domenica 31 ottobre 2010

"Ogni volta che provo un grande dolore lo disfo come farebbe Penelope e guardo filo per filo dove c'è quello che stride, mi difendo dal dolore con un grande scudo: il grande scudo della cultura e della poesia


"Si ... se non possiedi una donna non la conosci...Eh sì...Come fai a conoscerla altrimenti?... Il sesso è la via migliore per la conoscenza della donna... E se c'è la vera conoscenza arriva finalmente anche l'amore vero..."


(La scopata di Manganelli - Alda Merini)


Ci sono tanti modi di morire nella vita. Puoi morire con il corpo, è un classico, ma puoi morire anche uccidendo i pensieri, le emozioni, i sentimenti, la poesia. In questi giorni molti di noi si trovano a riflettere sulla morte, magari portando fiori sulle tombe tirate a lucido.
Questo novembre ho un motivo in più per riflettere sulla morte perchè un anno fa moriva Alda Merini, la mia poetessa preferita, ma soprattutto una Donna da cui imparare a vivere. Non riesco ancora a pensare a lei come ad un'assenza, nemmeno quando vado a scrivere sui navigli e trovo una targa commemorativa sopra il portone di casa sua. Riesco a sentire ancora i suoi passi sulla ripa, pesanti e lenti accompagnati dal bastone. Non che la conoscessi di persona, se non per quelle volte in cui sono arrivata alla porta di casa sua per portarle dei fiori. Ma la vita, la poesia, la condivisione e l'amore universale, travalicano molte delle convenzioni.
Così sento ancora l'Alda viva, come viva e sanguinante è ancora la sua poesia trafitta dall'assenza della sua voce. Non riesco ad arrendermi davanti alla morte, preferisco restare attaccata con le unghi e con i denti alla vita, rinvigorendo un ricordo, mantenendolo integro nella mia memoria, cercando di Amare anche quando fa male, perchè solo così so di essere viva.




Non avessi sperato in te
e nel fatto che non sei un poeta
di solo amore
tu che continui a dirmi
che verrai domani
e non capisci che per me
il domani e' gia' passato...




Alda Merini





A lei che sa capirti come sei
a lei che non tradì a lei che dice sì
quando vuoi a lei che spazza via
la tua malinconia per me

facendoti l'amore togliendoti il bicchiere lo so.
Tu con lei vola più su vola in alto come sai tu
vecchie cose dentro di me l'ombra di un uomo che assomiglia a te.

Lei che prende, lei che dà lei che vince, lei che ha
lei che ride, lei che c'è tutte le volte che volevi me.
...








Uomini sempre più ansiosi
Sull'orlo di una crisi
Con nuove nevrosi
Sognamo dell'arrivo di donne
Stanotte in città
Donne e motori chi ci salverà
Siam maschi contro femmine
Siam libri senza pagnie
Sansone contro dalila
Vicini a una voragine
E poi facciamo l'amore e dimentichiamo
Che siamo fatti così

E dopo fatto l'amore ci rivestiamo
Ti chiamo lunedì
Siam maschi contro femmine
Ed è un'eterna disputa
Senza nessuna regola
Come una guerra atomica

Uomini sempre noiosi
In cerca di una sfida
Che non ha mai fine
Per inseguire la donna dei sogni
Che poi svanirà

La fata turchina che ci salverà
Siam maschi senza femmine
Siam foglie senza alberi
Sansone senza dalila
Una tristezza cosmica
Ma se troviamo l'amore dimentichiamo
Che siamo fatti così
E quando arriva la notte ci spaventiamo
Dai stringimi così
Siam solo maschi e femmine
Esseri così fragili
L'amore senza regole
E non ci sono limiti

Così facciamo l'amore e
Ce ne freghiamo
Che al mondo va così e
Dopo fatto l'amore ricominciamo
Perchè è bello così

E dopo fatto l'amore ricominciamo
Perchè è giusto così
Siam maschi contro femmine
Siam libri senza pagine
Sansone contro dalila
Vicini a una voragine

sabato 30 ottobre 2010




VINTAGE

umanità che si sbraitano addosso
nell'attesa di esserci
... o almeno di esistere
mentre tu
resti incollato alla mia pelle
e sei essere
sei divenire
e io mi ergo dal tuo nulla

