lunedì 31 dicembre 2007

BUON ANNO RAGAZZI


spero che il nuovo anno porti davvero quello che ognuno di voi sogna, spera, pensa e ... scrive.


Visto che in questi giorni sono in vena di revival e continua a frullarmi in testa "Harry ti presento Sally", vi lascio un'altra scena di questo film che adoro tanto.


Per quel che mi riguarda, brinderò aspettando nuovi sogni da sognare.


Ci rivediamo l'anno prossimo.



[youtube http://www.youtube.com/watch?v=GyAcY2JQ5pA&rel=1]


CHIAVI DI LETTURA


DEDICATO A.....


sapere di essere fragili


a volte


è il miglior punto di forza


Buonanotte

domenica 30 dicembre 2007


Legnago (Vr) ... passeggiata accanto al Fiume



Così mi son forzata di non pensare che dal 27 dicembre dell'anno scorso il nonno non c'è più. Non volevo cadere nella trappola dell'anniversario, non volevo che ci cadesse mamma. Ma oggi è il 29, sono passati 367 giorni, non è più un anniversario e allora posso pensare a lui, alla Razza Piave, che l'anno scorso di questi giorni sfidava il gelo per tornare dalla sua Bianca. Però questa sera lo voglio ricordare con una cosuccia che avevo buttato giù in quei giorni. Sono parole di scarso valore artistico e stilistico, ho usato parole semplicissime come lui, alcune frasi che a volte diceva, i suoi racconti, e quel dialetto che nelle sue intenzioni era "parlare italiano" ma che scivolava sempre in quella lingua che per me è Casa.


La storia è chiaramente inventata, non c'è mai stato alcun incontro tra il nonno e Secondo Casadei, ma era un camionista e anche a ottanta anni si emozionava sentendo Romagna Mia, diceva che gli ricordava quando viaggiava su e giù per l'Italia e pensava di tornare presto dalla nonna.


E' il mio modo per dargli la buona notte e di pensarlo finalmente insieme alla sua Bianca, seduti sui gradini di casa come abbiamo fatto tante sere insieme nella casa al mare.


Buona notte nonno


Romagna mia


A mio nonno



L’ultimo tremolio e lo sbuffo del camion segnavano l’arrivo dell’ora di cena. Il caldo polveroso della cabina era tutto colato sulla schiena provata dalle ore di guida solitaria. Un cigolio e la portiera chiusa. Ecco lì il fontanile del cortile, conosceva quella trattoria, in fondo perché rischiare quando si sa dove trovare un buon piatto di pasta e un prezzo modico?

Con una mano spingeva lo stantuffo della pompa e con l’altra si passava l’acqua sul viso, sulla nuca, sulla testa arrossata, poi beveva un po’ di quel fresco e buono che ristoravano la gola. Si ascigò e infilò la camicia tenuta appesa per non sgualcirla e bagnarla di sudore. Non si può andare a tavola sporchi e sudati!

venerdì 28 dicembre 2007



TROPPO STRUTTURATA E CHIUSA IN UNA TORRE D'AVORIO.... E PAZIENZA!!!

sottotitolo: si fanno monili fantastici con l'avorio






[youtube http://www.youtube.com/watch?v=llZg4XLA6RM&rel=1]

Elucubrazioni odierne:


- Credo che l'ironia sia la manifestazione di forme di intelligenza sul pianeta terra. Chi ne ha paura non si è evoluto rispetto a quelli che pensavano che la terra fosse piatta e chi si sa barcamenare zigzagando tra verità ed ironia è qualcuno che non solo conosce le parole e le sa usare, ma sa travalicare il loro significato "piatto" e cogliere le "rotondità" dei contenuti.


- Credo che la libertà sia indossare l'orologio alle nove del mattino e accorgerti di averlo indossato solo alle otto di sera quando ti stai spogliando.


- Credo che la via per la conoscienza profonda sia quella che si percorre superando strutture e sovrastrutture altrui e, tanto che ci sono, aggiungo che penso sia giusto che ognuno di noi decida di proteggere se stesso come meglio crede e solo il rispetto e l'affetto possono aprire le porte della nostra anima. Chi non ha voglia di provare tutte le chiavi del chiavistello può tranquillamente evitare di provarci, rovinerebbe solo gli ingranaggi della porta.


- Credo che chi si arroga il diritto di chiedere la Verità, deve essere ingrado saper ascoltare la Verità.



p.s. FOTO PER LAPO: papi ecco così per una volta vedi i miei capelli fatti dalla parrucchiera ... terribilmente strutturati ma al primo shampoo torno selvatica hihihi




giovedì 27 dicembre 2007

Amò ma cum'è che come me metti di buon umore tu


nessuno ar monno ce riesce?


mercoledì 26 dicembre 2007


Eccomi reduce dalle prime 24 ore festaiole. Un natale strano, fatto di alcune tradizioni interrotte a causa di forza maggiore (niente messa di mezzanotte con papà) e di altre tradizioni ritrovate come la tavola imbandita della mamma, il piccolo estasiato dall'arrivo di babbo natale e la mitica tombolata fantozziana dove mio nipote ha sbancato.


Sul fronte regali...bhè devo davvero fare parecchi ringraziamenti. A Gesù Bambino e Babbo Natale sicuramente ... ma anche al cow boy che si è prodigato ad importare un profumo che non è ancora arrivato in Italia e che invece imperversava questa estate in Scozia ed Inghilterra (vedi foto) e che ha organizzato una sorta di colletta tra i miei amici per farmi arrivare una vagonata di libri che avevo nella mia lista di "cose da comprare, leggere e non dimenticare". La cosa carina è che tutti hanno lasciato in prima pagina, compresa la Balorda, mia madre e mia sorella, una dedica personale e da tutti ho avuto parole di amore sincero. So che per lui è stato uno sbattimento incredibile, ma so anche che lo ha fatto per dirmi qualcosa, qualcosa che non includeva la Solitudine o il Senso di Abbandono che mi invade l'anima ultimamente. Un messaggio che non sa di bacio sulla bocca, ma di mille notti a vegliare il mio sonno e che nasce da un'amore profondo che sento albergare in lui.


Anche il mio piccolo mi ha fatto avere un dono speciale: una palla di natale trasparente con dentro una foto di qualche anno fa. Non sapevo nemmeno che esistesse quello scatto, mia madre lo ha trovato e lo ha aiutato a realizzare il regalino. E' una foto con dentro "tutto l'amore che c'è" : lui in braccio a me, piccolo e un sorriso ... il suo sorriso... e io che me lo tengo vicino sorridendo, una sensazione tattile che solo chi ha tra le braccia un bimbo piccolo che in qualche modo gli appartiene può capire.


