martedì 30 settembre 2008



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Per festeggiare la prima lezione ho ben pensato di rispolverare l'ormai nostro eroe vagabondo: Nick Beat, lascerò a lui tracciare l'emozione di questa giornata.






E così Nick Beat aveva scelto la città. Aveva puntato il dito su un posto del mondo sconosciuto e aveva scelto un punto lontano dal deserto, l’Europa e tra l’Europa l’Italia, il crocevia più antico e primordiale eppure futurista e futuristica avventura. Aveva scelto un cosmopolitismo ancestrale, così almeno raccontava a se stesso Nick Beat.



E camminava ora, costeggiando quella sabbia marmorea scivolata tra le dita dell’Artista, diventata guglie e santi, demoni, sacra icona di una città pagana devota all’Oro che la sovrastava da sempre, o almeno sembrava. Era esistita mai una Milano senza il suo duomo?



Ed era abitante, ora, agli occhi del pubblico passante, lui che era stato eremita nel deserto e cittadino apolide nel mondo. Ora apparteneva, si integrava all’asfalto e alla polvere, diversa, certo, da quella di Santa Fe, o forse non così tanto. Portava sempre con sé, un po’ della sua lavanda per ricordare l’odore di casa; essiccata, fragile e sbiadita, a tenere il segno tra le nuove pagine patinate. Aveva scelto il modo più elementare per diventare abitante abitato dalla città. Si era seduto ad un banco e aveva ripreso da dove tutto si era interrotto.





To be continued (?)

lunedì 29 settembre 2008

Ritrovarmi nella morbidezza del tuo abbraccio, toccarsi, infrangere le barriere del proprio spazio. Di nuovo carne della carne, Amore dell'Amore. A volte crescere non basta per smettere di amare la tua culla.
Vedrai starai bene, starai sempre bene, perchè non c'è mondo che esista senza di te.



domenica 28 settembre 2008

sabato 27 settembre 2008

Uh che mal di stesta.... il martini dentro la birra non è una fantastica idea.... solo che lo scopri il giorno dopo
Sta sera mi sa che si va Alla Casa.... e mi sa che ci spaccheremo un tot... o magari no.... sta di fatto che sono quasi le 23 e la Micky si deve muovere a passare a prendermi.... sono stranamente in orario.... o meglio, lei conosce i miei ritardi e arriva con quella mezz'ora di ritardo che di solito ho io... però non vale. Odio aspettare.

giovedì 25 settembre 2008

C'è l'andare a piedi in posta e sentire le vecchine che si prodigano per ricordarmi che giorno è oggi e appuntano la loro lucidità sulla vetrina dei portici.
E c'è il mio amico panettiere che mi copre di sorrisi mentre sua mamma infila di nascosto, ma poi non tanto, i dolcini nel sacchetto del mio pranzo.
E la signora della lavanderia che riesce a riempire quella stanza ovattata da abiti appesi, di mille ciabattii in soli sei passi. E saluta "non si preoccupi mi pagherà quando ripassa".
E poi rientrare in macchina e sentire De Gregori che canta W L'ITALIA, e pensare al concerto di sabato sera, con le canne che si accendevano e le lacrime che si sprecavano, mentre un jumbolino atterrava sopra le nostre teste e le note di abbracci stretti, planavano nel cuore.



Viva l'Italia, l'Italia liberata,
l'Italia del valzer, l'Italia del caffè.
L'Italia derubata e colpita al cuore,
viva l'Italia, l'Italia che non muore.

Viva l'Italia, presa a tradimento,
l'Italia assassinata dai giornali e dal cemento,
l'Italia con gli occhi asciutti nella notte scura,
viva l'Italia, l'Italia che non ha paura.
Viva l'Italia, l'Italia che è in mezzo al mare,
l'Italia domenticata e l'Italia da dimenticare,
l'Italia metà giardino e metà galera,
viva l'Italia, l'Italia tutta intera.
Viva l'Italia, l'Italia che lavora,

l'Italia che si dispera, l'Italia che si innamora,
l'Italia metà dovere e metà fortuna,
viva l'Italia, l'Italia sulla luna.
Viva l'Italia, l'Italia del 12 dicembre,
l'Italia con le bandiere, l'Italia nuda come sempre,
l'Italia con gli occhi aperti nella notte triste,
viva l'Italia, l'Italia che resiste.

