martedì 31 gennaio 2006


...ho bisogno di pensieri positivi e se non li vedo nel futuro, vorrà dire che mi rifugerò nel passato. Ricordo la sera in cui abbiamo scattato questa foto...che perfezione....


ho sentito questa canzone in auto sta sera, mi è parsa bella


Una storia d'amore
JOVANOTTI




Io ti guarderò
illuminata con il neon
delle vetrine
poi ti nutrirò di coca-
cola e di popcorn
dentro ad un cine
ti racconterò le mie
bugie sul mondo e quelle
sulla gente
poi ti bacerò con tutto
quanto in fiamme
con le luci spente
e faremo l'amore sulle
foglie e sui prati
sul denaro e nel fuoco
dentro ai posti proibiti
fino al cuore del mondo
come due innamorati
come due innamorati
senza niente da fare
che non hanno
nient'altro
che "una storia d'amore"

io ti curerò
perchè tu c'hai bisogno di ridere di gusto
e ti ringrazierò
quando usciremo presto
da un locale "giusto"
guarderò da giù
il grattacielo dei tuoi tacchi mozzafiato
e ti domanderai
se anche stavolta sono io quello sbagliato
e faremo l'amore
dentro ad un temporale
tra le luci del centro
tra le statue di sale
con il cuore impazzito
come due innamorati
come due innamorati
senza niente da fare
che non hanno nient'altro
che "una storia d'amore"
una storia d'amore
una storia d'amore
una storia d'amore
una storia d'amore
una storia d'amore
una storia d'amore


non trovo stimoli a breve termine a cui aggrapparmi per essere positiva. è tutto a ciclo continuo: lavoro, corso, palestra, apparecchiare, sparecchiare, cucinare, dormire e ricominciare. i miei polmoni hanno capito prima del mio cervello che mi manca l'aria.

domenica 29 gennaio 2006

visto che robbie ed io siamo in simbiosi, pubblico anche io le foto del mio giardino innevato






sabato 28 gennaio 2006

GIORNATA DELLA MEMORIA





Questa lapide è posta a ricordo di quanti morirono nelle Risiere di San Sabba a Trieste. Testimonianza esistente delle persecuzioni naziste in Italia.


http://www.retecivica.trieste.it/triestecultura/musei/civicimusei/risiera/risieraframe.htm


Un luogo da visitare a prescindere dalla religione, dall'etnia o dalla provenienza alla quale appartenete, perchè gli errori si compiono in ogni epoca e in ogni luogo, ma dimenticare di aver sbagliato e far in modo che la storia non ci insegni a migliorare, prolunga l'agonia di chi è morto per i nostri errori.


venerdì 27 gennaio 2006

Lenta la neve fiocca

LENTA LA NEVE FIOCCA, FIOCCA, FIOCCA.....




(la neve vista da me e Brumilla)


Sarò poco originale ma non posso fare altro che cedere alla tentazione di accorarmi alle voci di tutti voi e sottolineare ciò che ineludibilmente sappiamo da un paio di giorni: NEVICA.


Le costatazioni son sempre quelle che si fanno ogni volta che nevica, ovvero che la neve è fredda, bella, bianca, bla bla. Ma quello che pensavo sta mattina mentre pattinavo allegramente con la mia Brumilla sull'asfalto, è il seguente concetto, seguitemi!


