò sempre per mantenere integre le mie tradizioni, i miei valori, la mia spiritualità, anche se questo mi costa molto. Anche se questo significa non spegnere mai la spina, lavorare per costruire i regali di natale, cercare di essere disponibile per il mio compagno, per la mia famiglia, per gli amici. Anche se significa spendere una barca di soldi in messaggi per non far sentire dimenticato qualcuno, o non ricordare più l'ultima volta che ho fatto un bagno con calma, o letto in silenzio un libro, o godermi un film dall'inizio alla fine sul divano. Ecco se devo sacrificare la mia vita, voglio che sia per le persone che ne fanno parte, non per le cose. Il lavoro è UN mezzo per realizzare la mia vita, non IL mezzo con cui realizzo la mia vita.


E ciò premesso, non vedo l'ora di rassegnare le mie dimissioni per realizzare il mio progetto. Un giorno ci sarà "bravissima.com" che sarà lavoro, ma etico, leale e professionale. Non progetterò stadi o autostrade ma svolgerò il mio lavoro con tutta la professionalità che so dare, correndo per non dimenticare di essere donna, compagna, spero madre, ma comunque e sempre ANIMA.


"...padre, se anche tu non fossi il mio


padre, anche se fossi a me un estraneo,


PER TE STESSO UGUALMENTE T'AMEREI..."


(Camillo Sbarbaro)


lunedì 28 novembre 2005

...pensato giovedì notte...pubblicato oggi per mancanza di tempo....


La distanza tra la "Blues house" e il "Blue Note" si misura in anni. Tre anni fa le luci blu, la mia testa sulla sua spalla e la musica dei Cherry Pie. Il suo profilo, il suo calore, è stato naturale iniziare a baciarlo. Lui immobile, sorpreso forse dal fatto che avevo preso una decisione. Poi le sue labbra, il suo sorriso dolce. Lo stesso di questa sera. Un altro mio sogno realizzato.


Per il nostro terzo anniversario il mio cow boy mi ha organizzato una serata al "Blue Note" (http://www.bluenotemilano.com/), nel regno del jazz. Un'atmosfera sorprendente per chi arriva come noi dalla Milano-Laghi, passando da Lotto, dalla Ghisolfa, da Jenner, per arrivare in questo angolo di Manhattan milanese. Il buio luminoso dalle candele tremanti ai tavoli e le voci sommesse, rendono ogni movimento e ogni parola qualcosa di importante e sensuale. Poi si accendono i riflettori, e un occhio di bue illumina il palco e si scoprono mille riverberi ammiccanti di aste cromate, di microfoni, di batteria e gli ottoni del sax e dei piatti. Brillano le chiavette del contrabbasso e della chitarra come piccole gocce di pioggia. Mike Stern (http://www.mikestern.org/inizia) inizia a suonare e nella sala dilaga il silenzio. La musica a nudo mostra il suo colore. Ogni corda toccata si espande nella sala fino al cuore. E' subito magia.


Il sound nitido si riempe dei "du du" del contrabbasso e si fonde con la batteria suonata dalla fantastica Kim Thompson (http://www.kimthompson.info/) che sa unire forza e grazia, maneggiando con femminilità bacchette e spazzole, tirando fuori tutte le potenzialità e le sonorità del suo strumento. Adorabile mentre tiene i tre piatti in vibrazione continua, come una scossa elettrica che arriva alle lacrime. Poi ancora chitarra a chiudere gli occhi, facendosi portare sulle ali di quel "gabbiano elettrico", direttamente sulla battigia al tramonto di un mare di emozioni.


E profumi, mio e delle candele, e il sapore del mio primo "Cosmopolitan" che lascia sulle labbra il dolce sapore di cherry e una bocca fresca da baciare. Sguardi in penombra e sorrisi grati e innamorati. Grata per questa serata, grata per questi tre anni, grata per aver avuto sempre una spalla dove poggiare la mia testa a volte stanca. Grata della presenza, della comprensione, di tutto l'amore ricevuto e dell'amore che ho scoperto di sapere ancora dare. Grata di tutti i baci della buona notte....grata per avermi aspettato.