mercoledì 24 settembre 2008

martedì 23 settembre 2008



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DOLCE UN PO' SALATO



Ieri primo vero impatto con il mondo accademico. Sala 211 super affollata, professori in batteria. Avrebbe dovuto farmi paura. E invece no. Alla fine i nani malefici di lettere non mi sembrano poi tanto male, almeno di primo acchito. Se non altro non sono come quelli di giurisprudenza che sembrano pozzetto quando in Da Grande torna bambino e i vestiti da adulto gli stanno larghi e sembrano anche un po' ridicoli.
E' stato bello fare la pendolare per un giorno (so che poi imparerò ad odiare il treno) ma mi affascinano sempre le persone che trovo sparse per la città come il GUARDATORE DI GIORNALI ALTRUI, o L'ATTIVISTA impegnato già prima della prima ora di università.
Le lezioni vere partiranno il 30 ho ancora una settimana prima di rimboccarmi le maniche e andare avanti per la mia strada. La cosa che mi distrugge è l'idea di alzarmi alle 6.30 a.m. del giovedì per poter essere in aula alle 8.30 a fare latino °_° non ce la posso fare, non ce la posso proprio fare, già lo so.
La mancanza di entusiasmo non è comunque legata a questo. Per dirla alla Wally, il campo di potere della famiglia si è palesato. Non nella figura dei miei genitori, su di loro non mi sbagliavo. Si stanno impegnando parecchio per fingere di essere dalla mia parte e apprezzo lo sforzo. E' mia sorella che mi lascia basita. Decisamente basita. Non entro nel dettaglio della storia di per sè penosa ma non riesco a togliermi dalla testa l'immagine di un filtro.
E' quando accadono eventi epocali nella vita di una persona che si fa i conti di chi ti resta accanto e chi no. Ecco, ogni volta resto un po' destabilizzata perchè finisce sempre che qualcuno mi stupisce e qualcuno mi delude. E' normale, sarà la vita.
La verità è che mi sento un po' tradita, forse tradita dalla mia illusione di aver creato un rapporto che avesse senso. Vabbhè adesso lavoro, che è molto meglio, se non altro più utile e aspetto. Confido ancora nel tempo.... o almeno credo.

giovedì 18 settembre 2008

Qualcuno pensa che le cose che dico hanno un senso... e siccome capita raramente mi tengo l'appunto (grazie Bonobo) . L'italiano scarseggia perchè era contestualizzato in un discorso ma riporto come in orgine, dirò al mio editore di sistemarla..mmhahhaahaha




voglio pensare che quello che ho e che avrò

è perchè ho fatto delle scelte e non delle rese

OGGI LA ZIA LALA FA GRRR



E molto GGgrrrRR. Pare che oggi sia impossibile fare solo 2 cose contemporaneamente, cioè far andare la lavatrice e lavorare alla contabilità. Oggi il telefono deve suonare in tandem con il citofono, altrimenti non siamo contenti. Oggi mio padre deve svegliarsi, chiaramente mentre sono al telefono, e decidere che oggi, proprio oggi, vuole andare a sistemare il tubo della cantina e verniciare il cancello di casa mia. Da notare che la mia cantina è un campo minato di cose che giuro prometto sabato spariranno dal corridoio ma che intanto sono lì e non è la morte di nessuno. Oggi, proprio oggi mia sorella decide che devo mandare via delle mail perchè lei si spacca le unghie a passare in banca e lasciare giù questi due cazzo di documenti, e io con la mail non riesco a mandare nulla, perchè oggi, proprio oggi come gli ultimi due mesi, infostrada si sta facendo il bidet al posto di sistemare la centralina e la sister mi chiama, con sottofondo di giardinetti, per sapere se è tutto ok. Se non strangolo qualcuno oggi è un miracolo, un puro miracolo. Altro che ggrrr, fo una stragggeeee!!!




Boxer maschili e reggiseni stesi sullo stesso filo ad asciugare.....

.... il matrimonio a volte è questo.....

mercoledì 17 settembre 2008

Magari sto impazzendo, magari cercare di vedere il piccolo buddha (anche sta volta non sono uscita da Seattle) e bere un salutare brodo e lesso mi fa malissimo. Non sono fatta per la vita peace and love si sa.
Sta di fatto che ho fatto due sogni assurdi sta sera, se ci fosse ancora il vecchio Sigmund avrebbe lavoro garantito per 10 anni.