Insomma un natale dolceamaro che non ha scalfito però l'amore che c'è nella mia vita, quei legami di sangue forti, di amicizie che durano da anni, alcune da metà della mia vita, altre da "solo" pochi anni ma di una portata tale da far recuperare le tappe a grandi passi. Penso sia questo il dono più grande che ho ricevuto e domani.. domani sarà domani e io sarò ancora forte o forse no, ma l'oggi che ho vissuto nessuno me lo potrà portare via.


p.s. Altri regali in ordine sparso: cappotto, smemo, telefonino, trousse, sciarpa, prodotti corpo, stampini per biscotti e domani secondo round :)


Ma soprattutto I MIEI LIBRI


Simone Cristicchi


"Centro di Igiene mentale"


Tiziano Scarpa


"Venezia è un pesce"


Alda Merini


"Uomini Miei"


"La pazza della porta accanto"


"Lettere di Pasolini"


"Il Tavor"


"La Magia delle Mani"


"Io dormo sola"


"Aforismi e Magie"


"In questa casa dove non si sentono rumori i ricordi sono tanto fievoli da doverci morire dentro. E io sto morendo d'amore, l'amore per un uomo che non mi vuole e che non toccherà mai il mio corpo. Anche perchè forse la sua anima non ha nè occhi nè mani" (tratto da Il Tavor, Alda Merini)


lunedì 24 dicembre 2007

Ecco siamo davvero giunti agli auguri... Buon Natale a tutti voi che mi avete tenuto compagnia in questo anno, e mi avete sopportata, che a volte vi siete preoccupati per i miei attacchi esistenzialisti. Buon natale a chi mi ha voluto bene, a chi ha finto di volermene, a chi mi ha criticato, a chi mi ha sostenuto, a chi mi ha dimenticato e a chi ogni tanto si ricorda di me. Un abbraccio a tutti e uno particolare a


Monicanta (balorda nei secoli dei secoli)


Lapo


Cromo


Manuel


Frez


Abbrè


Vale


Giadim


Bianca


Rampo


Little


Still


Full


e questo è un sincero regalo per tutti voi. Un abbraccio




Ecco se ne sono appena andati. La casa è tornata ad essere silenziosa e abitata da luci soffuse. Ho infilato il pigiama e deposto gli arnesi da cucina. Ora ritrovo quasi la pace dei miei natali. Un po' certo, che quest'anno è un anno strano. Però le mie amiche, l'Erne e il Fra, qui a tavola con noi e si parla di musica, di case da comprare, mutui da fare, affitti da inventare. E si mangia, sento che Erne, più di chiunque altro, si gode questa atmosfera familiare. E già, anche loro sono la mia famiglia. Lo sento che mi sbircia mentre sono in cucina a preparare i piatti, e chiacchero e sforno, impiatto. Sento che lui sente questo calduccio casalingo che sa di tradizioni, di nonne e mamme ai fornelli.


E mangia ogni cosa, pare che gradisca la mia cucina e poi aspetta "la cremina del natale", quella che gli ho fatto assaggiare per la prima volta l'anno scorso. E allora mi guarda mentre lavoro il mascarpone con il brendy e lo zucchero, fino a quando non trovo quella consistenza vellutata e cremosa che si può sposare solo con una fetta di pandoro tiepido (e che ci volete fare, da buona veronese, per me il natale è fatto di pandori e non di panettoni, abbiate pazienza) e ripenso all'anno scorso, quando nascosti in cucina abbiamo cacciato le dita nella terrina per leccarci la crema rimasta come due bambini compagni di avventure. Erne è uno spettacolo di persona, che si emoziona per certe canzoni e lo vedi che parte e in un solo istante accarezza con il pensiero troppi volti che ha perso, e poi torna con noi con un sorriso e un po' di malinconia. E noi sappiamo quando riacciuffarlo, quando interrompere i suoi pensieri tristi e riportarlo tra di noi, come sta sera, quando abbiamo brindato con una tazza di vin brulè calda (e lo so che sono krukka come spesso mi dice la mia amica di Messina) e tra me e lui non so chi aveva più voglia di mandare affa questo natale, però siamo ancora insieme, ancora un nostro natale, ancora tanti punti di domanda davanti al nostro presepe, ma va bene così, per questa sera basterà lasciarci andare tra i fumi di chiodi di garofano, malinconia e voglia di non mollare.


domenica 23 dicembre 2007

Cucinando per gli amici, ascoltando De Grogori...


pensando al mio piccolo che di sopra prova ad imparare l'emozione di far nascere


la Musica dalle proprie dita....


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=lETVilXSfNY&rel=1]


Sole sul tetto dei palazzi in costruzione,
sole che batte sul campo di pallone e terra
e polvere che tira vento e poi magari piove.
Nino cammina che sembra un uomo,
con le scarpette di gomma dura,
dodici anni e il cuore pieno di paura.




Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore,
non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
E chissà quanti ne hai visti e quanti ne vedrai di giocatori
che non hanno vinto mai
ed hanno appeso le scarpe a qualche tipo di muro
e adesso ridono dentro a un bar,
e sono innamorati da dieci anni
con una donna che non hanno amato mai.



Chissà quanti ne hai veduti, chissà quanti ne vedrai.
Nino capì fin dal primo momento,
l'allenatore sembrava contento
e allora mise il cuore dentro alle scarpe
e corse più veloce del vento.
Prese un pallone che sembrava stregato,
accanto al piede rimaneva incollato,
entrò nell'area, tirò senza guardare
ed il portiere lo fece passare.




Ma Nino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore,



non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore,
un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia.
Il ragazzo si farà , anche se ha le spalle strette,
questo altro anno giocherà con la maglia numero sette.


venerdì 21 dicembre 2007

E per festeggiare al meglio l'ultimo giorno di lavoro (e poi pacchia fino all'8) posto una canzone meravigliosa dedicata a MONICANTA (che la deve inserire nel repertorio in mio onore), a FULLCAOS che penso apprezzerà e a LAPO che è il mio papiiiii :)








[youtube http://www.youtube.com/watch?v=0D196-oXw2k&rel=1]


Free As A Bird


Free as a bird,
it's the next best thing to be.
Free as a bird.

Home, home and dry,
like a homing bird I'll fly
as a bird on wings.

Whatever happened to
the life that we once knew?
Can we really live without each other?

Where did we lose the touch
that seemed to mean so much?
It always made me feel so...

Free as a bird,
like the next best thing to be.
Free as a bird.

Home, home and dry,
like a homing bird I'll fly
as a bird on wings.

Whatever happened to
the life that we once knew?
Always made me feel so free.

Free as a bird.
It's the next best thing to be.
Free as a bird.
Free as a bird.
Free as a bird.




giovedì 20 dicembre 2007


Vittima anche oggi di sonno chimico. Sto diventando intollerante a tutto ciò che è raffinato, pastorizzato, insaccato, incartato.


Il mio corpo si ribella più feroce del mio cervello a tutto ciò che risulta essere una sintesi forzosa delle proprie dinamiche.


E in tutto questo botta e risposta di azione e reazione, silenziosa sgattaiola fuori la mia anima, lasciata incustodita da Ragione e Pazienza. Si libera dal dolore per trovare la sua essenza nuda che non trema in questo inverno, e cammina curiosa tra i campi ghiacciati.

CHE TRISTEZZA INFINITA


Parlando di certezze che si sgretolano e di illusioni perdute... mi scontro con una verità che ha molto dell'illusione.... ma chi è il genio che ha nominato Putin uomo dell'anno!??!?! Perchè non fa un giro in cecenia per esempio...


