martedì 26 maggio 2009

caldo statico di estate sbocciata in fretta sotto la pelle. Buio ed erba bagnata dagli irrigatori notturni. Fuori il silenzio di stelle remote, dentro il piano e una voce che vorrei fosse la mia, ma non so cantare napoletano... ma forse non serve per capire questa atmosfera.... meglio accussi.

Me vurria vestire e me ne vurria ascì

stanotte è accussì doce l'aria

e cu stu calore nun se po' durmì

che smania m'ha pigliato 'e camminà

Meglio accussì


suonno nun vò venì

meglio accussì

vado a cercà

qualcuno che me fa parlà.

Pianoforte e voce me pare e sentì

da na fenesta aperta vene

so stunate 'e note e nun sà cantà

è nu motivo e tanto tiempo fa.


Meglio accussì

crire a sti note stunate

meglio accussì

fatte sentì

tanto a nuttata adda passà

tanto a nuttata adda fernì.

Meglio accussì

core stunato va

meglio accussì

vado a cercà

qualcuno che l'alba vò fa


tanto a nuttata adda passà










Io da grande partirò soldato
con la giacca nuova e col fucile,
con la giacca che tu m’hai cucito
servirò la patria, a costo di morire.

Mamma, oppure no, farò il pompiere
che si getta impavido nel fuoco,
salverò la vita del mio amore,
brucerà il mio cuore di ben altro fuoco.

Mamma dammi centomila lire
che domani parto, vado a ddà il pompiere
mamma dammi centomila lire
che domani voglio fare il bersagliere.

Ecco qua le centomila lire
per l’eroico piccolo pompiere,
ecco qua le centomila lire
per le piume al vento
del mio bersagliere,
ecco qua le centomila lire
te le darò quando ti vedrò partire.

Mamma, sento che sarò poeta,
già mi vedo scrivere “Alla luna”,
“L’infinito”, “A Silvia”, la vicina
che è la nipotina della sora Bruna,

o mi faccio frate confessore,
pè sentì i peccati della gente,
soprattutto quelle delle suore
che se fanno fare, ma non se sà niente.

Mamma dammi centomila lire
che mi fo poeta pè ccantà l’amore,
mamma dammi centomila lire
che sarò domani frate confessore.

Figlio figlio che tu sia poeta,
o soldato o frate confessore,
o il pompiere che non teme niente,
se ne accorgeranno tutta quela gente:
dormi adesso ninno, nella sera
tu sarai l’orgoglio d’ogni tuo parente.


Mi dicevo quando sarò grande
sceglierò tra vivere e capire,

se dovrò cambiare le mutande
se dovrò restare, se dovrò partire:
mamma sono diventato uomo,
e mi hai dato centomila lire,
ma non sò né frate, né pompiere
nianca sò poeta, nianca bersagliere.

Sai dov’è finito il tuo bambino?
solo sopra il tetto a sonà il violino,
a sonà il violino sopra il tetto
con un muro bianco proprio dirimpetto.



Figlio, figlio, se nessuno ascolta,
la tua mamma ti farà una torta,
sono sona figlio tutta notte,
non ti disperare, tanto che ce fotte?


Mamma, mamma, forse il mio destino
era lì sul tetto a sonà il violino,
che mme frega se nessuno sente,
tanto non lo suono mica per la gente.

Sona, sona, figlio, figlio bello
mamma tua ti porta il limoncello,
e ti porta pane e pecorino
se ti viene fame prima del mattino.

Mamma, mamma, questo è il mio destino
stare sopra il tetto a sonà il violino,

dillo a babbo, dillo alle sorelle
se nessuno sente, sòno per le stelle;
dillo a babbo, dillo alle sorelle
sòno per me solo, sòno per le stelle.

lunedì 25 maggio 2009

Ho finito da poco di leggere il libro di Anna Quindlen "Londra immaginata". Lo consiglio a chi, come me, è innamorato della città e ai molti che non la amano pur non conoscendola...

" Può darsi che io sia stata fortunata nel programmare i miei soggiorni, ma non mi sono mai imbatuta nel tempo inclemente che è diventato uno dei tipici clichè londinesi. Al contrario, sono sempre stata affascinata dalla sua luce, che sembra possedere una tonalità argentata che contribuisce a creare un'atmosfera spirituale e rarefatta"


venerdì 22 maggio 2009

Ariete (21 marzo - 19 aprile)
Le pulci dei cani saltano più in alto di quelle dei gatti. Perché pensi che lo facciano, Ariete? Forse dovresti usare le tue accresciute capacità mentali per chiarire questo grande mistero. Scherzo! Anche se nelle prossime settimane sarai insolitamente abile nel risolvere enigmi e chiarire ambiguità, penso che, per vivere meglio i prossimi mesi, dovresti dedicarti a questioni veramente importanti e non a problemi futili come il salto delle pulci.
hahahahhahhahahaha

giovedì 21 maggio 2009

Ieri al corso pre parto ci hanno chiesto di descrivere come immaginiamo sia stato il nostro periodo prenatale, soprattutto da un punto di vista uditivo.... questo è quanto...