TI AMO COW BOY

mercoledì 23 novembre 2005

Sta sera chiacchere tra donne tra succhi di frutta e bailey's coffee...tornando ho canticchiato la solita canzone che mi viene in mente ogni volta che esco con le amiche e lui mi aspetta a casa.








L'orologio batte l'una
tu sei fuori chissa' dove
giro nudo per la casa
dimmi tu se questa e' vita
Tu che esci con le amiche
io che resto qui a pensare
Se e' poi vero per davvero
o ti vedi con qualcuno
Guardo un po' in televisione
c'e' del pollo
dentro il frigo
mangio e provo
a immaginare
le tue mosse
e le parole
E' che sono un po' geloso
ma ti amo per davvero
si' va be' l'autonomia
ma ricorda che sei mia!
Banane e lamponi
chi c'era con te
io sono il tuo amore
sei solo per me
Apro un libro di avventure
e' una nuova distrazione
poi vorrei telefonare
mi dovrei un po' sfogare
e' che sono assai nervoso
son le due e tu sei lontana
quasi quasi cado in piedi
vado a casa di Mari'!
Ho sentito l'ascensore
gira chiave nel portone
faccio finta di dormire
e tu invece vuoi parlare
sono stata a chiacchierare
ogni tanto sai ci vuole
Hanno tutte dei problemi
per fortuna io ho te amore!
Banane e lamponi
chi c'era con te
io sono il tuo amore
sei solo per me
Banane e lamponi
chi c'era con te
io sono il tuo amore
sei solo per me
Banane e lamponi
chi c'era con te
io sono il tuo amore
sei solo per me
Banane e lamponi
chi c'era con te
io sono il tuo amore
sei solo per me!
sei solo per me!

lunedì 21 novembre 2005

Sabato sera strepitoso, passato a pulire il parquet, mentre il mio ciccio installava due notebook e driblava le mie passate di vileda. Ho realizzato così quello che raccontano sempre le persone sposate. Tante cose da fare e poco tempo per farle. Sabati sera a stramazzare dopo spesa, pulizie e commissioni. Così guardo il cow boy e dico "Vedi Gibson non ce ne siamo accorti e siamo già a questi livelli, vedi che bello essere sposati!??!?!!?", lui sorride e cammina in punta di piedi per non sporcare dove ho appena pulito (onde evitare di sentirmi urlare).


Poi i lavori finiscono e si va a nanna. Ci si trova nel caldo del proprio letto a fare l'amore, cercandosi e intuendosi con un'intesa palpabile nel buio della stanza. Poi tornare abbracciati, dirsi "ti amo". E lui.... sempre lui.... che sbuca dal buio dicendomi "il bello di essere sposati è anche dirsi buonanotte e addormentarsi con la persona che ami, sapendo che il giorno dopo ti sveglierai con ancora lei al tuo fianco, tutti i giorni...."


Eh che dire.... ho scelto un marito fantastico!!!!

giovedì 17 novembre 2005

«Nulla è più pericoloso per l'anima che occuparsi continuamente della propria insoddisfazione e debolezza.»


Hermann Hesse



Ho fatto questo profondissimo test ed è uscito che sono....










































Sei Titty

Sei delicatamente bello, e tutti ti amano. Sei il miglior amico che nessuno vuole perdere. Non provochi mai dolore agli altri e raramente feriscono i tuoi sentimenti. La vita é una passeggiata. Sei grazioso e calmo per la maggior parte del tuo tempo. Tieniti alla larga dai traditori e resterai libero dalle preoccupazioni.




mercoledì 16 novembre 2005

Eccomi a casa. Questa giornata non voleva finire mai, è dalle nove di sta mattina che giro su tacchi 100...lo so sono sado, uno dei miei innumerevoli vizi. Sono stata a Milano sta sera, prima corso poi cena con il Direttore. Lo chiamo così perchè quando ci siamo conosciuti dopo "ciao" mi ha detto che era "DIRETTORE AMMINISTRATIVO IN UNA MULTINAZIONALE", gli ho riso in faccia! Era il modo più sbagliato per far colpo su di me.