Time: «Putin uomo dell'anno 2007»


Il presidente russo scelto per «la sua straordinaria capacità di leadership»













Vladimir Putin (Reuters)

LONDRA
- Time Magazine ha nominato "Uomo dell’anno" 2007 il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha annunciato il direttore del settimanale, Richard Stengel. Putin è stato "incoronato" per «la sua straordinaria capacità di leadership nel prendere un Paese che era nel caos e portarlo alla stabilità». La scelta è stata accompagnata sul Time da un lungo profilo del leader del Cremlino intitolato: «è nato uno Zar». «La Russia vive nella storia e la storia vive in Russia», scrive Stengel. Che poi, durante la trasmissione "Today Show" del canale tv Nbc, aggiunge: «Putin non è una brava persona, ma ha fatto cose straordinarie. è un nuovo zar di Russia ed è pericoloso, nel senso che non gli interessano le libertà civili; non gli interessa la libertà di parola; si preoccupa della stabilità. Ma la stabilità è ciò di cui la Russia ha bisogno ed è per questo che i russi lo adorano».



GLI SCONFITTI - In corsa col presidente russo c'erano anche il premio Nobel Al Gore a la creatrice di Harry Potter, la scrittrice J. K. Rowling. Time ha deciso quest’anno di tornare alla tradizione, scegliendo una singola personalità piuttosto che gruppi o fenomeni , come aveva fatto lo scorso anno dando il riconoscimento ai navigatori della Rete (il "personaggio dell'anno sei tu", titolava il magazine).



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dcmaxversion = 9
dcminversion = 6
Do
On Error Resume Next
plugin = (IsObject(CreateObject("ShockwaveFlash.ShockwaveFlash." & dcmaxversion & "")))
If plugin = true Then Exit Do
dcmaxversion = dcmaxversion - 1
Loop While dcmaxversion >= dcminversion
LA TRADIZIONE - Il "riconoscimento" del 2005 era andato invece al magnate dell'informatica Bill Gates, a sua moglie Melinda e al cantante rock Bono per l'iniziativa "Good Samaritans". L'iniziativa di indicare il "personaggio dell'anno" nella copertina di dicembre di Time è iniziata nel 1927. Non sono mancate, nel corso degli anni, le polemiche e le controversie: come quella del 1938, quando il personaggio dell'anno fu Adolf Hitler, o nel 1979, quando sulla copertina del settimanale comparve l'Ayatollah Khomeini.


19 dicembre 2007

mercoledì 19 dicembre 2007


Ma che ci vuole a stare soli? Non ci vuole molto sai. Fai quattro cose che ti eri ripromessa di fare, ordini una pizza, guardi un film che qualcuno t'ha prestato, magari studi un po', o suoni, o scrivi, o semplicemente ti fai scorrere i tasti del telecomando alla ricerca di qualcosa che giustifichi una pennichella sul divano. Magari scrivi quella mail che dovevi scrivere da giorni, ma non avevi tempo e scossa da un brivido di freddo ti riprometti di prepararti un thè caldo e infilarti sotto il piumone.


Come sempre, cerchi risposte giuste a domande sbagliate. Vuoi arrivare alla soluzione senza nemmeno aver letto il problema. Non credo che davvero tu voglia toccare la solitudine, stai combattendo la battaglia sbagliata. Credo che nella tua solitudine tu ci stia bene, si chiama libertà, ma non sei ancora così coraggioso da guardarla in faccia. Ti hanno insegnato che dovevi volere qualcosa di diverso, ti hanno insegnato che le persone nascono a coppie, forse a grappoli ... come l'uva. La verità è che nasci solo e se ti va bene trovi due mani pronte a non farti cadere appena apri gli occhi e un secondo dopo aver fatto bruciare i polmoni per un eccesso di ossigeno, forbici metalliche tranciano irrimediabilmente il cordone ombelicale, salvo poi prodigarsi in cure per la cicatrizzazione.


Le parole e le emozioni, i sentimenti dati o rifiutati, i legami, i rapporti di qualunque natura. Credo che su questo dovresti concentrare le tue energie e non per trovare qualcuno che sappia passarti sottobanco le risposte che vuoi, nè qualcuno che dia valore assoluto ad un attimo relativo, ma dovresti pensare a te in relazione agli altri; allora forse ogni cosa farebbe meno paura, comprese le parole e le emozioni che puoi far scaturire... che siano nelle note o nelle menti. Il trucco è tutto qui... o almeno credo. Questo è il mio regalo. Auguri anche se non leggerai.

Ogni giorno è importante scoprire qualcosa di nuovo.... migliorarsi, crescere, scoprire....


E infatti venerdì ho scoperto questa nuova birra




L'esclusiva birra JACOBITE ALE è prodotta in quantità limitata e vuole celebrare i 250 anni della nascita della birreria TRAQUAIR HOUSE.


Prodotta con un'antica ricetta è una birra forte e rara, di grande qualità, di colore ambrato con riflessi rosso intenso. La JACOBITE ALE ha un sapore piacevolmente maltato con profumi di coriandolo, agrumi, caramello e pepe bianco. Da bere sola o accompagnata da formaggi cremosi ad una temperatura di 12 °C.


Ha ottenuto la valutazione di "4 boccali" dalla rivista Almanacco del Berebene Birra 1999, Gambero Rosso Editore, Roma.












SCHEDA TECNICA 1 di 2





















Stile »
strong ale, doppio malto
Aroma »
agrumato, speziato
Gusto »
pieno e ricco tendente all'amaro
Schiuma »
fine e cremosa



SCHEDA TECNICA 2 di 2





















Corpo »
pieno, vellutato
Colore »
ambrato con riflessi rosso intenso
Gradazione »
8% vol.
Formati »
bottiglia lusso da 33 cl



martedì 18 dicembre 2007


SE ANCHE TU HAI UN CUORE


... O SOLO UN VAGO SENSO ESTETICO...


UNISCITI A NOI NEL


"MOVIMENTO DI LIBERAZIONE DEI


BABBI NATALI APPESI"


Basta con questi cadaveri impiccati ai balconi, a questi corpi spalmati sulle facciate, basta segnare con la scala luminosa l'acceso migliore per entrare in casa e rubare.


PER UN NATALE MIGLIORE,


SOTTOSCRIVI ANCHE TU LA NOSTRA PETIZIONE.


lunedì 17 dicembre 2007

E lo so, saranno ancora il rhum e le birre doppio malto di venerdì, che ci volete fare. Però in questa serata gelida, mentre torno a casa cercando di non scivolare sul cortile ghiacciato, canticchio ancora "Tu scendi dalle stelle". Eh già. Patetico quanto basta. Però c'era il piccolo sta sera che la cantava, e c'erano violini e una voce da soprano. E quando sento quella canzone ritorno a tutti i miei natali. Alla recita da preparare, alle ore di coro con il maestro di canto, quello che ci insegnava a cantare il Và Pensiero e l'Inno di Mameli.


