mercoledì 30 gennaio 2008

La mia marea è nella prima pagina di goooooogle


Ci sono cose che impariamo da bambini e che restano nella nostra memoria. Spesso mi sono ripetuta stralci di questa poesia in inglese imparata alle elementari, e finalmente oggi l'ho trovata scartabellando in internet, non ricordavo il titolo e l'autore


I, too, sing America.


I am the darker brother.

They send me to eat in the kitchen

When company comes,

But I laugh,

And eat well,

And grow strong
.


Tomorrow,

I'll be at the table

When company comes.

Nobody'll dare

Say to me,

"Eat in the kitchen,"

Then.


Besides,They'll see how beautiful I am

And be ashamed


I, too, am America.


(Author: Poetry of Langston Hughes)

Ho imbustato la lettera per la mia Prof....


è sempre un'emozione chiudere speranze in una busta


e attendere la risposta di inchiostro su carta.


martedì 29 gennaio 2008



E se le cose funzionassero davvero così? Se imparassi a difendere me stessa, non con il vomito o gli svenimenti, ma con forza. Non aggressività certo, ma il coraggio di restare in piedi mentre chiedo e pretendo rispetto. Se iniziassi davvero a pensare che lo merito? Se fosse questo il regalo del 2008?


Perchè qualcosa è cambiato, lo sento. E non so ancora se è bene o male, ma diverso sicuramente si. Un tarlo, infinitamente piccolo a volte, una voce che contro ogni logica reale ... ride. Un paltò fatto della mia stessa carne, qualcosa che mi veste, mi scalda, mi protegge e che vuole tornare a vivere con me. Non lo vedo ancora, non ho uno specchio, ma lo sento sulla pelle. E' quella distanza da me stessa che mi permette di fidarmi del mio pensare, del mio sentire, che mi toglie la voglia di commiserarmi e fare la vittima, perchè vittima non sono.


Ho voglia di tornare a Vivere, con tutte le emozioni che so provare e forse sto ritrovando quella lucidità che mi è mancata in questi mesi, questa necessità di supplicare Amore. Ora sto in piedi da sola. Non corro ancora certo, che ad essere ottimisti si fa sempre in tempo, ma sento quella rabbia buona che mi ha sempre salvato. E non è pensare di non aver bisogno di nessuno al mondo, è più realizzare di meritare di avere amore e di dare amore. E quella consapevolezza di poter essere forte, capace di non dipendere dal giudizio delle persone, nemmeno da quelle a me più care, non dimenticando di imparare da loro.


Lo so che a volte non è facile seguirmi, non è facile capirmi e soprattutto è dannatamente difficile amarmi. So che spesso faccio delle scelte che sembrano assurde, però c'è sempre un sottile filo rosso, a volte inconscio, che mi ricorda in che direzione sto andando. So quello che costruisco con le persone, so quanto profonde siano le radici dei sentimenti e sono assolutamente consapevole che il bene travalica le etichette e i ruoli, è bene, solo bene, profondo e sincero a volte solo mascherato di paura.



Caterina che stringi la notte
e questa notte si ferma dov'è
Caterina che ascolti e non parli di te
la bellezza ti illumina il pianto

Non è un vivere sempre di Maggio
non è un cantico e questo lo sai
sfiori il tempo, conosci l'amore e lo fai
senza amore, col solo coraggio che hai

Stella incerta dell'attesa
stella sfortunata e offesa
vivido dolore, malinconia
chiudi i tuoi cancelli al mondo...
e vai via

Caterina che inganni la notte
ma questa notte tradisce anche te
Caterina che passi nel freddo che c'è
quest'inverno è già neve e rimpianto, per te

Stella incerta dell'attesa
stella sfortunata e offesa
vivido dolore, malinconia
chiudi i tuoi cancelli al mondo...
e vai via.



(.... è bellissima....)



Visto che Il Frez si è unito al coro.... continuo a canticchiare anche sul blog....