IO NELLA PANCIA: 1976
C'era una voce di donna squillante ed allegra che spesso cantava. Talvolta si tramutava in una carezza sussurrata, sopratutto quando la luce diventava buio e restavamo sole io e lei, con la mia mano che cercava la sua attraverso il confine sferico del mio mondo.
Spesso sentivo improvviso lo scalpiccio di piedi piccoli, ma non certo più piccoli dei miei. Deby. Dicevano sempre quel nome e scoprii più tardi il volto riccioluto e curioso di mia sorella. Lei aveva già capito che ero una femminuccia, lo diceva sempre a tutti. Mi voleva con i capelli rossi, ma rimase ugualmente soddisfatta quando la mamma le disse che ero nata gialla.
Appena sveglie e la sera tardi sentivo papà. La sua mano era grande, la sentivo forte sulla pancia e la sua voce era calda. Papà parlava poco ma mi accorgevo della sua vicinanza perchè la pancia della mamma diventava distesa e rilassata e io stavo più comoda. Mi addormentavo cullata dai loro sogni.
Ogni tanto, soprattutto quando la mamma era un po' triste, sentivo una voce forte e allegra che parlava una lingua strana. Mi chiamava "butina" e io non sempre capivo cosa diceva. Quando arrivava sentivo rumori di pentole e profumo del cibo che la nonna aveva preparato per noi.
Se era domenica sentivo rumori di casa in costruzione, cariole e mattoni che sarebbero stati la mia seconda casa... dopo la pancia della mamma.


LA MIA PANCIA: 2009
Papà sussurra un buon giorno, appoggiando la mano sulla pancia, mi chiede se sono sveglio e io, assonnato, do un calcetto per farmi sentire. Poi rumore di doccia, di passi veloci, un bacio leggero a noi due e la porta che si chiude.
Restiamo soli, la mamma ed io , chiaccheriamo un po', mamma mi racconta i sogni strani che fa. Poi ci vestiamo, ma prima la mamma mi massaggia un po' e iniziamo la giornata. C'è sempre un po' di musica di sottofondo a volte agitata a volte più lenta.
Squilla il telefono, la mamma parla e tante volte si arrabbia strizzandomi un po'. Mi tocca scalciare per riavere il mio spazio. A pranzo c'è festa, tutti a tavola dalla nonna che mi parla sempre vicino al pancino. Il cuginetto fa un sacco di confusione .... e tra pochi mesi io lo aiuterò.
Poi torniamo al lavoro, ma nel pomeriggio è tutto più tranquillo.
Rumori di pentole e la moto in giardino mi dicono che papà è tornato a casa e ci coccolerà fino all'ora della nanna.

venerdì 15 maggio 2009

Song of the day.... un'alternativa alla soup....

Se rido se piango ci sarà un motivo
se penso se canto mi sento più vivo
se vinco se perdo rientra nel gioco
ma in fondo mi basta che mi pensi un poco

Se guardo se sento è perchè ci credo
se parlo e ascolto è perchè ci vedo

adesso se pensi che sono appagato
hai fatto un errore non ho ancora finito


Se grido più forte è per farmi sentire
E poi mi conosci, non amo mentire
Se cerco ancora la strada più breve
Lavoro di notte, ne ho date di prove

E cammino cammino quando il sole è vicino
e stringo i denti quando tu non mi senti
e cerco di stare un pò più tranquillo
se intorno la vita mi vuole che oscillo
E cammino cammino vado incontro al domani

mi sento più forte se ti tengo le mani
e cerco e o m'invento, stravolgo la vita
perchè tu non dica stavolta è finita.

Se penso se dico c'è sempre un motivo
se a volte mi estraneo è perchè non approvo
e cerco parole che diano più senso
aspetta un momento adesso ci penso
ecco ci sono c'è sempre un motivo
a volte nascosto a volte intuitivo
dipende dal caso oppure è già scritto
ed ora ad esempio non so se ti aspetto...e


Cammino cammino quando il sole è vicino
e stringo i denti quando tu non mi senti
e cerco di stare un pò più tranquillo
se intorno la vita mi vuole che oscillo
E cammino cammino vado incontro al domani

mi sento più forte se ti tengo le mani
e cerco e o m'invento, stravolgo la vita
perchè tu non dica stavolta è finita.