lunedì 25 ottobre 2010



Così finisce anche questa domenica, l'ultima per quest'anno con l'ora legale. Presto sarà più notte e la nebbia, che ho intravisto tornando dalla brianza, farà spesso capolino sulle nostre strade.
Sarà tempo di cibi caldi da mangiare, rintanati nelle nostre case e, se dio vuole, con una bella compagnia intorno.
Si starà sul divano con un po' di sonnolenza e voglia di raccontarsi. Sarà bello abbracciarci ricordando un po' dei migliori noi.
Come oggi a casa del mio "fratellino". A volte preferirei perdere i parenti che il destino mi ha dato in dote, così ho deciso di scegliermeli da sola. Ho trovato degli zii fantastici per il mio piccolino, e mi sono scelta il fratello più grande che non ho mai avuto.
Oggi ero nella sua nuova casa, con la sua nuova moglie, con la sua nuova vita, ma non è mancato quel vecchio ragazzo, il mio vecchio amico, mio fratello. Il mio piccolo che scopriva il suo gatto, sua moglie che cucinava per tutti, gesto d'amore sublime, e mio marito. Essere abbracciata alla mia vecchia strada e circondata da quella nuova, sembrava davvero avere un senso oggi. Eppure mi affacciavo alla finestra e non so perchè, o forse si, mi tornavano in mente le parole di quella poesia .....





Piove. Mercoledì. Sono a Cesena,
ospite della mia sorella sposa,
sposa da sei, da sette mesi appena.


Batte la pioggia il grigio borgo, lava
la faccia delle case senza posa,
schiuma a piè delle gronde come bava.


Tu mi sorridi e io sono triste. Forse
triste è per te la pioggia cittadina,
il nuovo amore che non ti soccorse,

il sogno che non t'avvizzì, sorella,
che guardi me con occhio che si ostina
a dirmi bella la tua vita: bella,


bella! Oh bambina, sorellina, o nuora,
o sposa, io vedo tuo marito, sento
a chi dici ora mamma, a una signora;

so che quell'uomo è il suocero dabbene
che dopo il lauto pasto è sonnolento,
il babbo che ti vuole un po' di bene.

"Mamma!" tu chiami e le sorridi e vuoi
ch'io sia gentile, vuoi ch'io le sorrida,
ch'io le parli de' miei viaggi; e poi,

quando poi siamo soli (oh come piove!)
mi dici, rauca, di non so che sfida
corsa ieri tra voi, e dici dove,


quando, come, perché, ripeti ancora
quando, come perché, chiedi consiglio
con un sorriso non più tuo, di nuora.

Parli d'una cognata quasi avara
che viene spesso per casa col figlio
e non sai se temerla o averla cara;


parli del nonno ch'è quasi al tramonto,
il nonno ricco del tuo Dino, e dici:
"Vedrai, vedrai se lo terrò da conto";

parli della città, delle signore
che già conosci, di giorni felici,
di libertà, d'amor proprio, d'amore...

Piove. Mercoledì. Sono a Cesena.
Sono a Cesena e mia sorella è qui,
tutta di un uomo ch'io conosco appena,


tra nuova gente, nuove cure, nuove
tristezze, e a me così parla, così
parla, senza dolcezza, mentre piove:


"Mamma nostra t'avrà già detto che...
E poi si vede, ora si vede, e come!
Sì, sono incinta: troppo presto, ahimè!

Sai che non voglio balia, che ho speranza
d'allattarlo da me? Cerchiamo un nome...
Ho fortuna: è una buona gravidanza...".

Ancora parli, ancora parli; e guardi
Ancora parli, ancora parli; e guardi
l'ombra grigiastra. Suona l'ora. è tardi.
E l'anno scorso eri così bambina
!

domenica 24 ottobre 2010


Ho sei cose nella mente
e tu non ci sei, mi dispiace.
Guardo dentro gli occhi della gente,
cosa cerco non so, forse un uomo.

Ehi man, che cammini come me,
dall'altra parte della strada.
Ehi man, che sei solo come me,
dall'altra parte della strada.
Canta e passa la malinconia,
se .....

Ehi fratello di una notte d'estate,
ci facciamo un po' compagnia.

Ehi man, che cammini come me,
dall'altra parte della strada.
Ehi man, vieni e canta insieme a me
da questa parte della strada,
e ci facciamo compagnia.

