mercoledì 22 luglio 2009

venerdì 17 luglio 2009

DOCCIA FATTA, KAFTANO BIANCO,


IL MIO PICCOLO CHE DANZA CON ME,


LENNON NELLO STEREO.....


CHE VIITTAA


MA COME HO FATTO IERI A FARE TUTTO SENZA DI TE :)




Watching the wheels (John Lennon)*



People say I'm crazy doing what I'm doing,
Well they give me all kinds of warnings to save me from ruin,
When I say that I'm o.k. they look at me kind of strange,
Surely you're not happy now you no longer play the game.



People say I'm lazy dreaming my life away,
Well they give me all kinds of advice designed to enlighten me,
When I tell that I'm doing fine watching shadows on the wall,
Don't you miss the big time boy you're no longer on the ball?



I'm just sitting here watching the wheels go round and round,
I really love to watch them roll,
No longer riding on the merry-go-round,
I just had to let it go.



People asking questions lost in confusion,
Well I tell them there's no problem,
Only solutions,
Well they shake their heads and they look at me as if I've lost my mind,
I tell them there's no hurry...
I'm just sitting here doing time.



I'm just sitting here watching the wheels go round and round,
I really love to watch them roll,
No longer riding on the merry-go-round,
I just had to let it go.





Traduzione:



Guardando le ruote



La gente dice che sono pazzo a fare ciò che faccio,
E mi da un sacco di avvertimenti per salvarmi dalla rovina,
Quando dico loro che sto bene, mi guardano in modo strano,
(rispondendo:) Sicuramente non sei felice ora che sei fuori dal gioco.



La gente dice che sono pigro e che passo il tempo a sognare,
E mi da un sacco di consigli per illuminarmi,
E quando rispondo che mi piace guardare le ombre sul muro,
(rispondono:) Non rimpiangi i bei tempi andati, ora che non sei più in ballo?



Io me ne sto semplicemente seduto qui, a guardare le ruote che girano e girano,
Mi piace veramente vederle girare,
Niente più giostre,
Ho dovuto lasciar andare.



La gente fa domande persa nella confusione,
E quando io rispondo che non ci sono problemi,
Ma solo soluzioni,
Loro scuotono la testa e mi guardano come se io avessi perduto l'intelletto
Io dico loro che non c'è fretta...
Me ne sto seduto qui a far passare il tempo.

Io me ne sto semplicemente seduto qui a guardare le ruote che girano e girano,
Mi piace veramente guardarle girare,
Niente più giostre,
Ho dovuto lasciar andare.

Ora ho capito perchè per anni mi sono addormentata in quella posizione. Sdraiata su di un fianco, le gambe un po' ranicchiate, riempiendo il vuoto con un cuscino... mi allenavo ad averti con me, hai riempito quel vuoto amore mio....


mercoledì 15 luglio 2009

Oggi prima uscita ufficiale con il bimbo.



Lo ammetto mi piacciono i centri commerciali, sono pratici, hanno orari compatibili con la mia vita, a volte sono aperti di domenica, proprio quella domenica che hai finito il burro o ti serve qualcosa urgente. Impazzisco per le scale mobili, i parapetti in cristallo e le fontane coperte.
Però nulla ripaga il tour di sta mattina a salutare i nostri amici commercianti: Massimo e la sua famiglia i prestinai, Raffaella la barista del bar che tu sai, Elide del centro estetico e poi i commercianti del mercato. Le bancarelle, i colori, le signore anziane che si fermano a parlare a darmi consigli e altri che mi salutano e io non so chi siano.
Il piccolo ha dimostrato di essere quel piccolo vagabondo che immaginavo. Ha dormito, sorriso, fatto mille facce buffe e ha guardato il mondo con occhi curiosi.

Cose pensate durante la giornata:

- trooopppoo calddoooo

- perchè strilli quando devi dormire e dormi quando devi stare sveglio???

- mi manca mia sorella

- poter girare di nuovo in auto ascoltando la radio è una irrinunciabile piccola gioia della vita, un privilegio da non sottovalutare.

- l'aria del finestrino, il profumo di grano tagliato, l'estate.. un dono.