Dunque quando nevica il mondo "se ne frega". Se ne frega se arrivi tardi in ufficio, tanto arriveranno tutti tardi, quelli che arrivano, perchè ci sono quelli che la prendono come un caso personale e quindi "nevica e IO non posso uscire di casa". Sai hanno la macchina nel box (tirarla fuori prima? alzarsi per tempo e spalare?), oppure non hanno le catene (comprarle? guidare senza?). Ma non era qui che volevo arrivare, non voglio far polemiche. Dicevo, ero in macchina e non avevo l'ansia di arrivare al lavoro all'orario prestabilito ed un tratto mi sono accorta di essere più socievole. Non essendo in ritardo e frustrata, ho scoperto quanto sia bello non correre sempre, non imprecare al semaforo giallo, quasi rosso. Ho sorriso ad una ragazza che smadonnando è finita nella neve fresca fino alle ginocchia. Ho guardato il paesaggio magico completamente innevato. Al mio arrivo in ufficio ero da sola, e piano piano ho aperto le finestre, acceso le luci, aperto il cancello e sorriso agli altri condomini che stavano spalando il parcheggio.Poi la capa è arrivata e ha annunciato che oggi saremmo usciti non appena smaltiti i lavori da fare. E così, i miei colleghi ed io ci siamo dati una mossa per finire tutto al più presto possibile. Abbiamo pranzato tutti insieme nel bar lì vicino (ha pagato il capo hihihihi) e abbiamo riso e scherzato, complici come naufraghi isolati. Ecco, penso che sia stato il modo giusto di approcciarsi al lavoro, con serenità, spirito di collaborazione e complicità, facendo fruttare il tempo che serve effettivamente per fare un lavoro. Diciamocelo, alle volte ci trasciniamo stanchi e sconsolati per arrivare all'ora dell'uscita, ma se avessimo lo stimolo di poter uscire non appena finito, non lavoreremmo con altri ritmi e in modo più efficiente? (chiaro questo discorso vale per persone mature e responsabili). Chiaramente ci saranno altri giorni in cui il lavoro è molto e magari occorre fare qualche ora in più e si torna a casa stanchi, ma soddisfatti di aver "prodotto" senza inutili sprechi di tempo. Insomma, questa surreale flessibilità di orario, tanto agognata, resta il mio obbiettivo da raggiungere, non so se si era capito :)


Poi un'altra cosa che la neve comporta è lo "spalare la neve". Devo dire che è stato bello questa mattina vedere che fuori dagli usci di casa, ognuno con la sua pala, scansava la neve dalla propria porta, chiaccherando poi tra vicini. Ecco questa è un'altra mia utopia fatta realtà, seppure per breve tempo si è concretizzato ciò che penso da una vita, ovvero "se ognuno spazzasse l'uscio di casa sua, il mondo sarebbe più pulito".


Insomma, questa neve che imbianca e ingombra, ristabilisce, forse, i ritmi più naturali della vita, dove non si esce con il freddo, si salutano le persone che si incontrano per strada, non si corre per andare al lavoro. Solo per pochi giorni, forse, le nostre vite hanno rispettato il ritmo della natura e dell'inverno, che ci vuole lenti e infreddoliti, uniti però come nelle vecchie stalle quando ci si scaldava ad un unico fuoco e si raccontavano vecchie storie, mentre la neve fuori, lenta fiocca fiocca, scendeva a coprire i campi e le loro sementi, i maggesi ed ogni cosa.



Lenta la neve fiocca, fiocca, fiocca.


Senti: una zana dondola pian piano.


Un bimbo piange, il piccol dito in bocca;


canta una vecchia, il mento sulla mano.


La vecchia canta: Intorno al tuo lettino


c’è rose e gigli, tutto un bel giardino.


Nel bel giardino il bimbo s’addormenta.


La neve fiocca lenta, lenta, lenta.


(G. Pascoli)

giovedì 26 gennaio 2006

"...La finestra di casa è tutto il mondo


spalancato sguardo di tutti i pensieri


sbucciate righe sbocciate


in un inverno opaco.


Incidenti tra penna e spirito


la sera in cocci poesia


spalancata d’urla fonde


ghiacciata dal ridere volgare


d’un ritmo qualsiasi


in una notte qualunque".


(frammento tratto dalle poesie di Ivan http://www.i-v-a-n.net/Scritti/scritti%20(2).htm)



Sono un po' malinconica sta sera, sarà perchè non mi sono ancora rimessa del tutto, sarà per questo freddo che mi ha stancata o sarà che un po' mi manco. Se chiudo gli occhi in questo momento, mi immagino su una sedia a dondolo, con i piedi appoggiati al davanzale della mia casa immaginaria sulla spiaggia di Caorle. Mi immagino una degenza dai ritmi lenti, con una coperta antica sulle gambe, mentre dondolo e mi perdo nel mare. Mi piacerebbe essere così da vecchia, con un libro sulle gambe, nella pace più assoluta. E mi chiedo cosa c'è in mezzo tra questa realtà e la mia fantasia. Penso che in mezzo ci sia la vita che vorrei e che non ho...almeno per ora. Mi manca, devo dire, la voglia di alzarmi al mattino ed essere positiva e convinta. E mi manca la sera l'entusiasmo di raccontare...lo si vede anche da come gestisco il blog ultimamente. Ho smesso di avere il mio tempo per pensare, forse mi sono rifiutata di averlo. Ho smesso di vestirmi come vorrei, di piacermi come vorrei, di raccontarmi come vorrei. Sono rapita ed intasata di impegni che sì un giorno, si spera, mi faranno sentire realizzata, ma sono gli ultimi mesi in cui abiterò la mia vita da sola. Tra 150 giorni sarò sposata, tornerò a vivere una vita in comunione, ed è una cosa che desidero davvero. E' solo che mi chiedo se ci sarà ancora spazio per me o se un giorno mi sveglierò ed avrò 40 anni e nessuno mi saprà raccontare dove sono stata per così tanto tempo.


