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MA VAAAFFANNNCCUULLLOOOO (si amore, mamma dice le parolacce ma tu non impararle...almeno per ora)
Tralascerò la telefonata ricevuta mentre ero sola in treno, durante la quale un simpatico contabile di medico mi annunciava che mio figlio era incompatibile alla vita, sulla base di un esame statistico. Tralascerò il natale di merda passato pensando che avrei perso il mio bimbo. Tralascerò anche il fatto che è la terza volta che splinder mi cancella questo post.
No, vorrei parlare di questo simpatico Servizio di PRENOTAZIONE TELEFONICA, per poter fare una cazzo (opsh) di ecografia morfologica presso una struttura pubblica (visto che mi sono un attimo rotta di dover sempre vendermi un rene per andare presso dottori privati). L'ospedale di Magenta (visto che non facciamo nomi) mi dà disponibilità per fare la prima eco, che dovrei fare alla 20esima settimana ergo 10 febbraio, per la seconda metà di maggio.
Chiaramente al prossimo figlio mi organizzo, prima prenoto tutti gli esami del caso e poi forse decido di fare un figlio.
Poi chiamo l'ospedale di Busto Arsizio, sempre giusto per non fare nomi, che consente di prenotare TELEFONICAMENTE gli esami. Le prenotazioni sono aperte dalle 11 alle 13. Peccato che in queste 2 ORE, il centralino è intasatissimo e nemmeno ti permettono di metterti in attesa per non perdere la priorità acquisita. Chiamo il servizio informazioni del suddetto ospedale e mi ride in faccia "ha ha e lo sappiamo che è impossibile prenotare telefonicamente" ah ah che cazzo ti ridi. Magari se il centralino fosse aperto alle prenotazioni per qualche ora in più, la gente riuscirebbe a prenotare. “Deve venire di persona” . Ora non mi spiego perché dovrei farmi 15 km per fare una cosa che potrei fare stando a casa (quindi senza creare traffico, inquinamento, perdita di tempo, coda agli sportelli etc etc) e oltretutto rischio di andare giù e sentirmi dire che la prima disponibilità è per quando mio figlio compirà 18 anni. Almeno uno stronzo che mi dica una data disponibile non c’è???
Ma non c’è problema, c’è il servizio prenotazioni TELEFONICHE regionale. Resto in attesa…. Ancora… e ancora…. E ancora… non perdo la priorità acquisita, non lo farò per nessuna ragione la mondo, non mi avranno mai!!!
Mi risponde un preparatissimo operatore telefonico dalla pronuncia siculo brianzola (praticamente qualunque cosa lontano dalla lingua italiana) che mi dice subito “aspetti un attimo” e mi mette in attesa, poi ritorna mi chiede cosa devo fare, rispondo “aspetti un attimo” attesa. “mi dia codice fiscale” al che rispondo che prima di dare tutti i miei dati vorrei sapere se posso prenotare o se non c’è disponibilità (mica c’era una volta una famosa legge sulla privacy signore da tutti i mali????)
“la procedura è questa devo registrare tutti i dati”.
Mi girano le palle ma in fondo è per una buona causa. Dico:
- Nome,Cognome,
- Codice fiscale,
- codice assistito,
- codice esenzione,
- codice alfanumerico della ricetta,
- esatta dicitura della ricetta,
- nome del mio medico curante.
Dopo essersi fatto una secchiata di cazzi miei (e oggi scappano) il simpatico operatore siculo brianzolo mi dice che può prenotarmi all’ospedale di Cittiglio (VA), 50 km da qui, oltretutto non consigliato dalla mia ginecologa. Al che rispondo che io nei primi sei secondi di telefonata ho fatto presente che volevo prenotare all’ospedale di BUSTO ARSIZIO e che non capisco perché ho dovuto dire tutti i fatti miei se tanto la prenotazione presso un determinato ospedale e che se non potevano fare la prenotazione, potevano e DOVEVANO dirmelo subito.
La risposta è stata “questa è la procedura”.
Non so voi, ma io da quando ho a che fare con gli ospedali mi sento trattata come un quarto di bue appeso in una macelleria e onestamente mi stanno girando i maroni e non sono nemmeno a metà gravidanza… non vorrei essere nei panni dei medici che mi troveranno di pessimo umore e in pieno travaglio!
COMUNQUE SIETE VERGNOSI, e mi dispiace per chi si lamenterà dicendo che “non tutti i medici sono così” perché a questo punto i medici capaci dovrebbero DENUNCIARE il fancazzismo dei colleghi, perché non producono oggetti, ma CURANO PERSONE.