Eh eh il Direttore... Ci siamo conosciuti nel febbraio del 2001, me lo ha ricordato lui sta sera... almeno tre vite fa.... quasi quattro. Stavo con F. all'epoca. Mi ha fatto ridere sentirmi raccontare con gli occhi di un altro. Ero davvero una buffa bambina innamorata chiusa in una 5° ingombrante! La nostra canzone potrebbe essere "io vorrei, non vorrei ma se vuoi". Non ci siamo mai capiti. Tornavo a casa completamente convinta che fosse stronzo. Poi partiva per Lione e mi copriva di messaggi dolcissimi, tornato a Milano spariva. Idem quando era in toscana o in qualunque trasferta. Anche grazie a lui ho deciso di "essere stupida". Basta cercare di scavare nell'animo di qualcuno raccontandomi le solite frasi tipo "sembra stronzo ma è buono, sensibile, incompreso". Anche grazie a lui ho applicato la mia teoria per cui se uno fa lo stronzo io penso che sia così e basta! Basta loop mentali. Sono bionda? Bene per una volta gioco questa carta a mio vantaggio!


Siamo usciti spesso, non è mai accaduto nulla. Pensavo di non essere abbastanza attraente per lui abituato alle ragazze in della Milano bene dai microculi in abiti trendy. E invece poi capita che mi chiama... dopo circa due anni di silenzio e gli dico che mi sposo e parte una dichiarazione che mi lascia senza parole. Era innamorato. Chi lo avrebbe detto? Cinico, freddo, distante, distratto... innamorato. E' passato del tempo comunque e i sentimenti sono archiviati. Questa sera è stata la prima serata divertente passata con lui, passata a ridere di noi, dei nostri difetti senza l'onere di doverci mostrare splendidi splendenti. Lui scommette che non mi sposo. Se perde taglierà l'erba del mio giardino per sei mesi con la falce, mentre io ed il mio cow boy ce ne staremo tranquilli a coccolarci :).


E' stato carino sentirmi dire che mi vede bella e sorridente. Da lui i complimenti sono più rari di un parcheggio in zona duomo. Ha pagato lui... come sempre. Il gnocco fritto mi gira ancora nello stomaco e ho una sete devastante. Però è stata una serata carina.


Ma.... c'è un ma. Sono sempre più convinta che io sarei stata la donna ideale per lui, ma lui sarebbe stato l'ennesimo uomo capace di indurirmi il cuore. Presuntuosa? .... uhm non volevo esserlo, ma è ciò che penso. Nessun dubbio sul mio cow boy. L'ha surclassato 3 anni fa e lo surclassa oggi.


The end.






lunedì 14 novembre 2005

venerdì 11 novembre 2005

Le parole come specchi.... dipende da che parte stai e cambia l'immagine che vedi....


INDAGINI CHIUSE


UCCISE


GRAVE LESIONE


INTENDERE E VOLERE


Un sospiro di solievo o l'inizio di una strenuante agonia? Quale punizione peggiore del sopravvivere?



mercoledì 9 novembre 2005

Se Tu Fossi Libera

(P.Bertoli-L.Bonaffini)

Laura si specchia, finge di conoscersi
Laura senza trucco e senza fretta, lontana dai pericoli
Soltanto Laura davanti, fuori dalla musica
Laura senza attimi importanti che non sa ancora perdersi
Forse di coraggio non ne aveva e nessuno glielo darà mai
Forse dentro lei non si poteva prendere la vita, un colpo e vai
Fuochi, lampi di luce ti mancano
Giorni di complicità dove gli amori s'intrecciano
Pezzetti di eternità
se tu fossi libera
Adesso Laura si cerca dentro a una soap-opera
Laura con le voglie seppellite per disabitudine
Laura in vestaglia rapita con una pantofola
Laura che davanti al teleschermo resta senza l'anima
Dove ha confinato il suo avvenire perso con la combattività
Senza l'intenzione di capire che nessuno la riscatterà
Fuochi, lampi di luce ti mancano
Giorni di complicità dove gli amori s'intrecciano
Pezzetti di eternità
Dovrai spendere tutto in un attimo, giocare la verità
Spingere il gioco ai suoi limiti amore e felicità
Se tu fossi libera…


Ero sulla est verso le 18.20, al raccordo con Certosa. Ho inchiodato. Un cagnolone terrorizzato ha piantato i suoi occhi nei miei fari e ha cercato di scappare, impazzendo, vedendo intorno a lui solo auto veloci. La macchina di fianco alla mia, nonostante la frenata, non è riuscita ad evitarlo e gli ha schiacciato una zampa. Le auto dietro stavano per tamponarci. Lui con la zampa dolorante ha cercato ancora di scappare, ha superato uno spartitraffico. L'auto è piombata su di lui senza fare rumore, lasciandolo a terra. Gli ultimi minuti della sua vita sono stati di abbandono, terrore e dolore.