Da quando Fabiano mi ha insegnato che "merito" tutto dalla vita, non riesco a fare altro che giocare al rialzo. Ogni giorno chiedo e chiedo ancora a me stessa, al mio destino, al mio compagno e sento che in cambio ho sempre meno da dare. Sento che mi sto inaridendo, soffocata dai miei "devi". Ho dormito dai miei la notte scorsa perchè volevano prendersi un po' cura di me, ed è stato straziante oggi dover dire a mia madre che sarei tornata a casa questa notte. In questi giorni ho capito il peso della sua solitudine, un peso a cui in questi mesi non avevo più pensato, crogiolandomi di me e del fatto che riuscivo a tornare a casa per pranzo, come se questo potesse bastare. Mi sono resa conto di quanto mi sto perdendo in rapporti umani, in risorse, in entusiasmo. Sono ancora una bella persona ? Ho ancora qualcosa da dare? Ho ancora la capacità di far innamorare?


Mi sto perdendo e mi fa male... mi manco......


mercoledì 25 gennaio 2006

Ciao ragazzi, scusate l'assenza è che sabato sera mi sono guadagnata un giro gratuito in ambulanza e adesso sono ancora nel limbo in via di guarigione. Abbiate fede tornerò :)

lunedì 16 gennaio 2006

Il prossimo che mi parla di tropicalizzazione del clima e di effetto serra lo uso per portare fuori la spazzatura per i prossimi 70 anni! Sono appena uscita appunto a portare ll'immondizia e il mondo fuori è sulla strada della glaciazione. Il giardino non ci ha nemmeno provato a sbrinarsi oggi e ora si sta creando un altro strato di nuovo ghiaccio sopra a quello della notte prima. C'è un silenzio surreale lì fuori, come se tutto fosse paralizzato, non sento nemmeno le auto in lontananza. Il fruscio dei sacchi rompe questo silenzio immobile e si propaga ma senza alcun' eco. Solo un fruscio unico e sordo. Il cielo sopra il mi cappuccio è luminoso e spettrale con piccole nuvole che si cercano e si legano, nascondendo goffamente una luna di ghiaccio. Corro a piccoli passi intirizziti verso la mia porta e il calore che mi accoglie è il più dolce degli abbracci.


COMUNICAZIONE DI SERVIZIO


Ricordate che a fine mese scadono


TARSU


BOLLO AUTO


CANONE RAI


e chi più ne ha più ne metta

mercoledì 11 gennaio 2006

Oggi è il mio primo anniversario nella mia nuova casa. Bilancio? Bhè positivo, mai pentita della scelta. Ho imparato tante cose tipo non bruciare l'arrosto, cucinare kuskus e spezzatino. Ho anche imparato a fare il ragù alla bolognese e mio nipote ha detto che è più buono di quello di mia sorella. Ho imparato a fare il bucato senza far danni (diventando schiava dell'acchiappacolore, ominobianco e sole nero per i capi scuri). Ho imparato a dormire sola senza aver paura e a dormire in compagnia ....bhè oddio in realtà invado ancora lo spazio altrui ma ci stiamo lavorando.


Ho imparato a credere di più in me, come esame finale di un percorso che dura da anni. Ho imparato a sentirmi realizzata mentre dipingo la mia casa e la mia vita (tra l'altro il mobile silver è uscito uno spettacolo, quando finisco vi mostro le foto), e anche mentre compro un grazioso portarotolo ad un prezzo scontatissimo. Ho imparato che posso farcela, che la mia vita non è fatta solo di errori e strade sbagliate. Ho imparato che è bello amare come si può amare un compagno, ma anche un amico, un nipote. Non aver nulla da difendere e da nascondere, essere me e piacermi. Ho imparato a tornare alle quattro del mattino, ma anche di alzarmi alle 7.30 del giorno dopo per lavorare, pulire, stirare ma sentire che va bene così.