Ricordo i banchi ammassati alle pareti, i grandi in fondo e i piccoli davanti e poi gli spostamenti nel gruppo per accordare le nostre voci. Ricordo le mani dietro la schiena e il maestro burbero ma simpatico, che ci diceva che per cantare bisognava non aver paura di fare le boccacce. E allora eccoci a solfeggiar su quel "freddo e geeeEEEeeeEEllllooo". E ricordo ancora che mi faceva sentire in colpa cantare " ah quanto ti costò l'avermi amato" dimostrazione di come la Chiesa sappia sempre come instillare il gene del senso di colpa, salvo poi ricordare (e forse dovrebbe cantare a voce ben più alta) che si fece Amor POVERO.


Però questa canzone mi da ancora quel sapore di Natali puliti, di voci di bambini, del mio piccolo che mi sorride abbracciandomi alla fine di questa messa recitata. E mi piace pensare che anche lui un giorno si ricorderà dei suoi natali da bambino, dove c'eravamo tutti, ma proprio tutti: mamma, papà, i nonni e gli zii, quelli un po' strani, la zia hippie e lo zio capellone. Ognuno strano a modo suo, eppure tutti a scartar regali e cantare Tu scendi dalle stelle stretti intorno a lui.


No, nè sono certa, non è stato un errore rinunciare a Londra per vederlo crescere. Non dimenticarlo zia, e goditi il tuo piccolo.




Tu scendi dalle stelle,
o Re del cielo,
e vieni in una grotta
al freddo al gelo,
e vieni in una grotta
al freddo al gelo.
O Bambino mio divino,
io ti vedo qui tremar.
O Dio beato,
ah quanto ti costò
l'avermi amato.
ah quanto ti costò
l'avermi amato.

A Te che sei del mondo
il creatore
mancano pane e fuoco,
o mio Signore,
mancano pane e fuoco,
o mio Signore.
Caro eletto pargoletto
quanto questa povertà
più m'innamora
giacché ti fece amor
povero ancora,
giacché ti fece amor
povero ancora.







sabato 15 dicembre 2007

MA A ME MICA NON PIACEVA IL RHUM?????????? ... TROPPO TARDI. MONICA, ALLA GOCCIA IN ONORE DEL PERSONAGGIO :)

venerdì 14 dicembre 2007

HO VOGLIA DI FESTEGGIARE IL NATALE IN POSTI TIPO IL TRANSILVANIA (SIGH SIGH VECCHIO NAUTILUS) SI ORGANIZZA?????



E' VENERDI!! Il primo venerdì da un paio di millenni che mi concedo di cazzeggio assoluto. Sfarfallerò di negozio in negozio concentrando pensieri sulla scelta del nastro per i regali che si intona con la carta da regalo. Adoro essere stupida epppooiiii mi viene così bene!!


giovedì 13 dicembre 2007

E' Santa Lucia, il giorno più corto dell'anno. Sul mio fiume oggi è festa. Anche nella terra di mio padre si festeggia, ma come al solito, io son fortunata e sono nata a Milano e quindi oggi sono in ufficio. Almeno è questo quello che pensavo mentre, completamente ottenebrata dal sonno, cercavo di convincere l'auto a inserire il pilota automatico per arrivare in ufficio. Penso alla nonna, alla mia Lucia, e la sento vicina al mio cuore, silenziosa e attenta e lì pronta a puntare il muso per spingermi ad andare avanti e mi sento più forte.


Poi ho pensato alla serata di ieri sera, alle mie amiche, al fatto che basta uno sguardo tra noi tre streghe per capire ogni angolo di cuore, al fatto che alla fine di ogni dramma ci guardiamo in faccia mandiamo affa..e scoppiamo a ridere, perchè qualunque cataclisma accada nella nostra vita noi tre resteremo unite e disperate e felici e matte e forti e fragili insieme. E poi arrivo in ufficio e leggo una mail. Non dico di chi è, ma potrei scommettere che qualcuno di voi saprà indovinare. Mi ha scritto parole, con il suo modo di comunicare emozioni forti senza nemmeno saperlo. Facile come un clik. Eppure a me piace dare il giusto peso e contesto alle parole e quelle che lui mi ha scritto oggi, sono state il mio regalo di Santa Lucia. Mi ha dato quello che aspettavo da mesi: essere capita e accettata. In toto. Con tutto il mio essere ingombrante ed espansiva. Non ha avuto paura di me, non mi ha allontanata e soprattutto mi ha capita, senza impegno, così a pelle.


.... Fare dei complimenti è una cosa bellissima e i
tuoi si respirano come venuti dal cuore e donati
con il sorriso negli occhi...


....Nel dare amore non c'è mai nulla di cui vergognarsi.
Non è il tuo modo di parlare che mi spaventa, nè
penso possa spaventare qualcuno sapendo con che
amore viene trasmesso....


p.s. ORE 12.45... non mangio da quasi 25 ore ... se non mi sentite più preoccupatevi :)

mercoledì 12 dicembre 2007

Come dire Lapo... il mio concetto di "corale" è questo :)


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=I-NRriHlLUk&rel=1]



le città sono posti dove c'è tanta roba



e dove è facile lasciarsi ingannare

da una facciata sporca di smog



o coperta da neon appariscenti



ma è una città

resta fatta di persone

e chi ha la pazienza di guardare dentro alle finestre

può scoprire tante vite

e scoprire che lo smog di un muro

non scalfisce nulla di quello che quel muro contiene


ma bisogna saper avere occhi per guardarla.











CAPO: lei ha freddo?


IO: e veda lei ho le mani ghiacciate


CAPO: e vada a metterle sotto l'acqua calda


IO: ... sa dove le metto le mani adesso?


CAPO: e dovrebbe fare un po' di movimento


IO: certo adesso scopro che lavoro in una palestra e non lo sapevo


RECENSIONE


Lo spettacolo è stato grosso modo mediocre, ne salvo le coreografie (interpretate da ballerine con almeno 10 kg di troppo per il genere) e l'interprete/ballerino principale. Per il resto una stucchevole superficiale retorica sul mondo della gravidanza. Se devo essere cinica fino in fondo penso che sia stato uno spettacolo mediocre costruito ad arte sulla base dell'handicap della Atzori (che tutto sommato non mi è dispiaciuta anche se un po' fuori dall'età scenografica e un po' carente dal punto di vista della mimica facciale).

martedì 11 dicembre 2007

Uhm non c'è che dire, una doccia calda e un buon profumo di mirra cancella ogni traccia di stanchezza. Bhè forse ho esagerato con l'acqua bollente visto che ora sembro una copertina della guida "gambero rosso". Tra poco rimonto la maschera, asciugo i capelli e provo a rimettermi sul tacco 100, tutt'alpiù domani non camminerò. Si va a teatro sta sera con quella meraviglai di Livio ... vi saprò dire....