Guardo dentro gli occhi della gente,
cosa cerco non so, un altro uomo.
Guardo dentro gli occhi della gente,
cosa cerco non so, forse un uomo.
Ehi man, che cammini come me,
dall'altra parte della strada.
Ehi man, vieni e canta insieme a me
da questa parte della strada.
Ehi man, che cammini come me,
dall'altra parte della strada.
Ehi man, vieni e canta insieme a me
da questa parte della strad

lunedì 11 ottobre 2010





Ornella Vanoni - Mario Biondi

cosa m'importa del tuo amore ora

e' troppo tardi non ti sento piu'

o que me importa se voce me adora

se ja nao ha razao pra lhe querer

cosa m'importa

se ti vedo soffrir cosi'

se quando ti volevo

non hai saputo darmi amore


amor

o que me importa ver voce

chorando

se tantas vezes eu chorei tambem

cosa m'importa se mi stai

cercando

io ti cercavo ma non c'eri mai
per

me

o que me importa essa

tristeza em seu olhar

se o meu olhar tem mais

tristezas pra chorar que o seu

cosa m'importa se ti senti solo

io ero sola

morivo di te


o que me importa

seu carinho agora

se para mim a vida terminou

cosa m'importa

o que me importa

ah cosa m'importa

que me importa

Cosa m’importa
del tuo amore adesso
è troppo tardi
non ti sento più
cosa m’importa
se la tua voce implora
se prima non chiedevi mai di me
cosa m’importa
se ti vedo soffrire così
se quando ti volevo
tu non hai saputo darmi amore
cosa m’importa
se tu stai piangendo
che tante volte
ho pianto per te
cosa m’importa
se mi stai cercando
io ti cercavo
e non c’eri mai per me
cosa m’importa
del tuo sguardo così triste
se la dolcezza come il sogno
è andata via con te
cosa m’importa
se ti senti solo
io ero sola e morivo di te
cosa m’importa
del tuo amore adesso
è troppo tardi per avermi
cosa m’importa
cosa m’importa

giovedì 7 ottobre 2010


La globalizzazione, facebook, orribili strumenti di tortura societaria. Ma a volte ti scopri a parlare con un tuo "cugino" che sta dall'altra parte del mondo, che si sveglia mentre tu lavori e ti scopri a sorridere. Have a nice day Ed.

mercoledì 6 ottobre 2010



Non sei per nulla obbligato
a comprendermi
quasi non sento il bisogno
d'insistere

Tu che mi offrivi un amore
di plastica
ti sei mai chiesto se onesto
era illudermi

Ricorda
tu sei quello che non c'è
quando io piango

tu sei quello che non sa
quando è il mio compleanno
quando vago nel buio
Ma come posso dare l'anima
e riuscire a credere
che tutto sia più o meno facile
quando è impossibile
volevo essere più forte di
ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi se
tutto quello che
sai darmi
è un amore di plastica

Tu sei quel fuoco che stenta
ad accendersi
non hai più scuse
eppure sai
confondermi
Ricorda
tu sei quello che non c'è
quando io piango
tu sei quello che non sa
quando è il mio compleanno
quando vago nel buio
Ma come posso dare l'anima
e riuscire a credere
che tutto sia più o meno facile
quando è impossibile
volevo essere più forte di
ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi se
tutto quello che
sai darmi
è un amore di plastica
volevo essere più forte di
ogni tua perplessità
ma io non posso accontentarmi se
tutto quello che
sai darmi
è un amore di plastica
ma io non posso accontentarmi se
tutto quello che
sai darmi è un amore di plastica

martedì 5 ottobre 2010


orgoglio e dignita'
l. battisti

senza te
senza piu' radici ormai
tanti giorni in tasca
tutti li a spendere
perche'
allegria non c'e'
forse e' un poco di paura

che precede l'avventura
eppure io
ero stanco apatico
non c'era soluzione
ma si che ho fatto bene
ma perche'
adesso senza te
mi sento come un sacco vuoto

come un coso abbandonato
no
orgoglio e dignita'
lontano dal telefono
se no si sa
eh no
un po' di serieta'
aspetta almeno un attimo
oh oh oh...uh...


senza te
leggero senza vincoli
sospeso in mezzo all'aria
come un elicottero

perche'
nell'aria piu' non c'e'
quel mistero affascinante
che eccitava la mia mente

no
orgoglio e dignita'
lontano dal telefono
se no si sa

eh no
un po' di serieta'
aspetta almeno un attimo
oh oh
or go
gli o
e di
gni ta'
or go
gli o
e di
gni ta'
or go
gli o
e di
gni ta'
or go
gli o
e di
gni ta'
or go
gli o
e di
gni ta'

lunedì 4 ottobre 2010



E' lunedì, piove, mi cambiano il corso all'università mandando in frantumi i miei programmi. Ho visto volti che non avrei voluto vedere, ma non ho visto volti che avrei voluto vedere. Torno. Il treno si rompe, resto chiusa senz'aria e luce mezz'ora nel treno. Arrivo,mamma cade e si frantuma un po', niente di grave. Resta solo una cosa capace di cambiare il corso di questa giornata. D'Annunzio, Gasman, e la pioggia...



Il Genio...