Ho imparato che è bello essere figlia. Una figlia grande che può esprimersi al massimo senza dover sgomitare per avere i suoi spazi. Ho imparato che è bello essere cercati, ma spesso è molto più bello cercare e vedere la felicità che posso dare ai miei genitori. Ho scoperto che mi piace essere trattata da adulta, come forse lo ero già a 14 anni o come forse non lo sarò nemmeno a 100. Ho scoperto che stare in cucina con mia madre a natale è un privilegio e non un obbligo, che le persone vanno apprezzate finchè le hai abbracciate al cuore senza bisogno di rincorrerle in sogni e apparizioni.


Ho scoperto che la solitudine di una casa tua che si prepara per la notte è solo un nido al quale tornare e non quel senso di smarrimento che provavo mentre mi cercavo invano.



lunedì 9 gennaio 2006



....ok poche scuse... da oggi non posso più rimandare i problemi.... pazienza Lala, pazienza e perseveranza.... le cose da fare sono molte e lamentarti non le diminuirà....

giovedì 5 gennaio 2006

Facciamo ordine in questa giornata confusa.


Dunque, è morta mia zia. E' morta una zia della quale non ricordo nemmeno il suono della voce poichè non ci parlavamo pur abitando ad una parete di distanza. Di mia zia non ho ricordi personali, solo aneddoti raccontati dai miei genitori, tutti odiosi. Della famiglia di mia zia ho ricordi, tutti di tradimenti. Mia zia è morta di tumore ai polmoni (non fumava) e ha sofferto. Di questo mi dispiaccio molto, ma a livello umano, non di parentela. Ecco... mi faccio paura. Mi faccio paura perchè ho scoperto in me una incapacità al perdono totale. Ce ne hanno fatte tante, ma è morta una madre, una nonna, una moglie, un'amante e io riesco a provare solo un lieve brivido per "come è morta". Due giorni fa, dopo anni di silenzi intervallati solo da breve frasi sputate con odio, ha guardato mio padre, che comunque è accorso alla notizia della morte imminente, e ha detto "non ce l'ho con nessuno". Lei ha saputo perdonare? Una malattia dolorosa può cambiare molte cose, voglio credere che sia il suo modo di chiedere scusa. Però ecco, mi si ingenera un conflitto interno. Ho 30 anni (quasi) e sono 30 anni che sento racconti di ripicche, frasi velenose, assenze, rancori che non hanno a tutt'oggi motivazioni visibili ai miei occhi. Io so perchè sono arrabbiata con loro, ho documenti che mi dimostrano che non sono una pazza visionaria, ma loro non capisco cosa vogliano da noi. Ma non è questo il punto. Il punto è che stiamo passando una vita a evitarci o non tollerarci e rischiamo di fare come lei ed arrivare a due giorni dalla morte e dire "non ce l'ho con nessuno". Ma ha senso questa cosa? Eppure io per prima non riesco a farmi assalire dalla commozione e dalla pietà. Io oggi, come gli anziani di famiglia, ero impettita a fare da supporto ai miei genitori pronta a sbranare chiunque facesse loro ancora e ancora del male, come una fiera ferita che difende i suoi cuccioli. Difenderei mio padre davanti a tutti perchè SO che è sempre stato onesto e non tollero si possano fare illazioni maligne e dolorose su di lui. Però perchè non perdono? Perchè non ci riesco? Credo veramente nella pace, nella tolleranza ma perchè sono incapace di superare questi tradimenti? Ne parlavo oggi con papà, ci sono due situazioni che non riesco a superare. Una contro la famiglia di mio zio, per una serie infinita di cose, ma soprattutto perchè per molti anni con loro siamo stati veramente una famiglia di quelle che vanno in ferie insieme, fanno feste insieme, si cresce insieme etc e poi ci hanno tradito deliberatamente, volutamente e consapevolmente. A loro volevo bene e non ci hanno risparmiato nemmeno una delusione. L'altra persona che vorrei tanto perdonare fino in fondo, ma che non riesco a graziare è Mr. Morgan Whilde, il mio ex. Mi ha tradita anche lui. Non nel senso classico del termine, ma mi ha tradito perchè ho sempre creduto nella sua lealtà, ho tollerato tante cose per permettergli di perseguire con coerenza i suoi ideali. Me ne sono andata pur di non cambiarlo. Sono stata al suo fianco anche quando tutti mi dicevano che non era più un mio ruolo, perchè dentro di me pensavo fosse giusto. L'ho stimato, protetto, aspettato e mai mi sarei aspettata da lui un comportamento tipico di chi, una volta riportata la SUA barca a galla, volta le spalle e se ne va.


