venerdì 25 giugno 2010



Strinsi le mani sotto il velo oscuro...
"Perché oggi sei pallida?"
Perché d'agra tristezza
l'ho abbeverato fino ad ubriacarlo.
Come dimenticare? Uscì vacillando,
sulla bocca una smorfia di dolore...
Corsi senza sfiorare la ringhiera,
corsi dietro di lui fino al portone.
Soffocando, gridai: "E' stato tutto
uno scherzo. Muoio se te ne vai".
Lui sorrise calmo, crudele
e mi disse: "Non startene al vento".
..

Anna Achmatova

mercoledì 23 giugno 2010


Che l'Italia fosse un paese di arbitri e allenatori falliti, giocatori di serie Z e tifosi della birra e gazzetta l'avevo capito da un pezzo. Così come mi è altresì chiaro il fatto che il calcio è usato come palliativo sociale per riempire i giornali e i palinsesti televisivi di stronzate, omettendo dolosamente notizie di ben più rilevanza sociale.

Il problema è che ancora mi stupisco e mi infastidisco quando vengono emanate circolari aziendali dove si autorizza la gente a fare una sospensione dal lavoro di due ore per vedere la partita. Non che la cosa sia di per sè abominevole, potrebbe essere un giusto spazio aggregativo per tutti. Quello che mi infastidisce è che in Italia il concetto di "flessibilità lavorativa" è applicato per le più stupide e non per quelle fondamentali. Pensiamo a quante madri vorrebbero avere una flessibilità di due ore per poter conciliare gli impegni di famiglia con quelli lavorativi. Diciamoci la verità, non in tutti i lavori è indispensabile una presenza negli orari canonici degli uffici. Però una donna che chiede flessibilità è una donna da condannare, da ostacolare perchè "se non sei capace di coniugare lavoro e figli restatene a casa"



Un anno fa amore mio ....





sabato 19 giugno 2010







Venere steatopigia

danzante

scalza

nella notte che si fa estate

venerdì 18 giugno 2010






In quanti posti
siamo stati vicini
senza sfiorarci l'esistenza.

Ho respirato
il profumo delle tue assenze,
ho vissuto la notte
che tu hai declinato.

Sulle acque del naviglio
mi sono imbattuta in te,
di nuovo anima esposta,
ti ho sentita accanto.

Su quella ripa
ti ho baciato
e mi ha sfiorato la tua poesia.

martedì 15 giugno 2010

Trovo che questa canzone sia semplicemente fantastica...

(Paolo Limiti - Shapiro)

Camminavo per strada
e in silenzio sentivo
alle spalle la gente
che piano diceva
come tu mi tradisci
e come io son
finita da sola.


Poi qualcuno, con tono
da inutile santo,
era molto spiacente
per me, e proprio tanto.
Che talento sublime
per fare del male
c'è nella gente!


Mio Dio,
che voglia
di girarmi e di gridare:
"Fate voi,
voi che cosa sapete
delle mie cadute,
dei disastri miei".


Stupidi!
Stupidi!
Non ne sapete niente,
niente voi.
Dov'è lui, cosa è lui,
voi non ci arriverete
proprio mai.


Amore mio,
amore mio,
vieni a dire qualcosa,
vieni a fare qualcosa,
a salvare qualcosa,
a ritrovare qualcosa
che era in noi.


Stupidi!
Che stupidi!
Quel che penso e che sento,
che ho bruciato e che spento,
che ho rubato e che ho speso,
queste cose la gente
non le sa mai.

Il telefono suona
da mille distanze,
strane amiche ed ancora
più strane alleanze.

Tutte vogliono dire
e non dire il problema
che c'è qui presente.

Ogni sguardo che incontro
nel bar sotto casa
è un incrocio di pena
e di tacita intesa,
e qualcuno poi scuote
la testa per dire:
"Capitolo chiuso"
.

Mio Dio,
che voglia
di girarmi e di gridare:
"Fate voi,
voi che cosa sapete
delle mie cadute,
dei disastri miei".

Stupidi!
Stupidi!
Non ne sapete niente,
niente voi.
Dov'è lui, cosa è lui,
voi non ci arriverete
proprio mai.

Amore mio,
amore mio,
vieni a fare qualcosa,
a salvare qualcosa,
vieni a dire qualcosa,
possiamo dire ogni cosa
se tu lo vuoi.

Stupidi!
Che stupidi!
Lui mi ha solo amato,
io si l'ho capíto
e l'ho anche lasciato.

Ecco quello che invece
non dirò mai.


Io si l'ho capíto
e l'ho anche lasciato.
Ecco quello che invece
non dirò mai!

venerdì 11 giugno 2010

Ho preparato gli abiti. E' tutto pronto: il mio vestito, gli accessori, il vestito di Steve, mancano solo i gemelli per la camicia. E poi ho preparato i tuoi vestiti piccolino, due cambi completi per prevenire ogni incidente e per farti essere bellissimo domani al matrimonio.