Ogni insulto alla persona che lo ha abbandonato, condannandolo a morte sicura e orribile, e candidando le innumerevoli persone in auto nell'ora di punta sulla tangenziale, ad un incidente, non sarebbe nemmeno lontanamente adatto a spiegare cosa provo e cosa auguro a quella persona.


domenica 6 novembre 2005

giovedì 3 novembre 2005

Due occhi. Due occhi azzurri, enormi. Nascosti da occhiali che hanno cambiato foggia nel tempo. Occhiali che hanno dato un' aria sbarazzina, occhiali che hanno coperto la dolcezza di quegli occhi. Uno sguardo sincero, divertente...divertito non so. Spesso mi sono chiesta se quegli occhi ridevano davvero con noi. E due labbra, sottili, una bocca piccola da bambino. Una bocca sorridente, ingorda, a volte serrata in silenzi insostenibili. E un viso gentile, la pelle chiara, capelli morbidi a spazzola, impossibile non accarezzarli. Spalle larghe per chi deve sostenere solitudine e amicizia, due grandi compagne di vita.


Serate memorabili in questi nostri 15 anni di vita insieme, lontani di casa, vicini nell'anima. Alberto che rivedi dopo 3 anni e che adori come se foste sempre stati uniti. Alberto che quando lo conosci non puoi far altro che volergli bene e sorridergli. Alberto che ride di sè, e ne ride con te. Alberto che c'è in mille miei ricordi felici. Alberto che avrei voluto amare di più, che ne sarebbe certo valsa la pena. Alberto che è parte di me, ma che stranamente non abbraccio e non stringo come faccio di solito. Alberto e la nostra timida amicizia, fatta di rispetto, di riserbo. Alberto che non mi ha mai negato una una parola dolce o un sorriso caldo. Alberto che mi cercava di notte, e non mi abbandonava di giorno. Alberto che mi capiva come io non ho mai capito lui.


Alberto che oggi compie 30 anni. Mille immagini che mi corrono davanti agli occhi. Sugli aerei e lui che aveva paura. Dalla "Rossa" tra tramezzini e birre. Tanti luoghi che condividiamo insieme nei nostri diari. Per ognuno c'è un aneddoto, una risata comune che basta iniziare una frase e guardarci negli occhi per rivivere quegli anni. Tante storie d'amore che gli ho raccontato, tanti dolori che mi ha visto passare e di cui abbiamo riso insieme.


Alberto che vorrei sapere felice, di quella felicità che ho sempre sperato per lui. Quella globale, quella senza compromessi, quella che sei tu il protagonista e non stai lì ad essere felice per gli altri. Alberto che quando è chiuso nei suoi silenzi è un dolore insopportabile. Alberto che quando ride scalda il cuore, perchè lo fa per sè, ma lo fa anche per te.


Alberto che adoro, che è nei miei pensieri, nel mio cuore.


Alberto e le parole che ho detto troppo raramente e che gli voglio regalare per il tuo compleanno


"TI VOGLIO BENE"


mio dolcissimo Arlecchino.


Con infinito affetto, Buon Compleanno a chi posso chiamare davvero Amico


Vesti la giubba e
la faccia infarina.
La gente paga e rider vuole qua.
E se Arlecchin t'invo la Columbina,
ridi, Pagliaccio e ognun
applaudira!

Tramuta in lazzi lo spasmo ed il pianto;
in una smorfia il singhiozzo e 'l dolor.
Ah!
Ridi Pagliaccio, sul tuo amore infranto!
Ridi del duol che t'avvelena il cor!