SOGNO NUMERO UNO: Ero in montagna, avevamo una casa molto grande, bella, e dei terreni intorno. Dietro la casa c'era un grosso albero come quelli che ho visto in Louisiana. Era tutto bello, una domenica di sole. Ad un certo punto arriva una signora elegantissima, di quelle che portano i grossi cappelli a tesa larga e con sè portava tantissimi cani tenuti al guinzaglio. Cani snob ovviamente. Io mi incacchio perchè sono sul mio terreno ma anzichè litigare vado a prendere il mio cane che pascolava libero per i campi (Rocky ndr) per evitare che facesse baruffa con gli altri cani. In realtà quando arrivo in cima alla collinetta vedo un uomo in camicia bianca e barba castana che viene trasportato via insanguinato. Il mio cane gli ha azzannato la gola. Io corro dal mio cane e lo vedo abbattuto e arrabbiato per il gesto commesso. Fine sogno uno.

SOGNO NUMERO DUE
: Natale. Mio nipote deve fare una sorta di sfilata per la città con tutti i suoi compagni. Una cosa carina con la slitta di babbo natale e tutti i marmocchi che portano una candela accesa. Si sta aspettando per partire ma la partenza è sempre rimandata perchè per la città gira una mucca impazzita che scalcia e incorna chiunque. Dopo un po' di false partenze decido di andare a prendere un caffè in un bar e proprio in quella strada (di ciottoli e un po' in salita) vedo degli uomini che sono riusciti a immobilizzare la mucca e la stanno sgozzando. Scena terrificante.
Da notare che il paese in cui si svolge la vicenda è inventato, ma avevo già ambientato un altro sogno sul palio nel medesimo posto.


...e sta mattina non sto benissimo ecco....


lunedì 15 settembre 2008

QUELLI CHE IL JAZZ
(sono ignorante...e allora ditelo)




Non so se è un'idea solo mia oppure è capitato anche a voi. A Lapo pare proprio di si, ma in realtà lui è uno che sa, uno di quelli che potenzialmente potrebbe tenere lezioni sull'argomento anche se boffonchia dietro la barba e dice di no.
Ecco avete mai fatto caso a quelli che vi parlano di JAZZ, o JEZZ, o JEAZS o come diavolo si pronuncia? Ecco partiamo da questo semplice quesito, una nozione di base, come si pronuncia la parola


JAZZ???



Per me che il Jazz è quello che sentiva il Sig. Robinson quando portava fuori la moglie, quello tutte mossettine e faccine, per il resto è un grande enorme mistero. Non che debba restare tale, per carità, ma avete mai sentito parlare Quelli che il Jazz? Quelli che ti tirano fuori dal cilindro un nome assurdo e tu pensi lì per lì "e mo questo chi cazzo è?" ma fai la faccia come se fosse un tuo cugino prossimo, quella con il display colorato "certo, come no?". E resti lì in attesa, perchè Quelli che il Jazz parlano per silenzi, estasi improvvisate dove pare sentano le vibrazioni della musica... o forse si sono morsicati la lingua e, si sa, fa un male cane.
Ecco io quelli non li capisco. Da dove attingono cotanta sapienza? Che poi si ricordano tutto eh, il tal concerto, l'accordatura, il riverbero sull'asta della batteria. Tutto. E tu pensi di avere una vita grama, tu che non c'eri al concerto del '64 e non puoi cogliere, non puoi capire, non potrai mai capire. Perchè Quelli che il Jazz la pensano così eh: loro sanno, loro sapranno nei secoli dei secoli amen e tu resterai lì nel brodo primordiale del tuo rock e resterai una spora senza possibilità di evoluzione verso il jazz. E pazienza. Io mi faccio una birra.

venerdì 12 settembre 2008

LA STORIA INFINITA




Ore 7.45 squilla il telefono. Pensi ai pompieri, all'ambulanza, alla fine del mondo particellosa e invece no: è Il Tecnico. Il Tecnico di quell'operatore lì che non si può dire perchè poi mi dicono che sono diffamante, e che per intenderci, usa Mike Buongiorno come testimonial. Ecco a me vieni in mente la pubblicità della grappa Bocchino, e non so, trovo un comune denominatore tra tutti gli operatori che mi hanno risposto negli ultimi due mesi, ma forse è solo una sensazione.
Si parla di due mesi dunque, per la precisione 2 mesi e 2 giorni dal momento in cui è stata aperta la segnalazione di guasto. "C'era di mezzo agosto" direte voi, ma mi viene da pensare che se anche fosse stato 1 mese e 2 giorni il tempo intercorso dalla segnalazione all'uscita de Il Tecnico sarebbe stata un'attesa infinita. Come la storia. E certo, perchè mica abbiamo risolto!
Il Tecnico dice che il problema è alla loro centralina, che anche se è venuto qui, ha smontato i fili e ci ha fatto le collanine, il problema è dell'operatore. Praticamente quello che diciamo noi da 2 mesi e 2 giorni, però se lo dice Il Tecnico vuol dire che è vero. Adesso aprirà una nuova segnalazione, la 7.780esima, e interveranno giura promette in 3 giorni. Lavorativi ovviamente. Il che significa arrivare a metà settimana prossima. Forse. E potrei cambiare operatore giustamente, ma ormai sta diventando una sorta di esperimento socio economico, voglio vedere fino a che punto riescono ad arrivare. Poi cambierò ma solo dopo. Nel frattempo mi tengo internet che va alla velocità del criceto (ndr. che fa girare la ruota nella centralina del modernissimo operatore) e vedo di imparare a scrivere veloce anche con le unghie finte che fanno tanto signora per bene. Per le imprecazioni in aramaico antico (*) vi rimando alla pagina 777 del televideo.