[youtube http://www.youtube.com/watch?v=ESG038zpMUE&rel=1]


No, non verrai
l’orologio nella strada ormai
corre troppo per noi
So dove sei
tu non stai correndo qui da me

sei rimasta con lui.
Le luci bianche nella notte
sembrano accese per me
è tutta mia la città



Tutta mia la città
un deserto che conosco
tutta mia la città
questa notte un uomo piangerà


No, non verrai
fumo un’altra sigaretta e poi
me ne andrò senza te.
Porto con me
un’immagine che non vedrò
tu che corri da me
da un’automobile che passa
qualcuno grida va a casa
è tutta mia la città
un deserto che conosco
tutta mia la città
questa notte un uomo piangerà


Tu non ci sei
io mi sono rassegnato ormai
tu non eri per me
Tu sei con lui
cosa importa io non soffro più
forse è meglio così


Tutta mia la città
un deserto che conosco
tutta mia la città
questa notte un uomo piangerà

lunedì 28 gennaio 2008

Perchè a volte un sorriso nasce dal nulla...


E' così, alle volte basta sapersi guardare con occhi più amorevoli e rispettosi per godere di noi stessi e di quello che ci circonda. E così è stato ieri, quando un tramonto da dipinto mi ha rubato un sorriso, o quando ho preso l'aperitivo con vecchi amici che non vedevo da tempo e raccontavano di una Laura che mi pare fortunatamente distante. E poi oggi, il sole che c'è e questa temperatura primaverile che fa molto poco "giorni della merla". E il mio lavoro, quello che quando voglio mi riesce bene, riuscire a fare in una mattinata tante cose che mi giravano per la testa. Riuscire a comprare a 20 € un sacco di vestitini per i bimbi e andare a prendere il mio piccolo a scuola e farlo ridere e sentirlo che mi racconta della prima lezione di geometria. Mangiare con la mia famiglia, ritornare ai vecchi tempi quando io ero quella sbagliata e tutto il resto del mondo perfetto e sentire ancora dentro di me quella voglia di amare la mia vita alla faccia di tutti e trovare un messaggio nella chat dove qualcuno mi dice "sei un angelo" e nella posta trovare notizie della mia Annat... ecco i mie buoni motivi per sorridere oggi.


Annat has been lovely, very quiet at this tme of year. ...... We have lottle snow on the mountains but it is very mild. Hope all is well with you and your families. Look after yourselves. Kind regards.

Gina


(La mia finestra ad Annat)

venerdì 25 gennaio 2008

Da dove proviene la piogggia????



La pioggia proviene dalla sua fine,


dalla pozzanghera,


dal mare,


dal fiume che lei stessa ha ingrossato.


Così come la nostra ingenuità,


che si nutre di lezioni imparate a furia di piccole ingenuità.


E' un ciclo costante,


infinito


vitale


che ci rende acqua e fango,


semplici,


non belligeranti,


accorti certo,


che una tempesta è sempre dietro l'angolo,


ma capaci di godere di una casa calda,


di piccoli che ci reclamano,


della musica che c'è


mentre fuori c'è la pioggia


... fuori appunto


(Commentando Fulvio)



E si, ce l'ho fatta anche sta volta a farmi riconoscere. Mi sembrava strano che non avevo ancora battezzato il corso, ma ieri sera ho recuperato. Sono riuscita a svenire anche nel corridoio accanto all'aula, e quasi quasi riuscivo a guadagnarmi anche sta volta un giro in ambulanza, ma ho sfoderato tutto il mio fascino per convincere quelli dell'ambulanza a ricaricare la barella e andare a salvare qualcun'altro in fin di vita. Wolly come al solito non si è scomposto, ma la povera Lara tramava più di me. Mentre ero lì capottata come una tartaruga sul guscio, vedevo la sua mano bianca tremare davanti ai miei occhi. Poveri, per loro era la prima volta, per me l'ennesima. Sono svenuta praticamente ovunque: in discoteca almeno un paio di volte, sul banco di scuola in seconda superiore, a casa mia di adesso (guadagnandomi anche il giro in ambulanza, che figata!!!), a casa dei miei almeno 2000 volte, ma ricordo con gusto quando sono svenuta sul tavolino in cristallo del salotto disperdendo frammenti ovunque e restando miracolosamente illesa e poi al lavoro di prima, anche lì giro in ambulanza e ovazione popolare. Insomma gli anni passano, ma ci sono delle certezze che non mi abbandonano mai.


giovedì 24 gennaio 2008

Musica Celtica - Cornamuse celtiche - Soldato scozzese

Ieri sera la Frà mi ha fatto leggere una poesia tratta da una raccolta di Yves Bonnefoy "Le assi curve" e ora stavo cercando on line qualche info e ho trovata questa....