"Mamma dice" narra la storia di una donna che vive, con gli occhi di Alice, il mistero della maternità. Lo spettacolo è un viaggio, per certi versi fantastico, di una mamma e il suo feto (parlante).
Nove mesi scanditi da nove carte che rappresentano nove momenti di una gravidanza difficile, emozionante, triste e divertente.
Il paese delle meraviglie della maternità ha molti aspetti di una favola, nel suo percorso ci si può imbattere in qualche cappellaio matto o regina di cuori, ma sono gli occhi di Alice a far affrontare il tutto con l'entusiasmo, l'ingenuità e la paura di chi è meraviglia essa stessa, la differenza tra la donna ed Alice è che il premio finale sarà la vita, un figlio, perchè la realtà non è mai una favola, ma l'emozione di un attimo.
Una splendida Simona Atzori in un ruolo molto difficile come può esserlo quello di una donna in gravidanza, ad aiutarla un convincente Alex Atzewi ed una rassicurante Franca Roberto, il tutto tenuto insieme dalla insospettabile bravura di Enrico Beruschi nel ruolo della voce, la musica originale di Antonio Cericola e le coreografie di Paolo Londi fanno, con l'orchestra Arteviva e il coro Theophilus, il mondo magico di: "MAMMA DICE".



Questa mattina sembrava quasi una luna, una sfera di un bianco pallido coperta dalla nebbia. E poi si è fatta forza, ha sciugato le lacrime di ghiaccio e brina che aveva lasciato sui campi ed è tornata ad essere veramente se stessa. Una sfera di fuoco e luce, capace di disegnare un sorriso sotto il naso arricciato e gli occhi schermati da una mano, ottenebrati dall'usuale grigio plastico della tecnologia.


... si c'è il sole cow boy :)




Ore 00.14


- La stampante continua a sputare i fogli del lavoro di sta sera


- Ho appena spento il ragù


- Ho due racconti sul comodino che supplicano di essere scritti prima di finire dimenticati


- Ho una ricerca da consegnare per giovedì.... impossibile


- Continuo a dirmi "domani è l'ultimo giorno incasinato"... da almeno due settimane a questa parte


lunedì 10 dicembre 2007


Dedicata a Still e all'innominato


(grazie per il messaggio di oggi, ringrazio anche io perchè tu esisti)


NON CI GUARDEREMO INDIETRO MAI

Ho sbagliato per sbagliare non perchè lo dite voi
E non mi pento proprio, sono in riserva ormai
Io ci credo in quel che voglio e forse voglio farmi male
Ma non mi riconosco in quello che conviene

Mi piace scivolarvi fuori da ogni calcolo
Per riportarmi in riga serve un miracolo
Complici e simili da credere alle favole
Coi nostri sogni in gola questa notte sembra fatta per noi

CHE NON CI GUARDEREMO INDIETRO MAI
NON CI GUARDEREMO INDIETRO MAI

Traghettato da un destino a volte sordo e malinconico
In un viaggio clandestino tra allucinazioni e panico
Forse perchè so di avere un diamante tra le mani
Un morbido rifugio per tempi meno buoni

Mi spinge sul divano lo so che ha già deciso
E resto senza fiato tra l'inferno e il paradiso
Scioglie i capelli in boccoli di nuvole
Il suo sapore miele e questa notte fatta apposta per noi

CHE NON CI GUARDEREMO INDIETRO MAI
NON CI GUARDEREMO INDIETRO MAI..


fai delle cose stupidissime quando una donna piange


(e per questo di adoro)


Da un po' di tempo il lunedì è il giorno più difficile della settimana. E' il giorno che non lavoro in ufficio, è il giorno che dovrei dedicare a me stessa e al mio lavoro nascente. Peccato che appena sveglio il cervello, mentre gli occhi restano ancora chiusi e la testa resta ancorata ai cuscini, non mi viene in mente nulla. Nulla che valga la pena di essere pensato. Il lavoro sì certo, e poi il pranzo sì certo. Ma quello che sento davvero è un senso di claustrofobica voglia di piangere. E non piango. Resta un gomitolo di emozioni immobile in gola di cose che sono pronte per essere dette e che Ragione vuole mettere a tacere. E' giusto così. Ho seguito molto poco la Ragione in questi mesi e ho commesso degli sbagli. E se tornassi indietro? Non lo so, forse rifarei tutto perchè in quel momento mi sembrava che ci fosse un senso. O forse no. Comunque resta il fatto che questa mattina ho letto una cosa che mi ha colpito molto e spero che qualcuno possa sentire quanto sono orgogliosa del passo che ha fatto.


“Degli uomini coltivano cinquemila rose nello stesso giardino... e non trovano quello che cercano” “E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua”... “Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore “

Anche questo Natale sono sopravvissuta alla logica dei centri commerciali e ho atteso il ponte di S. Ambrogio per addobbare casa.


Quello che sta per arrivare sarà un Natale strano, un po' per il nonno che non c'è più, un po' perchè questo è stato un anno duro e sono veramente stanca e non so se riuscirò a sconfiggere la mia dnatica malinconia delle feste.


Però non ho molta scelta, quindi .......



conviene addobbare l'alberello (alto come il cow boy), regalatomi il primo anno in questa casa....



e accendere le luci della finestra sul Natale



...e aggrapparmi a qualunque cosa mi faccia sorridere... tipo la mia renna mascotte regalatami da papà la prima epifania passata da sola in questa casa...


domenica 9 dicembre 2007



C'è una nuova categoria di persone che stimo tantissimo...


quelle che girano tutta la fiera dell'artigianato con tacchi a spillo 100 e quando le guardi in faccia non dimostrano alcuna smorfia di dolore perchè loro sono e saranno trendy costi quel che costi.


davvero VI STIMO MOLTISSIMO



E forse di questo argomento non ho mai parlato qui. Forse perchè è qualcosa che vivo in modo intimo, forse è perchè troppo spesso penso da credente e agisco da miscredente, ma oggi sono davvero provata. Sono stata ad una sorta di rave party religioso organizzato da un'amica. L'ho fatto con puro spirito di sacrificio, un fioretto come mi hanno insegnato da bambina, o per senso di colpa come mi hanno spiegato da grande. Soprattutto l'ho fatto per la mia amica che ha fatto finalmente una scelta nella sua vita, una scelta fatta di amore e buoni propositi anzichè di rancore e disprezzo.


Però è stata dura, soprattutto perchè ci sono stati dei picchi in cui davvero mi sentivo all'interno di una setta, ma questo sarebbe un discorso troppo ampio. Per sta sera mi fermerò alle domande che mi giravano in testa. Tipo, perchè ci si rivolge a Dio quando si ha bisogno di una mano? Mi chiedo se sia davvero per fede, o per paura. Paura della morte e della sofferenza, paura di non avere la forza per affrontare i problemi della vita. Mi chiedo se non sia l'ipocrisia a farci avvicinare a quel genere di preghiera. Perchè questa sera nessuno è salito sull'altare a raccontare di quanto fosse fortunato ad avere una famiglia, un lavoro, di non avere problemi di salute e che per questo si sentiva vicino a Dio? Non ho mai accettato la funzione bancomat della preghiera: ho un problema quindi chiedo a Dio che mi aiuti a risolverlo. Mi sembra davvero triste pensare che c'è chi prega per questo o per sentirsi una elitte di persone "giuste e buone", un bene raro in una tecla ad atmosfera protetta.


Non voglio certo urtare la sensibilità di qualcuno, questo è il mio personalissimo punto di vista e so che spesso quando parlo così i visi si indignano e iniziano i riti di esorcizzazione, ma penso di aver posto semplicemente delle domande, chissà se prima poi riuscirò da sola o con l'aiuto di qualcuno a trovare delle risposte convincenti.