(*) Si lo so Leglitz che l'aramaico è già di per sè una lingua antica, ma "aramaico antico" rende meglio l'idea della sequela di imprecazioni. E' un'omatopea.

mercoledì 10 settembre 2008



Ok ragazzi anche per oggi il mondo non è finito... chi porta le birre sta sera?

martedì 9 settembre 2008





Non molto ecco. Solo un po'. Giusto per aver voglia di avere il lenzuolo sulla pelle ancora nuda e il vetro chiuso verso le tre. Solo un soffio, come le ultime notti di agosto al mare, quando ha piovuto e non vuoi ammettere che la stagione sta finendo, che di lì a poco si parlerà solo tedesco e poi nemmeno più quello. Di quelle giornate che tiri fuori i jeans e la felpa dalla valigia, gli abiti pesanti non li hai nemmeno tirati fuori al tuo arrivo. Ecco ho sentito quel respiro sulla pelle questa notte, ma voglio pensare che fosse un inganno del sonno.

lunedì 8 settembre 2008







Piano piano si torna ai ritmi "normali". Di sopra il piccolo si alza per andare a scuola, sento le urla di mia sorella, i passi che rincorrono un ritardo cronico (tutto la zia!!) e alzarmi è un pochino meno traumatico di settimana scorsa. Sarà forse che ieri ho dormito il 70% delle ore della giornata, si forse è quello.

Anche i week end tornano ad essere quelli di sempre, con la musica dei Cherry Pie e gli amici che si ritrovano. E c'eravamo tutti, praticamente tutti, le mie amiche di sempre, dei tempi della scuola, la mia amica quasi "vecchia" alias Monica, e le amiche regalo dell'ultimo anno, gentilmente donate dal mondo della musica come la TataTania o inevitabile collisione di mondi virtuali come Star. Antico nuovo e nuovo antico, con abbracci veri e la bellezza di sentirsi dire "mi sei mancata". C'erano anche Sergio e Mamo, che incrociamo ad ogni capodanno e che anche al prossimo mi sa che saranno della ciurma. Ecco, in queste serate mi sento a casa anche qui, lontana dal mio mare e dai miei spazi. E' stata una gioia ritrovarvi.

p.s. scritto in grosso che così la Tania riesce a leggere hahahahha

venerdì 5 settembre 2008

Mentre ero in provenza ho scelto una cartolina, ho allegato il foglio di immatricolazione all'università e l'ho mandato alla mia Prof di letteratura delle superiori con scritto "senza parole" , e oggi ho ricevuto la sua lettera, scritta a penna , in calligrafia antica. Voglio riportarne uno stralcio, serve a me per ricordare il perchè ho preso questa decisione, visto che mi ha capito al volo e ha riassunto il mio percorso decisionale durato anni, e un po' per rasserenare chi in questi giorni mi chiede "sei sicura? non è stata una via di fuga??"