Tratto da "DA NELL’INSIDIA DELLA SOGLIA"


Nella bocca che vuole
da un’altra bocca
il miele che nessuna estate
può maturare.

Nella nota che, bruscamente,
si fa intensa
fino a essere, glaciale,
quasi lo stretto

poi l’insistenza della
nota taciuta
che disunisce l’onda
nuda, sotto la stella
.

In un riflesso di stella
su un po’ di ferro.
Nell’angoscia dei corpi
che non si trovano.

Urta, tardi.

Labbra desideranti
anche se il sangue scorre,


la mano alta in urto
ancora quando
il braccio è ormai
cenere dissipata.


Il sonno, si sa, abbonda in questo periodo sulle mie palpebre però, la notte scorsa, ho dormito bene dopo non so quanto tempo. E pensare che dopo il seminario di ieri sera pensavo di finire nel labirinto con il minotauro o in un avventura di Giasone e gli argonauti. E invece no, dopo aver sognato che mio padre era Hitler e la mia casa un edificio nazzista (questo due notti fa... la mia amica Francesca dice che per riprendersi da un sogno del genere ci vogliono 10 anni di analisi) mi sono ritrovata in una festa di paese, qualcosa legato al vino, tipo festa della vendemmia (cromo... lo sai che ti sto porgendo il fianco vero?) ed ero con amici e mia sorella e mio cognato e mio marito (ma non quello vero, uno che era mio marito nel sogno). Ad un certo punto uno degli amici (che probabilmente avrà avuto la forza di Ercole... giusto per restare in tema) mi abbraccia e inizia a farmi volteggiare tra la folla e io rido tantissimo e guardo mio maritodelsogno come per dire "non ci posso fare nulla" e lui mi guarda esterefatto e sorridente. Diciamo che se metto insieme questi due sogni un giro alla neuro-deliri non me lo leva nessuno... a parte la legge 180.


Quindi dopo essere uscita indenne dal seminario sulla mitologia direi che posso considerarmi pronta ad approfondire l'argomento. Non subito chiaro, perchè finchè c'è il corso è difficile poter inserire altri percorsi di studi autonomi, però penso che questa estate mi dedicherò alla mitologia classica e mi concederò divagazioni sulla mitologia celtica che mi interessa già da un po' ma che non ho mai approfondito. Chissà saranno magari le mie origini krukke (come dice la mia amica Laura) che ogni tanto si risvegliano. Sarà per quello che mi son trovata bene in Scozia, soprattutto a Ballater dove siamo incappati nei giochi Celtici (vedi foto sopra).


Insomma ogni volta che mi affaccio al balcone della mia ignoranza, vedo lande infinite di cose da imparare.

mercoledì 23 gennaio 2008

Potrei scrivere di molte cose... ma forse farebbe troppo male e allora penso ai buffi casi della vita che mi fanno trovare nella stessa strofa accanto a te :)


Dall'Alpi a Sicilia
Dovunque è
Legnano,
Ogn'uom di
Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d'Italia
Si chiaman
Balilla,
Il suon d'ogni squilla
I
Vespri suonò.
Stringiamci a coorte
Siam pronti alla morte
L'Italia chiamò.



In questa strofa, Mameli ripercorre sette secoli di lotta contro il dominio straniero. Anzitutto,la battaglia di Legnano del 1176, in cui la Lega Lombarda sconfisse Barbarossa. Poi, l'estrema difesa della Repubblica di Firenze, assediata dall'esercito imperiale di Carlo V nel 1530, di cui fu simbolo il capitano Francesco Ferrucci. Il 2 agosto, dieci giorni prima della capitolazione della città, egli sconfisse le truppe nemiche a Gavinana; ferito e catturato, viene finito da Fabrizio Maramaldo, un italiano al soldo straniero, al quale rivolge le parole d'infamia divenute celebri "Tu uccidi un uomo morto"


lunedì 21 gennaio 2008

Altra cosa che non capisco degli uomini....