Adesso vado a nanna... provatissima!


venerdì 7 dicembre 2007


La vera pausa pranzo è quella del venerdì. Non vado dai miei e quindi non mi tocca sorbire l'ansia di mia madre e la noia esistenziale di mio padre. Mi rifugio in un pub non lontano da qui, imboscato quanto basta per essere sicura di non trovarci capi o colleghi. Ho il mio tavolo, sempre lo stesso, ordino sempre la stessa cosa e mi tuffo con il naso dentro al libro, oppure scrivo (mi piace molto farlo nei luoghi pubblici). La cameriera pensa che io sia una sorta di scrittrice profonda ed intellettuale e la cosa mi fa davveo sorridere. Però questo comporta dei vantaggi incredibili. Appena varco la soglia del locale lei fa partire il mio ordine. Il tempo di togliere il giubbotto e già arriva la mia bevanda. Inizio a leggere e silenziosa mi apparecchia la tavola e porta la mia piadina. Quando ho finito mi chiede se voglio il caffè, sa già come lo voglio: americano e con acqua a parte. Mi sento al sicuro e coccolata in quel posto e mi piace pensare che lì nessuno mi può disturbare.


Buon we.



Fine di un'altra settimana, fine Della Settimana. Ho lavorato tanto, pensato meno, guadagnato poco ma sgombrato molte carte della scrivania. Ci pensavo ieri mentre ero in macchina e andavo a Milano, in ritardo come sempre. Dopo due settimane di apatia dolorante, in questi pochi giorni ho recuperato tutti gli arretrati, anche quelli con me stessa. Sto recuperando un po' del mio "essere forte" e qualcuno forse storcerà il naso, ma la cosa ora mi importa davvero poco. Ho capito la lezione. Ho capito che le ferite si leccano da soli e proprio per questo spetta solo a me decidere quando e se, abbassare le mie difese. Mi ero confusa, ma ora torno sui miei passi.


E mentre pensavo a tutto questo e ancora di più, passava in radio The show must go on e mi è venuta in mente mamma. Con questa canzone le ho insegnato un po' di inglese, lei pensa che Freddie sia il suo angelo pazzo e non so se sia vero o meno, ma so per certo che le sue canzoni l'hanno aiutata ad uscire da un periodo buio. E così un giorno l'ho guardata e le ho detto "dai vestiti andiamo a comprare i biglietti per Londra" e lei pensava che scherzassi.


Siamo partiti la metà di aprile. Lei e papà ed io che non eravamo mai usciti dal confine se non per una gitarella a Montecarlo. Appena atterrati con il mio inglese "the pen is on the table" sono scesa in piccadilly e ho cercato informazioni per raggiungere la casa di Freddie. Un paio di bus e qualche metro a piedi ed eravamo davanti alla porta verde vista mille volte in tv. Lei piangeva, io e papà la guardavamo diventare 16enne. Voleva scrivere sul muro, le ho dato il pennarello. Quel cuore lo abbiamo firmato tutti e tre.




e poi radio è passata questa... un po' stucchevole ma ...


Ti ho raccontato storie che ancora mi somigliano
Nell'universo nero si disperdono
Sono diversa
Sono nuova
Ma le note ancora mi appartengono

Parlo con te
Parlo con te
E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire
Se non riesco a parlarti e non so più toccarti
Mi sento morire
Parlo con te
Parlo con te
Ti ho raccontato delle strade che ti portano fino alla luna
e i tuoi pensieri adesso si dissolvono
Ti ho raccontato delle lettere di te che non bastavi mai
Cantavo di te
Cantavo di me
E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire
Se non riesco a parlarti e non so più tccarti
Mi sento morire
Morire come fosse l'ultima speranza
di trovare una bellezza ancora intatta
Ancora intatta
Ti ho raccontato storie che ancora mi confondono
I tuoi pensieri adesso si nascondono
Vorrei che tu volessi ancora le parole mie che cambiano
Parlo con te
Parlo con te
E tu spiegami adesso tutto questo silenzio dove va a finire
Se non riesco a parlarti e non so più toccarti
Mi sento morire
Spiegami questa distanza
Spiegami tu l'indifferenza
Ora non so più mentire
Ho trovato il coraggio di dire mi sento morire
Morire come fosse l'ultima speranza di trovare una bellezza ancora intatta


giovedì 6 dicembre 2007

BRUMILLA BATTE SUPER CAR 1-0




No ok tu non hai fretta. Va bene. Io SI. Levati!. Ti avevo già visto alla rotonda, che avevi la macchina con il fumetto bianco che usciva dalla marmitta, il che significa che non oserai tirare la macchina che è ancora fredda. 25 Km/h mi sembrano davvero troppo pochi anche per te. L E V A T I. Per la legge di Murphy se ti becchi il vecchio con il cappello e la macchina fredda, ti trovi inequivocabilmente in una strada stretta che l'unico modo per superarlo è quello di sfoderare la catapulta infernale che sogni di avere nel cofano. Stai andando a 25 Km/h, non penserai mica di rallentare per un dosso vero? Ma tu ti superi. Freni, fermi l'auto, ingrani la prima e adaggggiiioooo salti sul dosso. Ti tollero solo perchè ora c'è una curva che ci immette in uno stradone a due corsie. E tu non ti sposti. Però arrivi a 40 Km/h, peccato che qui si vada quanto meno al doppio. Alla rotonda spero di vederti girare nella direzione opposta alla mia. Illusa. Stai andando a 30 Km/h io dietro e dietro di noi, tir, trattori, bifore che vorrebbero passarmi sopra, e li capisco.


Finalmente faccio un'agile mossa e ti supero, non ti insulto per rispetto all'età. Sono chiaramente in ritardo. Lenny Kravitz pompa nella radio pigio l'accelleratore e mi sbuca una celica. Non c'è problema. Celica nera, sembra supercar, adesso inserisce il turbo e via che arrivo in ufficio seguendo la sua scia. E invece no. Vai piano. Vuoi che la gente ti guardi. Fossi in te mi toglierei. Non vorrai mica che la mia Brumilla svernici la tua supercar vero? E invece si. Lo hai voluto tu. Con un rombo del motore in playback che sfodero solo nel climax della mia devastazione ti supero, arrivo nel parcheggio, con una manovra sono parcheggiata... grosso modo si intende e con un carpiato mi proietto direttamente davanti al mio pc.


Direi che la mattinata inizia bene


mercoledì 5 dicembre 2007

E comunque questa canzone è bellissima...


DETTAGLI (o.vanoni)



e' inutile tentare di dimenticare
per molto tempo ancora nella vita
dovrai cercare
dettagli cosi' piccoli che tu
non sei ancora pronto per capire
ma che comunque contano per dire
chi siamo noi


se vedi un'altra donna camminare
nella tua via
e ti ricordi quando c'ero io
la colpa e'tutta sua
il ritmo bilanciato del suo passo
sono ritagli di dettagli
se no perche'
ti stai immediatamente ricordando
proprio di me
io so che un'altra donna
sta inventando una frase fatta
di parole come quelle che ho gia' detto
mi sembra matta
non credo che ti voglia
cosi'tanto bene


errori di grammatica
lei non ne fa
e senza errori non si ha mai felicita'
e se farai l'amore con qualcuno
fallo tacendo
perche' se dici a un'altra
il nome mio
ti stai sbagliando
non tutti hanno piacere di sentire
parlare di qualcuno che non c'e'
sono dettagli che fanno capire
che pensi a me


non dirmi che nel cuore non ti resta
piu' quasi niente
a furia di dettagli stai cambiando
e gia' si sente
la piccola scintilla
fa il grande incendio


Ai suonatori un po' sballati
ai balordi come me
a chi non sono mai piaciuta
a chi non ho incontrato
chissà mai perchè


.... e dedicato al Frez ....





