mercoledì 30 settembre 2009










Da Lisbona - il libro delle maree -

Eccola lì, sepolta sotto la posta che non hai tempo di leggere, mischiata ai conti da pagare e le ricevute da ritirare. Eccola lì, la tua vita. E' bastato avere un istante di apnea prima di respiare ancora affannosamente. Un istante. Un niente divenuto piccolo pensiero e poi fischio e poi fragore di treno in corsa. Quel libro che, dimenticavi, dovevi e VOLEVI leggere. Si è insinuato in un izmo di silenzio, non appena il clamore del contingente ha smesso di rimbombare.
Hai trovato i piedi nudi, il cartone sul divano, quel film che ami tanto e la voglia di pensare. Come quando ti pare di aver visto un volto conosciuto. Non ne sei sicuro. Forse sbagliavi. Eppure sembrava proprio lui. E sorridi. Inutilmente. Irresistibilmente. E mentre scosti il ciuffo dalla fronte, mentre dirigi lo sguardo verso la strada che stavi percorrendo, ti ritrovi tutto tra le mani, l'appuntamento, l'orologio, il tuo bambino e un sorriso di naftalina che sa di pagine ancora da scrivere o forse solo di pensieri ancora da pensare... ma va bene così. Un sorriso lungo ed instancabile che ti faccia compagnia, niente più risate assordanti che sanno di isteria. Una goccia, una virgola, una nuvola di fumo dalla finestra. Tu.

venerdì 25 settembre 2009

Pensieri sparsi di una notte di riflessione.... o di riflesso




.... forse sono solo troppi i birilli. Fermati. Fai un passo indietro... ma non smettere di esercitarti....

Hai sempre voluto essere una stupida bionda priva di contenuti..... adesso che ci sei riuscita ti lamenti?

.... Scrivere è passione, ma anche esercizio. Una dura lotta contro l'apatia di pensiero ed emozione. E allora ricomincia con i puntini e le astine prima di passare a riempire pagine di "a a a a a...." Nell'attesa di ritrovare la vena artistica, esercitati con l'arteria pratica.





martedì 22 settembre 2009





Un'altra serata persa dietro al lavoro...
mio marito solo sul divano...
il mio bimbo solo nel lettino...
io sola nello studio....
questo lavoro ha sempre meno senso.

venerdì 18 settembre 2009

ecco... poi ci sono persone grandi, persone come mio padre o che lo ricordano... persone che parlano con i silenzi, che sono presenti con le loro assenze perchè non sprecano mai un solo secondo di vita facendo del male... e io quelle persone le adoro... capisccciii ammmeeee




martedì 15 settembre 2009

dire al mio bimbo "ti amo tanto" e vederlo che si addormenta sorridendo

mercoledì 9 settembre 2009

Penso a quello che mi scrive Davide, alla sua paura della quotidianità che esorcizza cercandosi donne in altri continenti così, dice, sono diverse da lui. E poi invece sta notte non dormo e penso un po'. Penso che quando perdi qualcuno, perdi soprattutto la quotidianità ed è uno stillicidio di dolore ricorrente che non ti abbandona e che non vuoi abbandonare. E' mettere le posate per due, comprare quella marca di tortine per la colazione, vedere una maglia in un negozio e pensare che a lui piacerebbe. E' allungarsi nel letto e non toccarne i confini, intralciata da gambe e da quella spalla nella quale ti rifugi. E' l'assenza della presenza a far mancare il fiato quando ti accorgi che devi tornare a parlare al singolare dopo una vita passata a parlare al plurale. Questa quotidianità che ci spaventa, questa fuga dalla "normalità" penso sia forse proprio la risposta alle domande che ci poniamo. A volte si ha paura a dire davanti ad uno specchio "mi piace quello che ho", abituati ad essere traditi dalla vita e quasi pervasi da sensi di colpa se, una volta tanto, si è consapevoli della propria pienezza. E ti scopri ormai prigioniera di quel profumo buono che ti resta sulla pelle dopo che lo hai allattato, e di quel battito che hai bisogno ancora di sentire e allora lo stringi cuore a cuore e torni ad essere un'unica persona. Sarò per questo che non dormo sta notte, perchè non voglio perdermi quell'atmosfera che c'è in camera con la luce soffusa per non farlo spaventare, sentendolo che respira al mio fianco con quella pelle di porcellana che gli ho fatto e allungando la gamba per trovare un pezzettino di papà così stanco per essersi preso tanta cura di noi, e che assonnato si volta e mi stringe forte. Non potrei fare a meno della mia quotidianità ormai è la mia piccola droga d'amore.

mercoledì 2 settembre 2009

La verità è che non sei tu che continui ad istruirmi

... sono io che non smetto di apprendere.....