perchè quando devono fare un buco nel muro sbattono via mezz'ora per fare dei calcoli assurdi per segnare dove fare con chirurgica precisione il foro ...


e poi bucano dove cacchio vogliono loro????


venerdì 18 gennaio 2008

Questo è quello che accadeva fino a ieri




nonostate i miei tentativi di "un piede salva l'altro"


il risultato era sempre pessimo



ma sta mattina la mia bilancia mi ha sorriso mostrando un numerino che non vedevo da


taaaaaaaaaaaaaaaaantoooooooooooo teeeeeeeeeempppppppppooooooooooooo


IUUUPPIIIIIII :)


giovedì 17 gennaio 2008

Ieri ho conosciuto dio .. o giù di lì. Un uomo che mi ha guardata e mi ha detto " ti rimetto a nuovo e ti faccio perdere 25 kg in sei mesi"... poi mi ha chiesto 200 euri...


Non era un battone, era un chiropratico, ma le tariffe sono quasi uguali. E cmq io non voglio perdere 25 Kg... ma siamo pazzi??? Io nacqui morbida e morbida resto, è la mia identità, chi ha chiesto niente!!!


martedì 15 gennaio 2008


... consapevole di passare per pazza ma...


ho sentito profumo di primavera in giardino sta notte


(Cromo... servita su un piatto d'argento)



Faccio cose....vedo bolle... uffiiii!! Sono quasi le 23.30 e dovrei sentire il sonno calare sulle palpebre, almeno un pochinino visto che sta notte mi sono addormenta per l'ennesima volta dopo le 2 e alle 5.39 sono stata svegliata dalla tosse. Poi classico, mi addormento alle 7 quando è quasi ora di alzarmi. Vabbhè oggi era lunedì, potevo permettermi di stare a nanna un po' di più... però che palle! Ieri sera almeno ho giocato con Ruga.... non vi ho mai parlato di Ruga?... spè che vado a prenderla in camera e ci faccio una bella foto.


Beccata, si era già infilata sotto le coperte


.... poverina l'ho svegliata.....



ma non è bellissima???


domenica 13 gennaio 2008



E' che mi sento rossa, non tanto... solo un po'. Diciamo come due scarpe rosse su un piede nudo, o dei fiorellini rossi minuscoli su un abito nero, o come due labbra su di un viso pallido, come un'orecchino che si nasconde tra i riccioli biondi. Giusto un po', che troppo poi è volgare. Vado a momenti, come sempre nella mia vita.


Ricordo che anni fa, una ragazza mi disse "non rimanere schiava dei colori". Chissà perchè di tutti quei discorsi senza senso che faceva, mi è rimasta impressa proprio questa frase. E comunque non sono schiava dei colori, nemmeno lontanamente. Sono un gioco, un modo per comunicare, per nascondermi quando ce n'è bisogno. E mi stupisce che molti ancora non capiscano. Mi stupisco che molti ancora non sappiano distinguere il gioco dalla realtà, che scambino una maschera per l'attore, ma in fondo mi diverte anche un po'.


Ci sono i "profeti delle verità", quelli che dichiarano di dire sempre la verità, tutta la verità, nient'altro che la verità, e lo ripetono così tante volte che prima o poi scommetto che inizieranno a credere a se stessi. Cominceranno a credere che la loro verità sia la Verità, oppure si incarteranno su postulati gonfi d'elio e di utopie. E io mi divertò. Mi divertò a farmi chiedere di essere una donna "acqua e sapone", come se quella fosse la vera dimensione e il mio mondo di colori, qualcosa di costruitio e fasullo.


Credo che anche nella negazione dell'apparire ci sia un modo di apparire e non credo che sia più o meno giusto di un altro, credo che sia una strada, una appunto, non l'unica. Non credo che una donna sia più o meno donna in base al numero di cipria che usa o che decide di non usare. C'è chi dice "io sono così, prendere o lasciare" e c'è chi dice "voglio essere scoperta, vienimi a cercare".