Casa editrice fondata nel 1953 da Lawrence Ferlinghetti e da Peter Martin (figlio di un italiano) situata a suo tempo in Columbus Avenue 261, all'angolo con Broadway Street, nel quartiere italiano di San Francisco denominato North Beach. E'una libreria che si interessa di letteratura indipendente internazionale, arti ed politica progressista.


Al secondo piano della libreria c'era la redazione della rivista di cinema e cultura City Lights (il nome era ispirato al film Luci della città di Charlie Chaplin) fondata dallo stesso Martin.


è ricordata come ritrovo della beat generation, di molti dei suoi protagonisti più significativi, in quanto lo stesso Ferlinghetti è considerato un'appartenente al gruppo. è citata in "Big Sur" di Jack Kerouac dove il suo fondatore compare sotto il nome di Lorenzo Monsanto.
Tra le pubblicazioni da ricordare c'è la collana "Pocket Poets Series" che raccoglie una cernita di scrittori all'epoca emergenti, o indipendenti, e promossi da Ferlinghetti.
La pubblicazione di maggior rilievo fu l'edizione di Howl & Other Poems di
Allen Ginsberg, che all'epoca suscitò molto clamore e controversie legali. Infatti, nel 1956, l'uscita di Howl come libro numero 4 della collana, portò all'arresto di Ferlinghetti con l'accusa di diffusione di oscenità.
Il processo ebbe un richiamo nazionale in quanto fu seguito dal "San Francisco Reinassance" e dall'ormai famoso movimento degli
scrittori beat.
Molti prestarono il loro aiuto nella risoluzione del
processo, tra cui figure di prestigio letterario e professionale, e così Ferlinghetti venne rilasciato. Nonostante tutto, però, il caso è importante poiché crea il primo precedente di appello al Primo Emendamento (libertà di parola e di stampa) per la pubblicazione di materiale controverso, ma di interesse sociale.
Questo evento e l'eccezionalità del ruolo di City Lights nella cultura di San Francisco e in quella
statunitense dopo la seconda guerra mondiale, avendo pubblicato autori della Beat generation e diffuso molte altre opere rilevanti, ha permesso a questa piccola libreria, nel 2001, di ottenere lo status di Landmark (punto di riferimento). Tale status garantisce il mantenimento di determinate caratteristiche dell'edificio e dei suoi dintorni così da poterne fruire la storicità e l'importanza.


All'inizio l'estensione della libreria si limitava ad un piccolo spazio di un edificio costruito dopo il terremoto del 1906 a San Francisco. Nel tempo le sue dimensioni si sono moltiplicate, tanto che oggi si contano tre piani in cui si raccolgono contenuti e arti di vario genere.
Nonostante sia meta di molti curiosi, lettori e letterati, City Lights resta intrisa del suo carattere beat originario e ciò è visibile nella scelta di essere una libreria indipendente, e nella scelta dei libri: da quelli delle maggiori case editrici fino a quelli più rari e con poco respiro pubblicitario. L'importanza è data al contenuto e all'immagine o all'aspettativa di lucro.
L'indipendenza, poi, implica che all'interno della libreria si può sfogliare, leggere, confrontarsi, lasciare le proprie opere oppure solo sostare in questa zona franca della
letteratura e dell'arte.
Sono famosi i suoi dipendenti per la capacità e la conoscenza
enciclopedica cosicché si entra per comprare un libro e se ne esce con un altro, magari di un perfetto sconosciuto. Oggi City Lights è membro della American Bookstore Association.

Per finire in bellezza questo fantastico anno di mmmmmmmmmmmm, oggi mi è giunta la felicissima notizia!


Quest'anno non faremo solo la tristissima riffa per aggiudicarci i doni dei fornitori.... no.... questa volta si va fuori a pranzo tuuuuuuttiii inisieme ... compresa la vecchia malefica.!!!


Ma cosa ho fatto di male? Cos'altro debbo aspettarmi dalle festività imminenti???


martedì 4 dicembre 2007

diciamo che amo questo di te



Il fatto che sei intelligente e curioso e provohatore e sai distinguere quando qualcuno con te è intelligente curioso e provohatore. Amo il tuo equilibrio/squilibrio che cancella la paura delle parole, perchè le sai usare e modellare secondo la curva dei tuoi pensieri e a metterle in relazione alla persona e al contesto per cui sono state scritte. E nemmeno le emozioni ti spaventano, perchè le prendi per quello che sono: nulla di più, nulla di meno. Perchè sai non tremare davanti ai miei pensieri più duri, e non hai bisogno di discorsi importanti per farmi stare bene. E sai ridere. Di quel sarcasmo che non nasconde ma svela la fragilità della tua timidezza. Amo la tua barba che copre un po' l'espressione divertita ed impacciata che avrai leggendo queste frasi e penserai "tanta roba". Chissà se per una volta ti ho convinto a dire che tutto questo non è normale.


Un abbraccio


Sicuramente ve ne ho già parlato ma.... questo è il mio sogno



continua

lunedì 3 dicembre 2007

Ci sono giorni in cui vorrei fermarmi un po', accostare e lasciare che le cose mi scorrano accanto, salutando con un cenno e poi lasciando libera la strada.....



Giorni in cui il rumore del vento della Scozia mi torna in testa, come se fosse l'unico pensiero concepibile, l'unico desiderio desiderabile... e mi ricordo quel tramonto su a nord, il freddo che si insinuava ovunque, eppure l'incapacità di muovermi e tornare in auto, rapita da quell'immenso.



Quei giorni dove l'unico desiderio è andare via per ritrovare quella casa ....




... e restare a contemplare i miei pensieri seduta immobile sulla panchina....



... cercando come sempre le risposte nel mare, in quel moto continuo di immagini ed emozioni, in quell'energia ritrovata ad ogni onda che muore sulla spiaggia e rinasce da essa...



... cercando e ritrovando la strada di Casa....


domenica 2 dicembre 2007

E qualcosa rimane, tra le pagine chiare e le pagine scure
e cancello il tuo nome dalla mia facciata
e confondo i miei alibi, e le tue ragioni
i miei alibi e le tue ragioni...
Chi mi ha fatto le carte, mi ha chiamato vincente
ma uno zingaro è un trucco
..
e il futuro invadente fosse stato un pò più giovane
l'avrei distrutto con la fantasia, l'avrei stracciata con la fantasia
.


Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo
e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro
ancora i tuoi quattro assi, bada bene di un colore solo
li puoi nascondere o giocare con chi vuoi,
o farli rimanere buoni amici...come noi...