"Carissima Laura, che notiziona! Mi piace anche il modo con cui me l'hai comunicata. Ho letto con pacatezza la cartolina della Francia e poi sono passata al foglio inserito nella busta: francamento non me lo aspettavo. Ho sorriso per la gioia e ho ripensato al tuo passato, alle tue parole. Mi sono detta che era la logica conclusione di un percorso di passione, di voglia di sapere e di fare. La tua notevole capacità di scrittura, le tue emozioni di fronte alle espressioni letterarie, la tua voglia di vedere i luoghi dove sono vissuti i grandi autori e sono nate le loro opere, il tuo desiderio di sapere e di approfondire dovevano portarti a questo passo. .....
Ho rivisto il bel chiostro rinascimentale e ti ho immaginata nelle aule, in segreteria, magari un po' agitata in prossimità di un esame (poi ci si abitua, ma i primi generano un po' di emozione). Mi sono chiesta se frequenterai assiduamente le lezioni. Conoscendoti ho pensatio di sì. Ma c'è il lavoro, la casa e, non certo ultimo, il marito. So che riuscirai a fare tutto, perchè la capacità organizzativa è tuo forte e quando potrai mi racconterai tutta la tua nuova vita, le tue impressioni di matricola, le tue soddisfazioni e anche qualche delusione (che non manca neppure nella realizzazione di un bel sogno)....."

giovedì 4 settembre 2008





C'è questa estate che è ancora in giro, come le mille cose che ho messo in valigia e che non ho ancora voglia di ritirare al loro posto. Oggetti occupano spazi che non gli appartengono e creano quell'atmosfera caotica che sembra molto più casa di quell'ordine intonso che ha aspettato il mio ritorno.

E c'è questo autunno di nuova stagione, un palinsesto offerto in sconto, almeno questo dicono le pubblicità, un ordine precostituito che si insinua nelle serate vuote.
C'è quel film che mi viene in mente "questo è il mio spazio, questo è il tuo spazio". Avevo imparato così bene a stare rigida sulle punte e mantenere le distanze con le braccia rigide, poi è arrivata l'ernia e niente più tacchi. E' bastata una semplice debolezza alla caviglia per aver bisogno di allungare la mano e trovare qualcuno pronto a sorreggermi.
Così questa estate che non vuole essere sezionata nei rispettivi cassetti, ha annullato gli spazi. Tutto è stato così piccolo e condiviso: la macchina, le camere sparse per la Francia, il micro appartamento del mare. Ci siamo invasi gli spazi, abbiamo rilassato le braccia e abbiamo danzato. Ho sentito scricchiolare quel muro di ghiaccio sotto il calore di una condivisione perfetta, sotto il peso incessante del bisogno di credere totalmente a chi dorme accanto, un bisogno dapprima fisico e poi morale. Vacillano le mie convinzioni e gli equilibri che mi avevano insegnato a non avere, in fondo , bisogno di nessuno per stare in piedi.
Penso che scegliere di abbattere gli spazi, sia un bisogno di sentirsi imperfetti, deboli a volte, e dannatamente amati. Implica una scelta, univoca, indissolubile, irreversibile. Significa giocarsi tutte le carte, non tenere aperte delle porte, non giocare in difesa e questo fa paura, dannatamente paura. Abbattere tutte le stampelle che mi sono costruita in anni di solitudine e cinismo, in anni di ricostruzione di dignità e amore proprio. Implica rischiare tutto, scommettere fino all'ultimo centesimo su un cavallo che non è dato poi tanto per vincente e non mi è ancora chiaro se è tutto dannatamente stupido o dannatamente bello. Ritrovarsi, annullarsi, moltiplicarsi..... fidarsi...... fondersi

mercoledì 3 settembre 2008

la negazione estrema

è l'affermazione più sublime
cmq.... ieri ho comprato una gonna

TAGLIA 46

a soli € 7,00

da orgasmo!!!!!!!

martedì 2 settembre 2008







Ci sono pochi luoghi che ci appartengono nella vita e dovrei considerarmi fortunata per avere trovato il mio.
E' lontano da dove vivo e mi manca per 335 giorni l'anno quel respiro profondo che parte dall'anima e che riesco a sentire qui. Seduta, i piedi scalzi, all'ombra del campanile, mentre godo delle cicale notturne e dei profumi delle calli, ascolto il mio mare che so essere appena dietro quei gradini, insieme alla madonnina e a tutto il mio mondo.

Passerei l'esistenza nella piazza che si addormenta, quando i pittori ripongono le tele e tra i capelli sbuffa un po' di grego.

(scritto sul retro della ricevuta delle "Ae do Rode")

lunedì 1 settembre 2008

Ok concentriamoci "pensapositivo pensapositivo pensapositivo"

Allora.... elenchiamo le cose positive del tornare a casa:

- ho un bagno dove funziona tutto: porta, doccino etc
- i coltelli della cucina tagliano bene
- posso cambiare posate ad ogni pietanza tanto c'è la lavastoviglie
... inizio a vacillare
- a si ritrovo i miei amichetti
- ho una casa di mattoni e non rischio di morire nel tornado.....
... mi arrendo.....