Forse sentire dire "mi dispiace" in modo sincero mi aiuterebbe a perdonare, mentre queste persone continuano ad accumulare sbagli su sbagli pur di non ammettere di avere torto. Però se fossi davvero una brava persona, dovrei saper perdonare a prescindere, dovrei sapere andare oltre. O dovrei restare fedele a me stessa e non permettere più a nessuno di fare male a me e ai miei cari?


martedì 3 gennaio 2006

Dunque ...fine delle vacanze. Domani si torna in ufficio e la domanda di rito sarà "come sono andate le feste????" Tanto vale prepararmi e fare un bilancio. Devo dire che è andato tutto bene, ho passato il Natale con la mia famiglia e il capodanno con gli amici, direi che non posso chiedere di più. La vigilia ho deciso di passarla a casa dei miei, cenare con loro e poi andare con papà alla messa di mezzanotte. E' il nostro rito, il nostro modo di stare insieme e finchè riuscirò cercherò di andare con lui. Dormire a casa loro è stata una strana sensazione. Dormire nella mia stanza, ripercorrrere gi stessi gesti di sempre, udire gli stessi rumori di quella casa mia, ma non più mia. Infilarmi sola nelle lenzuola di felpa preparate dalla mamma, sentirmi circondata dalle mie fotografie e cercare di vedere quel vecchio televisore che so far funzionare solo io. Sapere che mamma dorme di là, e sentire papà che sale le scale e mi da la buona notte, lasciandomi il suo profumo sulle guance. E' passato solo un anno, e mi sembra già tutto così lontano, ma è bello sapere di avere un rifugio dove il tempo non passa mai, dove resto sempre bambina, dove ritrovare le mie certezze. E' vero quello che diceva mamma quando morì la nonna: "finchè hai una madre, resti sempre una figlia" a prescindere dall'età che hai, dalla vita che ti sei costruita. E' stato bello risvegliarmi a casa, con il profumino di pranzetto delle feste che sale per le scale e con mamma pronta a fare da ospite. C'era il nonno con noi, eh... altro pensiero...., e c'era il mio piccolo, il mio grande, tutto sereno direi.


Per il capodanno invece abbiamo seguito i cherry pie in montagna. E' stata una bella serata tra amici, con una neve timida che cercava di scendere, i fuochi d'artificio in lontananza sul lago, il mio uomo che ballava con me (!!!!), i miei amici che mi abbracciavano, i bicchieri alzati a brindare, e la mia famiglia al telefono per gli auguri. Armonioso, allegro, vero. ... e soprattutto niente trenino e cappellini ridicoli!!!! Ci siamo addormentati insieme, ci siamo risvegliati insieme, fatta colazione insieme con gli occhi assonnati ma aperti su un nuovo anno da affrontare uniti. E l'anno prossimo sono stati riconfermati per cui ragazzi vi aspettiamo numerosi :).


Tra l'altro, anno nuovo sito nuovo, ecco il nuovo abitino virtuale dei Cherry Pie (deve essere ultimato), e per chi è di Milano e zona, venerdì i balordi suonano in Blues house (zona v.le monza)....


www.cherrypie.it


p.s. Il primo dell'anno abbiamo fatto una scappata a Madesimo, carino il paese ma..... i vecchi juppy mica si erano estinti alla fine degli anni '80? ...mi sembrava di stare nel mezzo delle riprese di "vacanze di natale", mancavano solo Boldi e De Sica.


BUON ANNO RAGAZZI, ALTRO GIRO, ALTRA CORSA!!!!!