Siamo partiti in due in questa avventura. Eravamo Dany ed io. Era il 1989, avevo 13 anni, lui 15. Eravamo al mare, giocavamo sulla spiaggia, sua madre lo rincorreva per mettergli il cappello e lui scalciava come un mulo animato dal suo, appena nato, orgoglio maschile. Ed era con me quando morì la nonna, mi ha accudito con la sua famiglia per un mese. Ero con lui quando Cesare portò via Roberta e quando combinava qualcosa e io dovevo coprirlo. Di avventura in avventura siamo arrivati a domani. Ti sposerai e mi hai voluto con te. Io porterò il mio piccolo e rivedrò la tua famiglia che non vedo da più di dieci anni. Siamo partiti in due, siamo arrivati in cinque a questo traguardo, e il numero dei partecipanti è destinato a salire.
Eppure ci abbracciamo ancora come 21 anni fa e riesco ancora a scorgere il sorriso dolce e lo sguardo impacciato del mio "fratellino". Vorrei dirti tante cose, farti mille raccomandazioni, ma domani sarò semplicemente lì con te e terrò le mie preoccupazioni ben sigillate nell'anima. Saranno i silenzi ad unirci più delle parole, qualunque cosa accada nelle nostre vite ci saremo l'uno per l'altra. Ne sono certa.

E ora basta gnagnera... ascolterò la canzone che ti dedicai anni fa....Grande figlio di puttana :)



Grande figlio di puttana
ma che amico per me
uno che ruba anche la luna
se la deve dare a te eeeehhhh
sotto l'ombra del cappello
non ti fa capire mai

se tira fuori il suo coltello
o ti chiede come stai

grande pero' che grande figlio di puttana
eeehhh aspettero' ancora un'altra settimana
Ha donne sparse per l'Italia
lui colpisce e scappa via
ma con ognuna ha fatto un pianto
ha pianto anche con la mia
grande pero' che grande figlio di puttana
aspettero' ancora un'altra settimana
stamattina apro il giornale
c'e' la tua fotografia
ti stan cercando dappertutto
cosa fa la polizia eeeehhh
ecco perche'è ti ho dato un'altra settimana,
(perche')
senza di te una serata non ingrana
(eeehh)
ecco perche' le donne vanno in fila indiana
(adesso so)

anche perche', perche' sei un figlio di puttana
ed e' per questo che a te la gente tutto ti perdona
(perche' dicono)
"guarda come suona la chitarra

quel grande figlio di puttana".



martedì 8 giugno 2010





Oggi avevo le visioni, mi capita talvolta quando dormo quelle tre ore a notte e leggo fino a nott fonda Pat Conroy. Vedevo davanti a me quel ristorantino trovato nel pacifico deserto nebbioso della ocean drive. Già, non avevo pensato che a San Francisco, oltre ai tram milanesi, avrei trovato anche la nèbbia. E invece era lì, ad ammantare la vista oceanica, ma abbiamo avuto pazienza e ben presto la nostra ford taurus (ridotta ormai a porcomobile dopo 6000 km di percorrenza) ci ha condotti alla scoperta di nuovi scorci di meraviglia. Ad un tratto, svoltata l'ennesima curva, abbiamo visto arroccato un piccolo ristorantino fatto di vetrate e cimeli nautici. Era l'ora di pranzo e ci siamo fermati. Come da nostra reiterata usanza, abbiamo scelto il periodo di bassa stagione per incappare in quel avamposto di balenieri. Per una volta di più, durante quel viaggio "on the road", ho percepito la presenza di un'anima scomparsa rimasta materializzata in ogni respiro malinconico sputato sull'asfalto.
Riuscivo a visualizzare solo questo oggi, nel pieno del cataclisma cittadino: un ristorante di legno, il vetro, oltre il vetro, solo l'oceano. Quattro anni fa. Qualche vita fa. Eppure ne sono certa: riuscirei ancora a trovare la meraviglia nel mio sguardo, perchè la moscapecora(*) non sa arrendersi davanti alla bellezza.



(*) la figura retorica della "moscapecora" è in fase di elaborazione....please waiting

mercoledì 2 giugno 2010

2 giugno 1981

AMAVA E CANTAVA LA VITA

POLERMICO, IRONICO, DISSACRANTE






Ad esempio a me piace la strada
col verde bruciato, magari sul tardi
macchie più scure senza rugiada
coi fichi d'India e le spine dei cardi
Ad esempio a me piace vedere
la donna nel nero nel lutto di sempre
sulla sua soglia tutte le sere
che aspetta il marito che torna dai campi
Ma come fare non so
Si devo dirlo ma a chi
Se mai qualcuno capirà
sarà senz'altro un altro come me

Ad esempio a me piace rubare
le pere mature sui rami se ho fame
e quando bevo sono pronto a pagare
l'acqua, che in quella terra è più del pane
Camminare con quel contadino
Che forse fa la stessa mia strada
parlare dell'uva, parlare del vino
che ancora è un lusso per lui che lo fa

Ad esempio a me piace per gioco
tirar dei calci a una zolla di terra
passarla a dei bimbi che intorno al fuoco
cantano giocano e fanno la guerra
Poi mi piace scoprire lontano

il mare se il cielo è all'imbrunire

seguire la luce di alcune lampare

e raggiunta la spiaggia mi piace dormire