giovedì 9 luglio 2009

Riproviamoci. Dicevo che potrei scrivervi cose fantastigliose sul mio piccolo, ma mi tacereste di essere la solita mamma un po' patetica e stucchevole. E infatti lo sono, per cui immaginate ogni cosa meravigliosa, ecco quella è la cosa che sto pensando del mio piccolo.
Mi viene in mente un vecchissimo film, mi pare con Schirley Temple, in cui c'era una sorta di grande barca in paradiso, che trasportava tutti i bambini che venivano, poi, destinati ai loro genitori. Ecco mi immagino così l'incontro tra me e lui. C'era un posto dove venivano archiviate le richieste dei genitori e un grande Cervello (più o meno elettronico), che abbinava le richieste ai bambini. Io l'avevo chiesto SANO, con il fisico di mio marito e magari i miei colori, ma soprattutto con un faccino buffo. Lo hanno cercato lì sulla grande barca e quando gli hanno letto le richieste lui ha risposto pronto "sono proprio io" e così è salito sul grande scivolo del paradiso dei bambini ed è arrivato nella mia pancia, da prima come un sogno e poi come un mucchietto di ossa e amore. La prima notte ci hanno divisi perchè ho partorito con un cesario e lui è stato messo nella culla termica, ma ci siamo pensati tanto. Ad ogni ora mi svegliavo e contavo le il tempo che mancava all'alba. Dovevo alzarmi, dovevo andare da lui, così al mattino appena è arrivata l'ostetrica a vedere come stavo, ho chiesto subito di essere messa su una sedia a rotelle con tutti i dolori e tubicini vari e di essere portata da lui. E così hanno fatto, nessuno avrebbe potuto dirmi di no. Vederlo è stata un'emozione davvero difficile da raccontare. E' stato come se fosse la cosa più normale del mondo, lui era il mio bambino, era ovvio, era impensabile diversamente, eravamo destinati e ci siamo riconosciuti, ma era allo stesso tempo sconvolgente e viscerale. Pesava come un sacchetto di pane per la domenica. Poco meno di 2Kg, ma era proprio come lo volevo io. Stringerlo a me ha sciolto tutte le tensioni dei nove mesi di gravidanza, lui stava bene, io stavo bene, tutto il resto era esistito??
Potrei anche raccontarvi dei cinque minuti di delirio che ho avuto quando, dopo aver provato invano ad indurmi il parto, mi hanno detto che mi operavano perchè il bambino andava in sofferenza ad ogni contrazione, ma penso che il racconto sarebbe molto più esilarante se raccontato da uno dei presenti in sala operatoria. Mi hanno sfottuto alla grande prima e dopo avermi addormentata, perchè ad un certo punto ho focalizzato il fatto che mio figlio poteva davvero stare male. In 9 mesi di gravidanza mi sono preoccupata spesso per le gufate dei dottori, ma una vocina dentro di me mi diceva che il piccolo stava bene. In quei cinque minuti invece ho realizzato che il mio bambino poteva morire e ho preso a blaterare "saaaalvaateeee il mio bambiiiinooo" o "scegliete lui non me". Tutti ridevano, sdrammatizzavano, ma penso che non scorderò mai gli occhi della Dott. Rossi. Mi ha guardata da sopra la sua mascherina, due occhi di donna che incrociavano gli occhi di mamma. Lei ha capito davvero che non scherzavo. Mi ha guardato come la più dolce delle Madonne e io ho chiuso gli occhi più serena.
E invece vi racconterò le notti passate in terapia. Fortunatamente il mio piccolo è stato messo in "terapia minima", ma le notti erano uguali per tutte noi. Assonnate, preoccupate, eravamo tutte lì, noi mamme della nursery che non potevamo avere i nostri piccoli accanto al letto. Arrivava la ragazza che aveva la bimba in terapia intensiva (tutte noi facciamo ancora il tifo per la sua bambina), si sedeva a guardare i nostri bimbi addormentati senza tubi e monitor attaccati, rideva un po', si sfogava, ci raccontava i suoi 22 anni e una sera ha straziato tutte noi con una semplice frase: "ho voluto una bambina per essere felice, e mi ritrovo in terapia intensiva". Il thè che ci ha portato la puericultrice non ha scaldato il gelo che è sceso tra quelle culle. Un'altra sera invece abbiamo visto portare via un altro bimbo dell'intensiva. Quando vedi così tanti medici intorno ad una incubatrice, inizi a tremare senza conoscere la diagnosi. Eravamo tutte in silenzio a guardare dal vetro che ci divideva, chi pregava, chi imprecava a seconda del proprio credo. E poi la gara di solidarietà, quando una di noi veniva dimessa si condivideva la gioia e ognuna di noi sperava di essere la prossima. Oppure al mattino, il giro di visite dei dottori. Tutte in silenzio a tenerci la mano, stufe di brutte notizie e aggrappate ad ogni minimo segno di miglioramento. E i giri di pianto che ci siamo fatte, un giorno una, un giorno l'altra perchè la stanchezza a volte tramortisce ogni ottimismo. Porterò nel cuore anche questa esperienza, perchè il mio parto mi ha insegnato diverse forme di amore oltre a quello incommensurabile per il mio scricciolino. Spero che questa solidarietà non si spenga nei buoni propositi da "fine vacanza", spero veramente di non perdere i contatti con "le mamme della terapia" perchè è bello scoprire di poter condividere le proprie emozioni e sarebbe un peccato condividere solo quelle brutte. Mi piacerebbe rivederci tutte tra un po', in splendida forma, con sorrisi sfolgoranti ma soprattutto con tutti i nostri bimbi sani, sorridenti e pronti a far danni.

Ah.. dimenticavo, l'abbiamo chiamato Riccardo, è nato il 22 giugno ha aspettato che arrivasse l'estate e che la lavanda fosse un po' più matura...

P.s. Avrei voluto raccontarvi anche di quanto sia stato fantastico il mio Cow Boy, ma so che lui preferisce tenere per sè certe cose e lo rispetto. Però voglio ringraziarlo pubblicamente, lo urlerei al mondo, che è stato un compagno semplicemente perfetto, che la sua presenza al mio fianco è stata fondamentale e che con il nostro bimbo in mano, è l'uomo più bello dell'universo.

martedì 7 luglio 2009

Riuscirò a scrivere un post tutto intero prima che il piccolo inizi a reclamare la sua cena??? Allora, potrei scrivervi che il mio piccolo è meraviglioso, stupendo, megagalattico ma mi tacereste ... s'è svegliato ....