Se penso e mi sento un pò più nervoso
è solo un momento che sa di noioso
poi passa poi torna non so come dire
c'è sempre un motivo...per tornare a capire (forse)



[youtube http://www.youtube.com/watch?v=OdaXLwALAXQ&hl=it&fs=1]

giovedì 14 maggio 2009

Perchè non può bastare sempre un ordinet
a rimettere a posto le cose?
In autostrada mentre la portavo via... passava in radio questa canzone



foto addio Brumi


Era d'estate e tu eri con me
era d'estate tanto tempo fa
ora per ora noi vivevamo
giorni e notti felici
senza domani


Era d'autunno e tu eri con me
era d'autunno poco tempo fa
ora per ora senza un sorriso
si spegneva l'estate negli occhi tuoi

Io ti guardavo e sognavo una vita tutta con te
ma i sogni belli non si avverano mai

Era d'estate e tu eri con me
era d'estate poco tempo fa
e sul tuo viso lacrime chiare
mi dicevano solo addio
So che sarò stimato pazzo, come so ancora che tutti gli uomini grandi hanno avuto questo nome. E perché la carriera di quasi ogni uomo di gran genio è cominciata dalla disperazione, perciò non mi sgomenta che la mia cominci così. (Leopardi)

mercoledì 13 maggio 2009





Cosa c'è che non va
ti si legge negli occhi
anche io alla tua età
mi appoggiavo agli amici più vecchi
per avere qualche dritta
sugli affari di cuore
e per non uscire a pezzi da un amore.
Che ne pensi di lei,
ci vediamo ogni tanto
è una storia così
ma non è che mi sto innamorando
forse è inutile parlarne
tanto lei non c'è
e chissà dov'è...
Se non hai da fare resta un po' con me.
Con un amico vicino si può parlare
con un amico vicino ti puoi sfogare
perché un amico vicino
di commenti non ne fa
rimane qualche domanda senza risposta
ma se un amico non parla non parla apposta

e puoi riuscire a salvarti
e a venir fuori da un gran casino

con un amico vicino
con un amico vicino.
Ho una storia anche io
ed un po' di problemi
è che anche da grandi
si finisce col fare gli scemi.
Tu la sai la differenza tra noi due qual'è?
Tu la sai qual è
E' che tu nascondi un po' meglio di me.

Con un amico vicino si può parlare
con un amico vicino ti puoi sfogare
perché un amico vicino
di commenti non ne fa
rimane qualche domanda senza risposta
ma se un amico non parla non parla apposta
e puoi riuscire a salvarti
perché lui non se ne va...
Con un amico vicino ci vuole poco
perché un amico vicino ti regge il gioco
e puoi sbagliare parole
tanto lui ti capirà

perché un amico vicino non si offende
davanti agli altri lo sai che ti difende

e puoi riuscire a salvarti
e a cambiare anche un destino
con un amico vicino, con un amico vicino
con un amico vicino, con un amico...

lunedì 11 maggio 2009

L'intelligenza è uno spreco

l'opinione un reato

da oggi ho deciso

mi faccio I CAZZI MIEI

sabato 9 maggio 2009

A volte mi sembra di gettare solo sassi nel lago.
Non rimbalzano più,
non riemergono guizzando dalla superficie acquosa.
Cadono in un sordo gorgoglio fino a creare barriere,
dighe innaturali tra reazione, azione e spontaneità.




E siccome oggi siamo in sintonia cito due frasi di Lapo che come sempre è ....avantissimo!!!.. come al solito sai esprimere in poche parole quello che io non riesco ad esprimere in ore di paturnie.


i sentimenti sono prima di tutto una attribuzione di valore. personale, soggettiva ma assoluta.

certa gente ti fa compagnia anche quando non c'é. altra, ancorché assente, riesce comunque a farti incazzare. ergo, rispetto all'essenza, la presenza è un optional.
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mercoledì 6 maggio 2009

In macchina mentre venivo da te....

E stringere le mani per fermare
qualcosa che
dentro me
ma nella mente tua non c'è
Capire tu non puoi
tu chiamale se vuoi
emozioni
tu chiamale se vuoi
emozioni
L'ultimo bacio per l'ottantesima volta in tv, e "30 anni tra un mese" passati da un pezzo. Il gelsomino fuori inizia a profumare l'ingresso in una serata pulita che sa di futuro caldo. Così ci penso mentre stendo i panni e organizzo il cervello per domani, e quei 30 anni non fanno paura. Il senso l'ho trovato e non mi sento realizzata perchè sto facendo un bambino, è l'aver costruito un bambino che indica la strada. E domani ci vedremo faccia a faccia, con i tuoi pugnetti chiusi e le paure che mi porto dietro, con la speranza di sentirmi dire che "va tutto bene" e la certezza che io e te siamo già una realtà. E adesso porto a nanna il papà che sbuffa per l'ennesimo film palloso che guarderemo insieme, consapevole che lo riempirò di domande fino a quando uno dei due cadrà sfinito sul cuscino di piume.