Santa voglia di vivere e dolce venere di rimmel
come quando fuori pioveva e tu mi domandavi
se per caso avevo ancora quella foto
in cui tu sorridevi e non guardavi,
e il vento passava sul tuo collo di pelliccia, e sulla tua persona
e quando io senza capire ho detto "si"
hai detto "è tutto quel che hai di me"
è tutto quel che ho di te...



venerdì 30 novembre 2007




Lui scrive:


mi sa che la merini ti ha suggerito qualcosa.


Lala scrive:


si che non ho tempo e voglia di impazzire adesso, che voglio vivere vestita d'amore e dignità per molti, moltissimi anni.




Guarda la città
oltre le mura vedrai
quanta umanità
stringersi intorno ad un niente
dubbio e verità
sono ad un passo da te
non voltarti più e giocati quello che hai
ci vuole un senso


fuori dai confini tuoi
mille volti attorno e poi
storie da scoprire
dentro nei pensieri tuoi
scorre ritmo e musica
e si deve vivere
si deve vivere

grida la città
per le ferite che ha
tutto intorno a noi
fiamme di polvere e vento

false ambiguità
sono ad un passo da te
apri il cerchio e poi
forse un po' meglio vedrai
ci vuole un senso

fuori dai confini tuoi
mille volti attorno e poi
storie da scoprire
dentro nei pensieri tuoi
scorre ritmo e musica
e si deve vivere
si deve vivere

trova il tempo
per guardarti dentro
e spiccare in volo
oltre quello che c'è
trova un senso
spezza il tuo silenzio
per gridare al mondo
che il presente sarà , solo tuo !

fuori dai confini tuoi
mille volti attorno e poi
storie da scoprire
dentro nei pensieri tuoi
scorre ritmo e musica
e si deve vivere
si deve vivere

si deve vivere
vivere

giovedì 29 novembre 2007

No ma ve la siete beccata questa pubblicità?



[youtube http://www.youtube.com/watch?v=7jVZLvfxLHM&rel=1]

mercoledì 28 novembre 2007



Ho provato a raccontare le emozioni di lunedì sera .... lo strascico di domande e sensazioni che mi ha lasciato questo incontro ravvicinato con Alda Merini, ma ogni cosa mi pare non rendere l'idea. Allora seguo il consiglio di qualcuno (grazie) e posto frasi appuntate qua e là nel corso della serata... e per il resto, unite i puntini per disegnare le mie emozioni. ..




Le parole di Alda:


-“non parlatemi più di manicomio, lasciatemi sola con il mio amore che mi ha rinchiusa e per il quale scrivo”

- “il dolore dell’uomo è la scienza mia”

- Lo scandalo più grande è la felicità.

- Assomiglia alla mia porta che non riesco ad aprire

- Non bisogna continuare a piangere, bisogna uscire dal manicomio, ma non l’istituzione ma quello che abbiamo nella testa

- La segregazione: questo più di tutto può fare impazzire un uomo

io come voi sono stata sopresa mentre rubavo la vita….









Dott. Gabrici


(Quell’amore cortese fatto ancora di pudore)

- L’uomo attraverso l’arte può arrivare all’equilibrio completo

- Non la chimica ma l’amore











Le parole di Lala:


- Tutto pronto, poltrona, libro, pagine bianche da sporcare al buio, emozione a mille, attesa fremente, cellulare spento. Il campanello, tutti seduti. Il pubblico che aspetta e parla di lei mi infastidisce. E’ come se mi aspettassi da questa serata un patto segreto tra consorelle e invece fotografi e fiori già pronti per lei e io stupida che ho portato solo un racconto che resterà sgualcito nella mia borsa

- Ecco sul palco i miei prossimi 50 anni di amore e dolore, di follia per la ragione, ma ancora in piedi con dignità e sarcasmo, coperta da parole dure e scarpe morbide: “abbiamo vinto noi”.

- E lacrime lente scendono sulle prime note e sento la tua vita dentro quelle strofe e diventa la mia.

- La musica nasce dietro le quinte e le poesie che amo tanto vengono musicate. Vorrei essere io a pronunciare quelle parole sentendole mie, facendole mie, godendo di un privilegio che spetta questa sera a qualcuno che non mi piace

- E il violino suona la mia anima vibrante di paura

- E avere voglia di ballare e sorridere per l’ironia feroce che salta tra le note. Una danza, uno schiaffo al degrado e al dolore che se ne va, ma con fatica, inciampando tra la forza e il dolore e le voglie di farli miei.

- E vedo noi due. Le mie vecchie parole e la tua musica. Tu, per sempre giovane con le tue dita allungate sui miei fianchi e i tasti bianchi e la mia stanchezza che vibra nella tua voce, che mi rende eterna.

- L’amore è non tenersi nemmeno una rosa per sè.

- Poco meno di 200 anni al tavolo di un’ipotetica osteria. Sembrerebbero un uomo e una donna e inveco sono la speranza e la salvezza, il dolore e la medicina, il rispetto e la testardaggine chiusi in una bolla di luce e archi. Lei ancora grata per la Cura, e lui che le versa un bichiera di Vita fresca. Sorridono grati, di una gentilezza che sa non essere scontata né dovuta, ma una prolunga naturale del proprio spirito.

- A quante vite si può sopravvivere?

- Quanto male fa il tuo dolore su di un palco e il mio non è l’unico naso soffiato







e la poesia di tutti....




E tutti noi costretti dentro

le ombre del vino.

Non abbiam parole nè potere

per invogliare gli altri avventori.

Siamo osti senza domande

riceviamo tutti solo che

abbiamo un cuore.

Siamo poeti poveri di fatti di vesti pesanti

e intime calure di bosco.

Siamo contadini che

portano la terra a Venere.

Siamo usurai pieni di croci.

Siamo conventi che non danno sangue

Siamo una fede senza profeti,

ma siamo poeti soli come le bestie,

buttati per tutti i fanghi,

senza una casa libera,

nè un sasso di sentimento.



lunedì 26 novembre 2007

Oggi mi sento un animale in gabbia....


(e odio essere chiamata "Cara")


E sta sera lei mi aspetta... con o senza bastone io ci sarò...



Riottosa a ogni tipo di amore


sei entrato tu a invadere il mio silenzio


e non so dove tu abbia visto le mie carni


per desiderarle tanto.


E non so perché tu abbia avuto il mio corpo


per poi andartene


con il grido dell'ultima morte.


Se mi avessi strappato il cuore


o tolto l'unico arto che mi fa male


o scollato le mie giunture


non avrei sofferto tanto


come quando tu un giorno insperato


mi hai tolto la pelle dell'anima.


Alda Merini


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domenica 25 novembre 2007

Ammettilo... non hai un grande rapporto con il cibo ultimamente. Le cose marciscono nel tuo frigo senza che tu abbia voglia di cucinarle. Se puoi eviti di sederti a tavola, e quando non puoi, mangi senza capire cosa e perchè e poi ti senti in colpa per averlo fatto. Ti nutri di cereali che ti danno la sensazione di cibo non pericoloso e poi finisci alle tre del mattino con lo stomaco pronto a scoppiare. E' la febbre, diciamo che è la febbre.