Non lo so, sarà il fascino che esercita la cultura veneziana su di me, sarà che quel negozietto di maschere fatte a mano, giù in calle lunga, ancora me lo ricordo. Sarà che mi piace giocare con i simboli... sta di fatto che mi sento rossa, non tanto .... solo un po'.


sabato 12 gennaio 2008




A Bagdad oggi è nevicato e tutti pensano sia un presagio di pace. Sembra una favola, o meglio ancora, una parabola dell'antico testamento.


Mi piacerebbe credere che a volte basta solo un gesto semplice per sperare nella fine di ogni problema.


Per questa notte ci crederò, penserò alla neve mentre l'insonnia lotterà per riempirmi la testa di pensieri.


Penserò al mio mare, alla scogliera, come in quelle foto che ho visto appese alle pareti del mio bar-rifugio, quello che era una casa antica, quello che nessuno ricorda com'era in passato. Penserò alla neve sui giunchi della laguna, penserò alla spiaggia spogliata di ogni addobbo, penserò al freddo, ai capelli arricciati, alle labbra salate, dal vento in ogni respiro. Penserò ai miei luoghi segreti, alle parole della mia lingua. Penserò ai miei ricordi e a quella sensazione unica e irripetibile che si rinnova ogni volta in quel luogo: sentimi giusta in un posto giusto.

mercoledì 9 gennaio 2008

Me lo hanno chiesto loro, hanno okkupato il mio pc e hanno preteso la pubblicazione sul blog,


potevo rifiutarmi?


LE MIE SCARPETTE ROSSE....


Zono aBBalaDa....



adeZZo chiaBo il doDDore


Ma viieeeeniiiii!!!! Sta sera per la prima volta in tutta la mia esistenza ho usato una macchina da cucire! Si si, so fare qualcosa di ricamo e uncinetto, ma per ricamare le bavagline a mio nipote ciò impiegato giusto giusto 9 mesi.


La mia prima creazione unisce la moda all'utilità, una creazione innovativa, sicura, versatile e molto molto mooooltto glamour!!!



Trattasi di PRESERVATIVO PER ALBERO DI NATALE! Basta con questi sacchi di plasticaccia, basta con questi alberi pieni di polvere ... è ora di cambiare gente!!!! Ecco a voi in anteprima mondiale la creazione LalaStyle... per l'albero di natale che non deve chiedere mai!



Notate il drappeggio frontale, un vero tocco di classe. Il materiale utilizzato è una vecchia spugna coprimaterasso, poichè noi amiamo il vintage, che ben si presta ad avvolgere morbidamente e a proteggere dagli urti della vita. Ricordiamo che le nostre produzioni sono tutte rigorosamente


FATTE IN CASA



e cmq ho trovato forse una definizione di cosa è l'amore:


L'amore è quando chiedi al tuo compagno se ha visto la scatola dei cristalli di Polianna,


e lui sa cosa intendi....


e se non è amore ... bhè resta comunque una bella sensazione....


(e che pensavi che fosse così facile? hihihihi)

martedì 8 gennaio 2008

Sta mattina ho sentito in radio una cosa brutta brutta brutta.. i pooh che cantavano la versione italiana di The house of the rising Sun.... mi veniva tanto tanto da piangere!!!


[youtube http://www.youtube.com/watch?v=pRV9QCXLtHQ&rel=1]



The House of the Rising Sun è una canzone folk americana. Il testo ha come argomento una vita sfortunata ed è ambientata a New Orleans. L'esecuzione della canzone da parte del gruppo inglese The Animals, nel 1964, è generalmente considerata la più famosa ed è stata la numero uno in classifica sia negli Stati Uniti, sia nel Regno Unito.Al pari di molte altre classiche ballate folk, la paternità del testo di "The House of the Rising Sun", a volte chiamata "Rising Sun Blues", è dubbia. Lo studioso del folklore Alan Lomax, autore nel 1941 della raccolta di canzoni Our Singing Country, scriveva che la melodia era presa da una ballata tradizionale inglese ed il testo era stato scritto da Georgia Turner e Bert Martin, una coppia di abitanti del Kentucky. Altri studiosi propendono per ipotesi diverse, sebbene quella di Lomax sia generalmente considerata la più plausibile. L'espressione "House of the Rising Sun" è un eufemismo per indicare una casa chiusa, tuttavia non è noto se la casa descritta nel testo sia un luogo reale o fittizio. Tra le ipotesi più accreditate c'è quella che la vuole situata proprio a New Orleans: la notizia del suo abbattimento, avvenuto nel 2007, ha trovato spazio nelle pagine di qualche quotidiano statunitense.
Fu incisa in italiano dai
Los Marcellos Ferial: il testo, opera di Mogol e Vito Pallavicini, stravolge completamente il senso della canzone, trasformandola in una storia d'amore.