lunedì 4 maggio 2009

Credo proprio che l'amaro momento stia arrivando. Oggi per l'ultima volta ti ho fatto 10 € e tu come sempre, hai fatto scattare 700 volte la pistola perchè, come me, hai sempre avuto problemi di reflusso. Mi chiedo se ti ho mai fatto il pieno, ne dubito onestamente. So che stai capendo, so che sai che ti abbonderò tra poco. Lo capisco dalla freccia che ha magicamente smesso di incantarsi, sento la tua vocina supplicarmi "ti prego funzionerò meglio ma non mi abbandonare". Dicono che ti porteranno nei paesi dell'est e al solo pensiero mi si distrugge il cuore. Sei stata mia compagna, mia alcova, mia fedele amica. Non mi hai mai tradito, nemmeno quando ti ho rovesciato negli interni quattro mastelli di sabbia zen. Non mi hai mai lasciato a piedi, nemmeno quando non ti ho fatto benzina per giorni e quando me ne sono accorta indossavo la gonna bianca e, tu lo sai, non potevo rischiare di sporcarmi. Hai imparato a guidare per inerzia, ti bastava la prima e la seconda e poi via in folle sperando di arrivare al distributore.
Non hai fatto una piega nemmeno quando ti ho spaccato il lunotto posteriore contro la basculante del box, hai ingranato la prima e ti sei fatta aspirare tutte le micro cellule di vetro. Non c'è stata una sola mattina in cui non ti sei accesa... per quasi dieci anni. Insieme abbiamo imparato a guidare in autostrada, anche di notte... soprattutto di notte. Abbiamo imparato a guidare sulla A1, quella volta che il treno c'è scappato via per un soffio e noi dovevamo raggiungere l'ospedale di Cremona. Ricordi i camionisti che ci facevano i fari e noi pensavamo di aver bucato, mentre invece avevamo solo, è il caso di dirlo, "rimorchiato"? Mi hai insegnato anche a pagare con il fast pay, e io che avevo paura che mi sputasse la tessera chissà dove, cosa che si è puntualmente verificata. Non sono cose che si dimenticano facilmente, sicuramente io non lo farò. Sarai sempre la mia Brumilla, l'unica che albergherà nel mio cuore, l'unica che non scorderò MAI.




sabato 2 maggio 2009

Ecco l'ho sentito muoversi in fondo allo stomaco, quel languore latitante che da troppo non sentivo. Quella progettualità nel pensare che domani sarà una giornata in cui avrò il tempo di fare, la voglia di fare, ma fare quello che ho scelto di fare. Sono bastati un paio di giorni di ritorno alla mia vita per aver voglia di tornare a scrivere e studiare... domani sarà quel giorno.

Ma qualcuno ricorderà questa canzone di RAf?


Tutti quanti sempre a dire fai:fai!
Nella vita se nn fai che cosa fai?
O fai o te ne vai!
E' un lavoro che nn smette mai
24 ore tutti fa fa fa fa fa!
Attento a quel che fai!
Ti ci metti anche tu
donna fra di noi
anche fare l'amore
è far quel che tu vuoi...
E tu fai e non fai
Io sogno di volare al sud
accanto a un Bellini dry
e non ritornare più nè mai!
Tutti a dirmi:dai! Ti muovi o no!
Sta zitto e fai fai quello che dice lo spot
Fai che il tempo va e mentre fai
la vita si svita e non basta mai!

Appena nato chiedono: "Da grande che farai?"


La coscienza che ti dice:fai!

E non la smette mai!
Fai qualcosa che va
e diventa un re!
Questa civiltà
cromata del "FAI DA TE".
Tutti dicono fai!
Ma un giorno voglio fare un blitz
e tu non mi rivedrai
sarò Garabombo in jeans e vai!
Tutti a dirmi dai! Ti muovi o no?
Sta zitto e fai fai quello che dice lo spot.
Fai che il tempo va e mentre fai la vita si svita e non basta mai!
E intanto fai e se ti fai
va bene ma basta che fai!
Dai! Sta zitto e fai!
Va dritto ormai
la vita si svita e nn basta mai...

venerdì 1 maggio 2009

Sembra un po' melrose place. Una piccola comune con la mia casa e la casa di mia sorella al piano di sopra. Quando vivo giornate come oggi mi sento realizzata. Abbiamo pranzato insieme in giardino, chiaccherando del più e del meno, con il piccolo che ha sbaffato tutto l'arrosto della zia. Adesso la lavastoviglie è partita, lo zio sta giocando a pallone con il piccolo e fa un sacco bene a tutti e due fare una bella sudata sotto il sole. Ho steso il mio primo micro bucato, con dei vestitini che saranno meravigliosi quando dentro ci sarà il mio piccolo. Aspetto che arrivino in bici i miei genitori per berci il caffè tutti insieme... e mi sa che ci scappa un gelatino.