Ma bellissima la versione dei bisonti.... loro si che hanno tradotto alla lettera ma soprattutto colto il senso della canzone... noio vulevon savuar °_°




[youtube http://www.youtube.com/watch?v=d5TmM62DR00&rel=1]

sabato 5 gennaio 2008

TI REGALERO' UNA ROSA... ANZI TRE....




E poi le rose, non potevo presentarmi da lei senza le rose, e un fioraio lungo la strada della mia insicurezza. Tre rose di un rosso che rosso non è e non è rosa. E' il colore della poesia, delle parole che si generano senza fatica, che sgorgano direttamente dall'anima passando per l'inchiostro. E quando penso alla Poesia, qualcosa di alto e inarrivabile per me, trovo i suoi occhi e il suo sguardo stupito, imbarazzato, annoiato e lontano da questo mondo, ma presente e vivo in un mondo di relatività e di assoluto al quale appartiene e al quale io solo posso immaginare. E' il colore che trasforma la vita normale in un bagaglio da riporre, insieme ai giochi dell'infanzia, ai sogni di adulta, tutto ammassato nello stesso modo nel baule che profuma naftalina e muffa di cantina.


E' stato facile e senza filtri trovarla, Signora Merini, facile come decidere di suonare il suo campanello e trovare la sua Casa che sa di Amore antico e dolore e perdita e vita nuova e abbandono ritrovato. Tutto accatastato e sporco come il dolore, e vitale in quella voglia di non cadere scritta sul mobile e sui muri. Ha aperto la porta e ho intravisto cosa la vita può fare ad una donna. La può rendere povera, la può rendere tradita e traditrice, la può rendere pazza, la può rendere madre, può concedere un fascino che dura fino alla vecchiaia, che supera le rughe e la matita nera a disegnare occhi instancabili, può renderci noi stressi, ci vuole solo un po' di tempo.


E sorrido consapevole che questa valanga di parole che ho scritto, potranno riempire gli occhi ma non l'anima, perchè non sono poesia. E' la mia vita, solo la mia vita, in un giorno solo mio che ho voluto rendere speciale. Non sono ancora il mio dolore che è troppo giovane per poter essere narrato, è solo vita che brucia nello stomaco e scorre a righe trasparenti che scavano il mio viso.


fotoracconto della giornata


Tu mi vedi che io dormo sola


e sai bene che sono proprio io.


Un po' forte


un po' irriguardosa,


sono lo spillone


che ogni tanto ti punge


le calcagna.


Tu mi prendi per una vigna


di uve mature


ma non sono dolce,


tu mi credi una maestra d'amore


e intanto non mi dai


neanche un bacio.


(Io dormo sola di Alda Merini)

buongiorno mondo...buonanotte mondo...vo a dormire


venerdì 4 gennaio 2008


Vado nella città tentacolare a passeggiare, fare foto e se mi riesce a scrivere....un viaggio nella mia mente complessa e semplice come sa essere Milano.



MILANO


(Alda Merini)



Guglie d'amore


che fioriscono


sulle metamorfosi del cuore


Milano che abbracci tutta


superba,


latte a profusione


per i bambini


di tutto il mondo.


Milano cipressi dritti


che vedono gli amori nascere


e poi partire.


Milano filosofie a bufere


che ti diverti


a veder morire


e poi piangi Navigli interrati.


Milano bella colomba


io sono il tuo ramoscello


e così ti amo.

martedì 1 gennaio 2008

...ho un anno in più ma ancora non mi spiego perchè quando bevo inizio a parlare in inglese o francese...o qualunque lingua che non sia la mia....



p.s. la coca cola il giorno dopo aiuta moltissimo!